▼ Il tweet del giorno

mercoledì 29 febbraio 2012

Intervistato.com | Massimo Mantellini @mante



Durante quest'intervista con Massimo Mantellini, autore del blog Manteblog dal 2002, abbiamo parlato di giornalismo, nuovi media, blog e la loro integrazione, ma anche dell'evoluzione della comunicazione corporate e dell'utilizzo dei social in un'ottica di business. 


Innanzitutto abbiamo chiesto a Massimo qual è il suo pensiero rispetto all’utilità di avere un blog oggi, proprio in anticipazione del suo panel su questo argomento al Festival del Giornalismo di Perugia. Secondo lui oggi è più che mai utile avere un blog: sebbene oggi abbiamo a disposizione molti altri strumenti, alcuni contenuti non trovano uno spazio migliore rispetto a un blog per essere argomentati, commentati e archiviati. I social media presentano dei grandi vantaggi rispetto al blog, che può essere considerato uno strumento ormai invecchiato, ma che secondo Massimo rappresenta comunque la piattaforma migliore per dei contenuti strutturati. [video]

Per quanto riguarda l’utilizzo di Twitter da parte dei giornalisti mainstream, Massimo è del parere che  si tratti di una scia, un’imitazione di quello che viene fatto negli Stati Uniti: alcuni hanno capito il mezzo e ne fanno un buon uso, altri seguono semplicemente l’onda. [video]

Abbiamo chiesto a Massimo come si spiega l’ondata di giornalisti italiani su Twitter, alla luce di queste considerazioni, e lui la interpreta in analogia a quel che era accaduto all’epoca per l’eco dei blog sulla stampa mainstream italiana. Si tratta fondamentalmente di una moda, peraltro ampiamente sopravvalutata per quanto riguarda la stampa “di regime”: per chi ha già un ampio spazio di visibilità sui vecchi media, si tratta di uno strumento in più, che a volte viene sfruttato in maniera adeguata, altre no. [video]

Infine abbiamo parlato dell’integrazione di social media, giornalismo tradizionale e blog, che secondo Massimo rappresentano un discorso complessivamente unico. Il giornalismo è cambiato in maniera velocissima in relazione alla crescita della rete, motivo per cui è diventato cruciale saper integrare la propria attività con una funzione di filtro, più che di produzione culturale, data la ricchezza di contenuti esistenti. [video]

Ci sono molte persone interessanti che scrivono in rete, che non hanno un tesserino, ma che rappresentano a tutti gli effetti una risorsa: l’ambiente informativo diventa così più ampio, non più filtrato dal sistema del giornalismo, e conseguentemente più ricco.

Abbiamo chiesto a Massimo qual è la sua dieta mediatica e qual è la sua definizione di giornalismo, che a suo avviso rappresenta una funziona non più prerogativa dei giornalisti, ma che è di tutti coloro che vogliono fare da filtro tra l’opinione pubblica e le notizie. [video]

Infine abbiamo parlato di Eraclito e dell'evoluzione della comunicazione corporate, specialmente in un'ottica di utilizzo dei social media per il business, del Cluetrain Manifesto e delle previsioni per quanto riguarda il futuro di questi strumenti. [video]

Invito tutti a visionare l’intervista integrale, molto ricca di spunti e riflessioni.

Buona visione!

Maria Petrescu

Photo credit: Aurora Ghini


Intervistato.com | Massimo Mantellini

During this interview with Massimo Mantellini, author of Manteblog since 2002, we talked about journalism, new media, blogs and their integration, but also the evolution of corporate communication and the use of social media for business.

First of all we asked Massimo what his thoughts about the utility of having a blog today are, since he will hold a panel about this topic at the International Journalism Festival. In his opinion today, more than ever, it is useful to have a blog: even though today we have many other tools at hand, some content doesn't have a better space than a blog to be commented, archived and discussed properly. Social media have several advantages over blogs, that might be considered an old tool, but that in Massimo's opinion still represents the best platform where to structure content. [video]

As for the use of Twitter by mainstream journalists, Massimo thinks that it's just a trend, an imitation of what's being done in the US: some have understood the medium and make good use of it, others simply are carried along. [video]

We asked Massimo how he explains the wave of Italian journalists on Twitter, considering these facts, and he interprets with as he did with blogs and mainstream newspapers in the past. It's basically a trend, and an overestimated one: who already has space on old media, only uses it as an additional tool that sometimes is used in the right way, others not. [video]

We also talked about the integration of social media, traditional journalism and blogs, that in Massimo's opinion represent a single matter. Journalism has changed rapidly together with the growth of the web, which is way it is now crucial to integrate the traditional activity with the filter activity, and not just produce content, since there's so much of it out there. [video]

There are many interesting people who write online and that don't have the journalist card, but that are in every way a resource: the information world becomes wider, not filtered by the journalistic system anymore, and therefore richer.

We asked Massimo what his media diet is and what his definition of journalism is, since he doesn't believe it belongs just to journalists anymore, but it belongs to anyone who wants to be a filter between the public opinion and the news. [video]

We also talked about Eraclito and the evolution of corporate communication, especially about social media use for businesses, about the Cluetrain Manifesto and some predictions for the future of these tools. [video]

I invite everyone to view the full interview, much richer in details and insights than my brief synthesis.

Enjoy!

Maria Petrescu

martedì 28 febbraio 2012

StartupID | Elisa Segoni di Servizi collettivi per l'abitare



Durante quest'intervista con Elisa Segoni abbiamo avuto modo di parlare del progetto con cui ha vinto il Grant di Working Capital nel 2011, ovvero "Servizi collettivi per l'abitare".



StartupID è la rubrica realizzata in collaborazione con Indigeni Digitali e dedicata al mondo delle startup.


Durante quest'intervista con Elisa Segoni, abbiamo avuto modo di parlare del progetto con cui ha vinto il Grant di Working Capital nel 2011, ovvero "Servizi collettivi per l'abitare".

Il progetto consiste nella realizzazione di una piattaforma comunicativa digitale che serva come strumento di controllo e gestione delle attività condivise nell'housing sociale, ovvero quelle strutture residenziali integrate da spazi con funzioni comuni, pensate per chi necessita di residenze temporanee che siano il più possibile agevoli da usare. La dotazione tecnica ad uso individuale è infatti ridotta al minimo, mentre invece sono presenti ampi spazi ad uso comune.

Si tratta di un settore che non risponde adeguatamente ai bisogni di servizi collettivi, ovvero quelle funzioni che possono dare un valore aggiunto a un progetto di social housing, ma sono già in essere diverse esperienze che cercano di rispondere a questa domanda insoddisfatta. Una di queste è il co-housing, che si differenzia dal housing sociale in quanto è possibile scegliere le persone con cui si andrà ad abitare.

Il progetto va ad incidere su una fascia ben distinta di utenti, i cosiddetti temporary user (studenti fuori sede, lavoratori, single, persone separate), che hanno esigenze molto precise di utilizzo temporaneo di un alloggio, generalmente per una durata che va da un minimo di 3 mesi a massimo un anno. La piattaforma ideata da Elisa dovrebbe servire alla risoluzione dei problemi quotidiani in modo rapido e con il minimo sforzo: da un'indagine a campione che lei stessa ha effettuato, lo stress legato alla gestione del tempo incide negativamente sulle attività quotidiane e specialmente sulle relazioni sociali con gli altri residenti.

La risposta a questo target di utenti quindi sarebbe la realizzazione di una piattaforma comunicativa per gestisca gli spazi e i tempi (accesso alla lavanderia, spazi di studio, etc.), e quindi favorisca la coesione sociale. Diventerebbe un social network condominiale dove sarebbe possibile lasciare messaggi, organizzarsi per l'uso dei servizi condivisi, oppure prendere accordi per degli acquisti collettivi. [video]

Il progetto è ancora in fase di concept, quindi ancora da sviluppare, ma l'idea è di predisporre un portale online, accessibile da qualsiasi device, e una rete domestica con un client touchscreen posizionato all'ingresso della residenza, che riassume le attività e i servizi disponibili. [video]

L'obiettivo è di arrivare alla fine del 2012 con la validazione della versione beta della piattaforma, mentre per il futuro più lontano aspira a farlo diventare un modello replicabile su tutte le social housing del futuro, e di declinarlo anche in altri ambiti (ospedaliero, aeroportuale, sportivo). [video]

Infine Elisa ci ha spiegato come verrebbe strutturata la piattaforma, anche dal punto di vista della visibilità dei contenuti dal di fuori della residenza, quali aziende si sono mostrate interessate al progetto e quali saranno le caratteristiche peculiari delle diverse tipologie di social housing. [video]

Invito tutti naturalmente a visionare l'intervista integrale, molto ricca di dettagli e spunti.

Buona visione!

Maria Petrescu


StartupID | Elisa Segoni of Collective services for social housing

During this interview with Elisa Segoni we had the chance to talk about the project with which she won the Working Capital Grant in 2011, "Collective services for social housing".

The project is basically a digital communicative platform that works as a control and management tool for the shared activities of social housing, which are residential structures integrated with shared spaces, created for those who need temporary housing which are extremely handy and easy to manage. The individual tools provided are minimum, but there are large common spaces.

This is a sector that doesn't respond adequately to the need of collective services, those functions that can add value to a social housing project, but there are already several experiences that try to respond to this demand. One of them is co-housing, which is different from social housing because it allows people to choose each other before they actually go live together.

This project regards a very distinct set of users, the so called temporary users (students, workers, singles, divorced people) who have very precise temporary use needs, generally for 3 to 12 months maximum. The platform that Elisa created should serve to solve daily problems in a fast and effortless manner: from a poll she made, she found out that the stress connected with the time management is a negative factor for daily chores and social relationships with other residents.

The answer to this type of target would be the realization of a communication platform that can manage spaces and time (laundry machines, study spaces, library, etc.), and that can make social cohesion easier. It would be an internal social network where it would be possible to leave messages, organize shared services and make agreements for collective purchases. [video]

The project is still in a concept phase, so it still has to be developed, but the idea is the make an online portal, accessible from any device, and a domestic setup with a touchscreen client right at the entrance of the building. [video]

The goal is to arrive at the end of 2012 with the validation of the beta version of the platform, while for the future Elisa hopes that this will become a replicable model for all social housings, and also use it in other sectors (hospitals, airports, etc.). [video]

Finally Elisa told us how the platform is to be structured, especially from a content visibility point of view, which companies have shown interest in the project and which will the most peculiar characteristics of different types of social housing be. [video]

I invite everyone to view the interview, much richer in details than my brief synthesis.

Enjoy!

Maria Petrescu

lunedì 27 febbraio 2012

84° Cerimonia di Premiazione degli Oscar



E' appena passata l'attesissima "Notte degli Oscar", la cerimonia di premiazione dei film e attori più meritevoli dell'anno 2011.

L'Academy Award, comunemente conosciuto come Oscar, è uno dei più importanti premi cinematografici a livello mondiale ed è anche uno dei più antichi, giacché venne assegnato per la prima volta nel 1929. La statuetta è placcata in oro 24 carati (ma durante gli anni della seconda guerra mondiale, per motivi economici, fu in gesso), è alta 35 centimetri e ha un valore commerciale di 295 dollari. I vincitori sono invitati a non venderla ma, casomai, restituirla all'Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Di lei disse una volta la sceneggiatrice Frances Marion:
È un simbolo perfetto dell'industria cinematografica: un uomo con un corpo forte e atletico che stringe in mano una grossa spada scintillante, e a cui è stata tagliata una bella fetta di testa, quella che contiene il cervello.
Di seguito uno storify che raccoglie non solo i vincitori della serata divisi per categoria, ma anche le fotografie dal red carpet, tweet sull'evento e approfondimenti sui film che hanno vinto.

Buona visione!

Maria Petrescu

Fonte: Wikipedia





84th Academy Award Ceremony

The Oscars Night has just ended, the awards ceremony everybody waits for.

An Academy Award is an award bestowed by the American Academy of Motion Picture Arts and Sciences (AMPAS) to recognize excellence of professionals in the film industry, including directors, actors, and writers. The Oscar statuette is officially named the Academy Award of Merit and is one of nine types of Academy Awards.

Made of gold-plated britannium on a black metal base, the statuette is 13.5 in (34 cm) tall, weighs 8.5 lb (3.85 kg) and depicts a knight rendered in Art Deco style holding a crusader's sword standing on a reel of film with five spokes. The five spokes each represent the original branches of the Academy: Actors, Writers, Directors, Producers, and Technicians. In support of the American effort in World War II, the statuettes were made of plaster and were traded in for gold ones after the war had ended.

Tim Dirks, editor of AMC's filmsite.org, has written of the Academy Awards:
Unfortunately, the critical worth, artistic vision, cultural influence, and innovative qualities of many films are not given the same voting weight. Especially since the 1980s, moneymaking "formula-made" blockbusters with glossy production values have often been crowd-pleasing titans (and Best Picture winners), but they haven't necessarily been great films with depth or critical acclaim by any measure.

Above you can find a storify with lots of resources, links to the winning movies, all the red carpet pictures and tweets from the event.

Enjoy!

Maria Petrescu

domenica 26 febbraio 2012

#TgWild 24.02.2012 - "Una faccia da ca**o d'altri tempi! "



Oggi vi presentiamo la terza puntata del TG Wild, la rassegna satirica di alcune delle notizie più salienti della settimana, dopo la sospensione in occasione del Festival di Sanremo.


La prima notizia riguarda proprio il Festival di Sanremo, conclusosi la scorsa settimana con la vittoria di Emma Marrone e del suo brano "Non è l'inferno". Sul palco personalità come Gianni Morandi, Rocco Papaleo e Adriano Celentano, insieme a Elisabetta Canalis, Belen Rodriguez ed Ivana Mrazova.

Il Governo Monti ha deciso, come preannunciato qualche giorno fa dal Presidente del Consiglio, di pubblicare online le dichiarazioni dei redditi dei propri ministri. Nel 2010 l'avvocato Severino ha dichiarato 7 milioni di euro, Corrado Passera 3.5 e il premier Mario Monti 1.5 milioni di euro.

La polizia municipale ha scoperto 32 macchine di lusso, tra cui Porsche, Mercedes e Hummer, di proprietà di quattro famiglie che vivono nel campo nomadi della Magliana. Tutti gli atti relativi all'indagine sono stati inviati all'Autorità Giudiziaria per verificare la posizione degli intestatari e far luce sulla vicenda.

Il bilancio per l'incidente ferroviario avvenuto a Buenos Aires è di 49 morti e circa 600 feriti: il treno, probabilmente per un guasto ai freni, è entrato nella stazione a 26km/h, schiantandosi contro i respingenti. I pompieri e i soccorritori hanno lavorato per ore per estrarre dalle lamiere gli 800 passeggeri del treno.

La presentazione del libro del procuratore Caselli, fissata per il 20 febbraio alla Feltrinelli Duomo di Milano, è stata annullata per evitare problemi di ordine pubblico: da diversi giorni infatti si prospettavano proteste da parte dei contestatori del magistrato accusato di voler criminalizzare il movimento No Tav con i recenti arresti per gli scontri dell' estate scorsa in Val di Susa.

Dopo le numerose polemiche seguite agli interventi di Adriano Celentano al Festival di Sanremo, Santoro lo ha voluto nella sua trasmissione, Servizio Pubblico: durante l'intervista con Sandro Ruotolo ha affermato che "finchè i partiti continueranno a litigarsela, la Rai sarà sempre preda di sotterfugi, intrighi e sospetti a danno del Paese".

Il Tribunale di Torino ha condannato in primo grado la Rai e Corrado Formigli, autore di un servizio che metteva a confronto le prestazioni della Alfa MiTo e di altre due automobili. La FIAT ha fatto causa alla RAI e a Formigli per diffamazione, vincendo in quanto il servizio era «denigratorio perché scredita il valore di un' auto che è il simbolo di una casa automobilistica» e soprattutto «difforme dal vero, in quanto atto a rappresentare una falsa realtà». RAI e Formigli dovranno versare quindi 7 milioni di euro di danni.

Il senatore del PdL Carlo Giovanardi ha recentemente sostenuto, durante una intervista su Radio 24, che vedere due donne baciarsi in pubblico è come vedere qualcuno che orina in pubblico. La dichiarazione è stata ripresa da molti giornali e duramente criticata da diversi esponenti del PD, portando addirittura all'organizzazione di una manifestazione di protesta con bacio collettivo in piazza a Modena.

Bruno Vespa ha affrontato, durante una delle puntata di Porta a Porta di questa settimana, la questione della farfalla tatuata sull'inguine di Belen. In studio Alba Parietti, Daniela Santanché ed altre ospiti.

Il Vaticano ha deciso di aprirsi ai social media con l'apertura di un account Twitter, sul quale verranno pubblicati stralci dei discorsi del Papa allo scopo di avvicinare i giovani alla religione cattolica.

Infine una breve riflessione sulla dichiarazione dell'On. Stracquadanio, secondo il quale chi guadagna solo 500 euro al mese è uno sfigato che non si è dato da fare.

Invito tutti alla visione del TG e alla prossima settimana!

Maria Petrescu


#TgWild 24.02.2012 - "An old time f**kface"

Today we present the third episode of TG Wild, in collaboration with Wild Italy, after last week's break because of the Sanremo Festival.

Our first news is about the Festival, which ended last week with the victory of Emma Marrona and her song, "Non è l'inferno". On stage personalities like Gianni Morandi, Rocco Papaleo and Adriano Celentano, together with Elisabetta Canalis, Belen Rodriguez and Ivana Mrazova.

The Monti Government has decided, as preannounced a few days ago by Mario Monti, to publish online the incomes of its ministers. In 2010 lawyer Severino declared 7 milion euro, Corrado Passera 3.5 and Mario Monti 1.5 milion euro.

The police has discovered 32 luxury cars, such as Porsche, Mercedes and Hummer, owned by four families who live in the Magliana gypsy camp. All the acts relative to the inquiry have been sent to Court to verify the owners and clear the facts.

49 dead and 600 wounded in the terrible train wreck in Buenos Aires: the train, probably because of a break failure, entered the train station at 26km/h, crashing against the end of the line. Firefighters and volunteers have worked for hours to get the 800 passengers out of the train.

The presentation of Caselli's book, which was supposed to take place the 20th of February at the Feltrinelli Duomo in Milan, has been cancelled in order to avoid issues: protests have been announced by contesters that accuse him of trying to criminalize the No Tav movement with the recents arrests for last summer's riots in Val di Susa.

After numerous controversies related to Adriano Celentano's speeches at the Sanremo Festival, Santoro wanted him in his show, Public Service: during the interview with Sandro Ruotolo Celentano said that "until parties will continue to contend it, RAI will always be victim of subterfuges, intrigues and suspicion with great damage to the country."

The Turin Court has condemned RAI and Corrado Formigli, author of a service that made a comparison between Alfa MiTo and other twoo cars. FIAT sued RAI and Formigli and won, because the service was "denigratory and different from the truth". RAI and Formigli will have to give 7 milion euro for the damage.

PdL Senator Carlo Giovanardi has recently declared that seeing two women kiss in public is like seeing someone pee in public. The statement has been published by several newspapers and severely criticized by PD, which has also organized a collective kiss protest in Modena.

Bruno Vespa has held a discussion about Belen's butterfly during one of the episodes of Porta a Porta this week. Inside the studio personalities like Alba Parietti and Daniela Santanché.

The Vatican has decided to open itself to social media and start a Twitter account: portions of the Pope's speeches will be tweeted, in order to get young people nearer to the Catholic religion.

Finally a brief thought about the declaration of MP Stracquadanio, who said that those who earn 500 euro a month are losers who haven't worked enough.

I invite everyone to see the TG Wild!

Maria Petrescu

sabato 25 febbraio 2012

10minuticon Antonio Menna @antoniomenna



Qualche giorno fa abbiamo intervistato Antonio Menna, scrittore e blogger napoletano noto come l'autore di "Se Steve Jobs fosse nato a Napoli", post di grande successo diventato poi un libro edito da Sperling & Kupfer.


Abbiamo chiesto come è nato il libro: all'indomani della morte di Steve Jobs, Antonio raccolse citazioni, fatti, cose che aveva detto e di cui aveva parlato, e tra queste una in particolare l'ha colpito molto, ovvero "Stay hungry, stay foolish." Si chiese quindi se il senso dell'appello fosse di aggredire la vita, affrontarla con grinta e personalità, e se fosse vero che basta affrontare la vita con determinazione e carattere per riuscire a realizzare i propri sogni e il proprio talento.

Per dimostrarlo, ha provato a immaginare uno Steve Jobs napoletano, un ragazzo determinato con una bella idea, che però si trova a realizzarla in un contesto meno amico, ovvero l'Italia e in particolare la città di Napoli. Antonio si è quindi accorto, mentre sviluppava le peripezie di "Stefano Lavori", che le cose sarebbero andate molto diversamente, e che il protagonista avrebbe dovuto affrontare ostacoli e difficoltà che a Jobs non sono capitate.

Ne nacque un breve post, che però ebbe un successo straordinario e che diventò in seguito un libro: Antonio trovava molto interessante l'idea di sviluppare le avventure dei due ragazzi su un periodo più lungo, arricchendo la storia con il contesto, la famiglia, e una descrizione più approfondita degli ostacoli incontrati volta per volta. [video]

Avendo fatto un richiamo diretto alla figura di Jobs, sono stati costruiti diversi collegamenti tra le due storie, primo fra tutti i nomi. Il secondo elemento di collegamento è l'età dei due protagonisti e il fatto che non avessero niente alle spalle, se non l'idea e la capacità.

Quello che Antonio ha voluto sottolineare è che gli ostacoli riscontrati in questa storia non sono legati solo all'ambiente dell'innovazione tecnologica, ma a qualsiasi tipo di iniziativa imprenditoriale, anche l'apertura di un bar. Racconta quindi le difficoltà a partire dal fatto che le banche si rifiutano di prestare soldi, dalla burocrazia feroce, confusa e piena di norme e adempimenti, fino alla corruzione diffusa dei piccoli impiegati di provincia e infine la Camorra, che non appena scopre che i due stanno provando a costruire qualcosa, decide di chiedere la tangente. [video]

Antonio non è molto ottimista rispetto alla risoluzione di questo problema, ma nemmeno disperato. Se ci sono dei problemi, a suo avviso è necessario parlarne e utilizzare le risorse a disposizione per risolverli. Una delle critiche ricevute è stata che con questo libro ha messo Napoli in cattiva luce, ma la realtà è che Napoli viene messa in cattiva luce dalle questioni, non da chi le racconta, che invece contribuisce a far conoscere i problemi e quindi a farli risolvere. [video]

Abbiamo parlato anche dell'importanza del capitale umano, di quanto le risorse più preziose siano costituite proprio dagli individui, ma anche delle critiche positive e negative ricevute dal libro.

Invito tutti a guardare l'intervista completa, molto più ricca di dettagli rispetto a questa mia breve sintesi.

Buona visione!

Maria Petrescu


10 minutes with Antonio Menna

A few days ago we interviewed Antonio Menna, Neapolitan writer and blogger, author of "If Steve Jobs were born in Naples", a great success blogpost, which has subsequently made into a book published by Sperling & Kupfer.

We asked how the book was born: the day after Steve Jobs' death, Antonio made a collection of quotes, facts, things he said and about which he had talked about, and among these one in particular caught his attention, the "Stay hungry, stay foolish" quote. He asked himself whether the sense of this advice was to attack life, face it with personality and energy, and whether it was true that facing life with determination and character was sufficient to make one's dreams come true.

To prove it, he tried to imagine a Neapolitan Steve Jobs, a determined boy with a great idea, but who has to try to realize in an a less friendly context, the Italian city of Naples. Antonio realized, while he developed the adventures of "Steve Jobs", that things would have gone very differently, and that his protagonist would have been forced to face obstacles and difficulties that Jobs didn't.

He wrote a short blogpost, that had an extraordinary success and that became a book: Antonio found the idea of developing the two boys' adventures on a longer period quite interesting, and he also wanted to enrich the story with context, family, and a more detailed description of the obstacles they found on the way. [video]

Since he directly refers to Jobs, he also built quite a few links between the two stories, first of all with names. The second link is the age of the characters and the fact that they both had nothing, if not their idea and abilities.

What Antonio wanted to stress is that the obstacles in this story aren't linked to technologic innovation, but to any kind of initiative, even opening a bar. He tells about the difficulties found on the way, from the fact that banks don't give credit and bureaucracy to corruption and mafia. [video]

Antonio isn't very optimistic regarding the solution of this problem, but he's not desperate either. If there are problems, in his opinion it's necessary to talk about them and use the available resources to solve them. Some of the criticism to the book was about the fact that it put Naples in a bad light, but the reality is that Naples is put in a bad light by its problems, not by those who talk about them, who actually contributes to make them known and get them solved. [video]

We also talked about the importance of human capital, of how the most precious resources are the people and also about the criticism the books has received.

I invite everyone to see the full interview, much richer in detail than my brief synthesis.

Enjoy!

Maria Petrescu

giovedì 23 febbraio 2012

Intervistato.com | Andrea Santagata @andreasantagata



Durante quest'intervista con Andrea Santagata abbiamo parlato delle origini di Liquida, di Splinder, e di quelle che secondo Andrea sono le prospettive per l'evoluzione dei blog e la loro integrazione con i social media.


La prima domanda che abbiamo fatto ad Andrea è stata naturalmente come ha avuto origine Liquida. In un periodo in cui il fenomeno della creazione di blog e di produzione di contenuti era in pieno sviluppo, l'idea di creare dei sistemi che aiutassero a organizzare l'incredibile mole di contenuti prodotti e far emergere quelli più interessanti e rilevanti è stata subito presa in considerazione. [video]

L'obiettivo era di creare un entry point che potesse aiutare l'utente medio, che non sa districarsi da solo nella ricerca di contenuti tra le fonti alternative, quindi un sistema che organizzasse le informazioni generate dagli utenti cercando di selezionare il contenuto di qualità. Per quanto riguarda la selezione, il filtro è doppio: redazionale e automatico. Dopo il primo passaggio di valutazione "umana", il contenuto viene analizzato con degli algoritmi proprietari, specialmente semantici, per categorizzarlo in maniera adeguata. [video]

Abbiamo chiesto ad Andrea se a suo avviso gli aggregatori abbiano ancora senso di esistere, considerando le modalità ormai mutate di fruizione dei contenuti in rete. Secondo lui la risposta è sì, hanno sempre più senso specialmente ora che la mole di contenuti è molto maggiore rispetto agli inizi. [video]

Per quanto riguarda invece l'integrazione dei blog con i social media, Andrea ha evidenziato una variazione di trend importante, avvenuta in questi ultimi anni: se prima sui blog venivano pubblicate anche piccole segnalazioni, pensieri pillolari o semplicemente suggerimenti di lettura, ora questa tipologia di attività è diventata senz'altro più idonea per i social media.

I blog, dall'altra parte, sono rimasti un ottimo strumento per esprimere la propria opinione su un argomento verticale. Questo è fondamentalmente il motivo per cui i social media non possono sostituire i blog: si arriva quindi a parlare di una valorizzazione non quantitativa, ma qualitativa del fenomeno dei blog. Viene eliminata la componente personale e di segnalazione, ma c'è il valore aggiunto dell'integrazione forte con i social, che diventano uno strumento di diffusione del proprio messaggio, permettendo di raggiungere molti più lettori rispetto a prima. [video]

Abbiamo chiesto ad Andrea anche quale era l'idea dietro Splinder, la nota piattaforma di blogging italiana che è stata recentemente chiusa: il periodo in cui è stata fondata Splinder era uno di grande crescita per il fenomeno dei blog, specialmente nei paesi anglofoni. Mancava però uno strumento semplice, in italiano, che accellerasse il processo di diffusione dei blog anche in Italia. Non c'era alcun obiettivo specifico e il tutto era mosso da pura passione, ma la piattaforma sarebbe diventata una delle più importanti della sua tipologia, almeno fino all'arrivo di Wordpress e Blogger[video]

L'obiettivo che si vuole raggiungere ora, invece, è di razionalizzare e rendere fruibili contenuti di qualità non solo a chi usa la rete in maniera avanzata, ma anche quella fascia di utenti dove altrimenti questa straordinaria ricchezza rischia di non arrivare. In Italia la rete non ha i ritorni economici e di impatto che ha negli altri paesi per un problema strutturale di banda larga. Se questo fattore cambiasse, cambierebbe senz'altro anche la fisionomia della rete stessa, il time spending sulla rete e le abitudini degli utilizzatori. [video]

Abbiamo chiesto ad Andrea come vede il quadro italiano tra cinque anni: a suo avviso il fenomeno è inarrestabile, l'utilizzo della rete nella vita quotidiana è adesso, non è più qualcosa a divenire. Sicuramente diventerà pervasivo e raggiungerà più persone, ma si tratta semplicemente di un shift temporale: l'Italia è indietro, ma alla fine arriverà lì anche sull'e-commerce, sul social commerce, sul tempo speso in rete e sull'abbandono di altri mezzi a favore della rete, sia per quanto riguarda le informazioni che l'intrattenimento. Il percorso insomma è già tracciato. [video]

Invito tutti a visionare l'intervista integrale, molto più ricca di contenuti rispetto a questa mia breve sintesi.

Buona visione!

Maria Petrescu


Intervistato.com | Andrea Santagata

During this interview with Andrea Santagata we talked about the origins of Liquida, Splinder, and of the perspectives for the evolution of blogs and their integration with social media.

The first question we asked Andrea was, of course, how Liquida was born. In a time when the phenomenon of creation of blogs and the production of content was in full development, the idea of creating systems that could help organize the incredible amount of generated content and let the most interesting and relevant emerge was immediately taken into consideration. [video]

The goal was to create an entry point that could help the medium user, who can't really find his way in the research of content using alternative sources, so a system that could organize the user generated information trying to select quality content. As for selection, the filter is double: editorial and automatic. After the first "human" rating step, the content is analyzed by proprietary algorythms, especially semantic, so that it may be properly categorized. [video]

We asked Andrea if in his opinion aggregators are still useful, considering how the fruition of content has changed. In his opinion the answer is yes, they are still useful especially now that the amount of content is even larger than at the beginning. [video]

As for the integration of blogs with social media, Andrea has highlighted an important trend shift, during these last few years: if blogs were initially also used for publishing interesting links, just a few lines or reading suggestions, now this kind of activity is best done on social media.

Blogs, on the other hand, have remained a great tool to express opinions on vertical topics. This is basically the reason why social media cannot substitute blogs: so we're talking about a qualitative, not quantitative valorization. The personal component is dismissed, but there's an added value in the strong integration with social media, that hence become a diffusion tool for the message, allowing users to reach more readers than before. [video]

We asked Andrea what the idea behind Splinder, the renown Italian blogging platform that has been recently shut down, was: the time when it was founded was of great growth for blogs, especially in the US. Andrea thought that there was a great need for a tool that was simple, in Italian, and that could accelerate the diffusion of blogs in Italy. There wasn't any specific goal at the time, and it was all passion driven, but the platform would have become one of the most important of its type, at least until the arrival of Wordpress and Blogger[video]

The goal that Andrea thinks is crucial now is rationalizing and offer great quality content not only to those who use the web in an advanced manner, but also to those users who risk to miss out on this extraordinary opportunity. In Italy the web doesn't get the same economic advantage and of impact that it has in other countries because of a structural problem of bandwidth. If this factor changes, the structure of the web itself would change, and with it the habits of users. [video]

We asked Andrea how he sees the Italian scenario in 5 years from now: in his opinion the phenomenon is unstoppable, the use of the web in the everyday life is now, it's not something that is to come anymore. It will surely become pervasive and will reach more people, but it's only a temporal shift: Italy is behind, but in the end it will arrive there on e-commerce, on social commerce, on time spending online and on the abandon of other media in favor of the web, both for information and for entertainment. The path is already traced. [video]

I invite everyone to view the full interview, much richer in content than my brief synthesis.

Enjoy!

Maria Petrescu

mercoledì 22 febbraio 2012

Intervistato.com | Claudia Vago @tigella #ijf12



La prima intervista di Intervistato Journalism Festival in attesa di ijf12, è con Claudia Vago, meglio nota in rete come Tigella. Durante il 2011 ha esplorato l’attività di social media curator attraverso il racconto continuo ed approfondito delle vicende riguardanti la Primavera Araba.


Sebbene Claudia non ami definirsi una giornalista, a causa della mancanza di una formazione specifica in quest’ambito, la sua attività di raccolta e diffusione di notizie e soprattutto di storytelling si può definire a tutti gli effetti giornalistica. La definizione che preferisce è di “contastorie”, perché consiste nel raccogliere frammenti di notizie sul web, per poi costruire un racconto coerente.

Innanzitutto abbiamo chiesto come e perché ha cominciato a seguire le vicende della Primavera Araba, che poi ha documentato in maniera continuativa ed approfondita su Twitter. Avendo già a disposizione una lista di blogger tunisini, persone che combattevano contro la censura in Tunisia, cominciare a condividere e tradurre i tweet riguardanti le proteste è stato un passo naturale: basti pensare al fatto che i media tradizionali hanno cominciato a coprire questi fatti quando in rete si parlava delle proteste ormai da settimane.

Claudia ci ha parlato anche del progetto #OccupyChicago, che è stato delineato in maniera più approfondita in questi ultimi giorni. Non avendo avuto la possibilità di andare a New York in occasione della prima chiamata di Adbusters, ora si sta organizzando per andare a Chicago, dove tra il 15 e il 22 si terranno sia il G8 che l’annuale vertice NATO. Il tutto sarà possibile grazie a un progetto di crowdfunding descritto nei dettagli sul suo blog.
L’obiettivo è vedere da vicino come funziona il movimento, come funziona l’assemblea generale e documentare in prima persona il fenomeno #Occupy.

Abbiamo parlato anche di YearInHashtag.com, il sito ideato e lanciato alla fine del 2011, che raccoglie alcuni degli avvenimenti più salienti dell’anno attraverso gli hashtag usati per raccontarli su Twitter, e soprattutto attraverso la viva voce di chi quegli eventi li ha vissuti e raccontati in prima persona.

Claudia ha espresso la sua opinione riguardo all‘integrazione tra giornalismo tradizionale e nuovi media, che troppo spesso vengono visti come filoni divergenti: a suo avviso, invece, si tratta di un rapporto di complementarietà che permette un arricchimento reciproco, e non di una lotta per la supremazia.

Infine abbiamo affrontato anche le tematiche della natura delle relazioni che si vengono a istaurare su Twitter, la dieta mediatica di Claudia, e quale è la sua idea di giornalismo: raccontare storie, essere capaci di leggere i fatti, dar loro un senso e quindi costruire storie da raccontare.

Tigella ci ha regalato il suo tweet su quel che è il giornalismo per lei, usando l'hashtag #giornalismoxme.

Invito tutti a visionare l’intervista, molto ricca di spunti e riflessioni.

Buona visione!

Maria Petrescu


Intervistato.com | Claudia Vago #ijf12

The first interview of the series Intervistato Journalism Festival, waiting for ijf12, is with Claudia Vago, better known online as Tigella. During 2011 she has explored the activity of social media curator through the continuous storytelling of the the facts of the Arab Spring.

Even though Claudia doesn't like to define herself as a journalist, because of the lack of a specific education in this field, her activity of search and diffusion of news and most of all, storytelling, can be defined as "journalism". The definition she prefers is "storyteller", because her activity consists in gathering fragments of news on the web, and then build a coherent story.

First of all we asked how and why she started following the Arab Spring facts, which she has then documented in a very detailed fashion on Twitter. Having already a list of Tunisian bloggers, people who fought against censorship in Tunisia, starting to share and translate tweets regarding the protests was a natural step: just think about the fact that traditional media started covering these facts when online people had been talking about them for weeks.

Claudia has also talked about the #OccupyChicago project, which has been defined in a more detailed way during these last few days. Not having the possibility to go to New York after the first call of Adbusters, now she's organizing herself to go to Chicago, where between th 15th and the 22th of there will be the G8 and the annual NATO conference. All this will be possible thanks to a crowdfunding project which she describes in her blog.
The goal is seeing first hand how the movement works, how a general assembly works, and documenting the #Occupy phenomenon.

We also talked about YearInHashtag.com, the website created and launched at the end of 2011, which gathers some of the most important facts of the year through the hashtags used to spread them on Twitter, and most of all through the voice of the people who have lived those events and told them to the world.

Claudia has expressed her opinion about the integration between traditional journalism and new media, which are too often seen as separate paths: in her opinion there's a relationship of integration that allows a mutual enrichment, and not a fight for supremacy.

Finally we also talked about the themes of the nature of relationships that are born on Twitter, her media diet, her idea of journalism: telling stories, being capable of reading facts, giving them meaning and then building stories to tell.

I invite everyone to view the interview, extremely rich in insights and details.

Enjoy!

Maria Petrescu

StartupID | Stefano Passatordi di Searcheeze @passatordi



Durante quest'intervista con Stefano Passatordi abbiamo parlato di Searcheeze, una applicazione web per la content curation che ha l'obiettivo di sfruttare appunto la content curation per fare personal e company branding.



StartupID è la rubrica realizzata in collaborazione con Indigeni Digitali e dedicata al mondo delle startup.


L'idea di Searcheeze è un'evoluzione di un altro progetto di Stefano, nato due anni fa, che permetteva di collezionare contenuti dal web. E' una piattaforma che dà l'opportunità agli utenti di filtrare e selezionare i contenuti migliori che riguardano un determinato topic, contestualizzarli e aggiungere commenti, note o pensieri. Questo meccanismo permette al curator di affermarsi nel tempo come punto di riferimento per l'argomento che sta trattando. [video]

Un elemento importante della tecnologia che ci sta dietro è quella che permette, tramite la barra, di poter selezionare i contenuti con una granularità davvero importante: non si tratta di un servizio di semplice bookmarking, ma dà la possibilità di selezionare il singolo contenuto di una pagina, sia testo che foto e video. Diventa possibile quindi scomporre la pagina e riorganizzare l'argomento con contenuti provenienti da altre sorgenti. [video]

Le maggiori differenze tra Searcheeze e altri servizi di content curation sono fondamentalmente due: in primo luogo la capacità di prelevare il singolo contenuto, e in secondo luogo la capacità collaborativa in tempo reale, che altri sistemi non hanno. Queste caratteristiche peraltro posizionano Searcheeze in un segmento di mercato diverso da quello degli altri competitor. [video]

Il modello di business sarà un modello Freemium, con tre tipologie di account disponibili: un piano gratuito per coloro che lo usano per fare content curation a livello personale, o come hobby; un piano a pagamento a costo ridotto per chi vuole fare personal branding; infine un piano con un prezzo superiore per chi vuole fare personal branding o company branding in maniera professionale, con una forte impronta collaborativa. [video]

I numeri di Searcheeze sono abbastanza interessanti: dopo il lancio c'è stata una rapida crescita, e attualmente ci sono più di 20.000 utenti iscritti. Finora comunque non è stato fatto alcun tipo di promozione, ma la diffusione è avvenuta solamente per passaparola, data anche la viralità intrinseca del prodotto: gli utenti tendono infatti a invitare amici o colleghi per collaborare alla curation di un determinato topic. [video]

Alcune delle future funzionalità di Searcheeze saranno: la possibilità di fare curation anche sui social media, oltre che su pagine web classiche; caricare contenuti, non solo raccoglierli, creando un mix con i contenuti già presenti online; una collaborazione più facile e potente; l'inserimento di un motore di suggerimenti di contenuti inerenti al topic curato; promozione degli utenti più attivi e meritevoli grazie all'implementazione di un sistema di rating di tipo misto (algoritmo e valutazione degli utenti). [video]

Stefano ci ha raccontato anche quelle che sono le prospettive per i prossimi 12 mesi, i vantaggi che derivano dall'utilizzo di uno strumento di content curation per le aziende, e alcuni esempi di utilizzo che stanno riscuotendo un grande successo. [video]

Invito tutti a visionare l'intervista integrale, molto ricca di dettagli e anticipazioni.

Buona visione!

Maria Petrescu


StartupID | Stefano Passatordi di Searcheeze

During this interview with Stefano Passatordi we talked about Searcheeze, a web app for content curation that has the goal of using content curation for personal and company branding.

The idea of Searcheeze is an evolution of another of Stefano's projects, Ibrii, which was born two years ago and that allowed users to collect content from the web. It's a platform that allows you to filter and select the best content about a particular topic, give it context and add comments, notes, or thoughts. This mechanism allows the curator to become an influencer for the topic he's treating. [video]

An important element of the technology behind it is the one that allows, by using the tab, to select contents with a great level of granularity: it's not a bookmarking service, it gives the possibility of selecting the single content on a page, regardless of whether it's text, or video or images. It becomes extremely easy to decompose a page and reorganize the topic with content from other sources. [video]

The biggest differences between Searcheeze and other content curation services are basically two: first of all, the ability of selecting the single content, and secondly the collaborative feature in real time, that other systems don't have. These features also put Searcheeze in a different market area than the competitors. [video]

The business model will be a Freemium model, with three types of accounts: a free plan for those who do content curation at a personal level, or as a hobby; a cheap plan for those who want to do personal branding; a more expensive plan for those who want to do personal branding or company branding at a professional level, with a strong collaborative imprint. [video]

Searcheeze's numbers are quite interesting: after the launch there has been a rapid growth, and now there are more than 20.000 users. They haven't done any kind of promotion, it was all word of mouth, given the intrinsec virality of the product: users tend to invite friends or colleagues to collaborate at curating a given topic. [video]

Some of the future implementations of Searcheeze will be: the possibility of doing curation on social media, not only on web pages; upload content, not just gather it, creating a mix with the content that is already present online; an easier and more powerful collaboration tool; a suggestion engine; promotion of users that are active and use the platform intensely  thanks to the implementation of a combined rating system (algorythm and other user's vote). [video]

Stefano has also told us what the perspectives for the next 12 months are, the advantages that derive from the use of a content curation tool for companies, and some examples of use that are having great success. [video]

I invite everyone to view the full interview, very rich in details and anticipations.

Enjoy!

Maria Petrescu

martedì 21 febbraio 2012

#GiovanardiLimonata: un bacio per dire "No" a Giovanardi



Domenica 19 febbraio Modena ha deciso di rispondere con un bacio collettivo di protesta all'intervento dell'Onorevole Carlo Giovanardi a Radio 24, in cui aveva definito il bacio pubblico tra due donne alla stregua di una persona che orina per strada.


E' stata una manifestazione forse piccola nei numeri ma grande nel contenuto e nella sentita partecipazione dei presenti quella indetta dai Giovani Democratici di Modena, Arcigay Modena più una sfilza di altre associazioni che hanno prontamente aderito.

Il Luogo scelto per la manifestazione era piazza Matteotti, la stessa piazza, neanche a farlo apposta, in cui qualche migliaio di donne a metà febbraio dello scorso anno si ritrovò al grido di “Se non ora quando”, per protestare contro Berlusconi e il suo Governo, stanche dell'immagine che della donna veniva costantemente data. E' passato poco più di un anno, il governo è cambiato ma ancora una volta ci si è dovuti ritrovare per protestare contro affermazioni discriminatorie, per difendere diritti e libertà che in un paese democratico, nel 2012 dovrebbero essere acquisiti da un pezzo.

Quando sono giunto in piazza attorno alle 15.40 un nugolo di giovani era già sul posto, indaffarato ad organizzare gli ultimi dettagli. C'era frenesia, era la prima volta per una manifestazione del genere a Modena. Chi organizzava sentiva sulle spalle il significato, enorme, di quel che stavano per iniziare. Chi partecipava sulle spalle probabilmente sentiva invece il peso della rappresentanza di quelli che non erano riusciti ad esserci, di tutti quelli che, come loro, sono costretti a battersi per farsi riconoscere il diritto ad amare, vivere, convivere alla luce del sole e della legge.

Alle 16 la manifestazione è cominciata, e se qualcuno si aspettava, o sperava in, una contestazione aggressiva deve essere rimasto deluso. I toni pacati, l'ironia di chi sa di avere dalla sua tutte le ragioni del mondo (e non si capisce perché non dovrebbe dopo tutto) e non ha nulla da nascondere perché non c'è niente di male da nascondere, l'impregnante e sincera voglia di affermare diritti e libertà, l'affetto, l'amore, cose semplici, che qui mica si chiedeva la luna, hanno trasformato quelle quasi tre ore in una festa gioiosa. Una festa dove la buona musica (dei Joy Ride) era solo buona musica e i baci erano solo baci, niente trucchi, semplici baci e non armi deterrenti spianate contro il “bon ton” come qualcuno avrebbe voluto farci credere. Insomma normalità. E verrebbe da dire che questa è l'Italia che vogliamo oggi, nessuno si senta offeso.

Sul palco tra una canzone e un bacio di piazza si sono susseguiti gli interventi, concisi, lucidi, sinceri, toccanti, come quello della mamma dell'associazione Agedo che ha spiegato come fosse insopportabile sentir definire i propri figli degli obrobri. Li guardavi, mamma e figlio, li sul palco abbracciati, una famiglia come ce ne sono tante, normali, perché è per l'affermazione della normalità che ci si batte, per chi ancora non lo avesse capito.

Nella piazza, sul palco, c'erano amici, mamme, papà e bambini che dovevano aver imparato a zompettare da pochi mesi, quei bambini che un domani dovranno vivere nel paese che stiamo cercando di costruire, a fatica, oggi. Un paese che vive nel paradosso del lecito truffare, ma illecito baciare chi si ama, di qualunque sesso esso sia.

Prima di concludere, forse avrei dovuto scrivere un post di cronaca con fatti e presenti, ma non me ne vogliate, di quelli ne trovate parecchi sui giornali. Ho preferito invece raccontare quello che mi è uscito dallo stomaco e dal cuore, ieri mentre mi trovavo in mezzo a quelle 200 persone che nulla facevano se non baciarsi con estrema candida normalità.

Un bacio a tutti, dal vostro paz!!

Matteo Castellani Tarabini | contepaz83

Photo credit: Dante Farricella - Studioieffe Modena





#GiovanardiLimonata: a kiss to say "No" to Giovanardi

Sunday, on the 19th of February, Modena has decided to answer with a protest collective kiss to MP Carlo Giovanardi's statement at Radio 24, where he said that a public kiss between two women is the same thing as a person peeing on the street.

It's been a manifestation that was small in numbers but big in content and warm participation of those who were present: it was all organized by Young Democrats of Modena, Arcigay Modena and other associations who have adhered to the initiative.

The location chosen for the protest was Matteotti Square, the same one - wouldn't have turned out so good even if it were done on purpose - where a few thousand women gathered in February last year shouting "If not now, when?" to protest against Berlusconi and his Government, tired of the image of the woman that was constantly given. It's been just a little more than one year, the government has changed, but once again it was necessary to go out and protest against discriminatory statements, to defend rights and freedom that in a democratic country, in 2012, should have been already given for granted.

When I arrived in the square at about 15.40 pm, a group of young people was already there, organizing the last details. There was frenzy, it was the first time a protest of this kind was done in Modena. Those who organized felt on their shoulders the enormous meaning of what was about to begin. Those who participated felt on their shoulders the responsability of representing those that couldn't be there, of those who - just as them - are forced to fight to see their right to love, live and cohabit recognized by society and law.

At 16.00 pm it all started, and if someone expected or hoped for an aggressive contestation, well: they were probably disappointed. The calm tones, the irony of who knows they're right (and it's not clear why they shouldn't be after all) and has nothing to hide because there's nothing bad that they should hide, the pervasive and honest desire to attest rights and freedom, love and affection, simple things, we weren't going for the moon, have transformed those three hours in a joyful party. A party where good music (by Joy Ride) was just good music and kisses were just kisses, no tricks, simple kisses and not deterrent weapons aimed at "bon ton", as someone would have wanted us to think. Just normality. And, with no offense, this is the Italy we want today.

On the stage, between one song and the other and a kiss in the square, there have been several speaches, concise, clear, honest, touching, like that of a mother from the Agedo association who explained how unbearable it is to hear her children defined as abnormal. You could look at them, mother and son, hugging on the stage, a family like many others, normal, because it is for the affirmation of normality that we're fighting, if you hadn't understood it already.

In the square, on stage, there were friends, moms, dads and children who probably learned to walk just a few months earlier, those children who tomorrow will have to live in the country that we're trying to build, with great difficulties, today. A country that lives in the paradox of "fraud is ok", but kissing someone whom you love, regardless of their sex, is not ok.

Before we finish, probably I should have written a post with facts and those who were present, but don't blame me, you can find plenty of those on the newspapers. I prefered to tell what came out of my heart and gut yesterday, among those 200 people who didn't do anything but kiss with an extreme, spotless normality.

Kisses to everyone from Paz!

Matteo Castellani Tarabini | contepaz83

lunedì 20 febbraio 2012

#FreeSaeed e la libertà di Internet in #Iran



In questi giorni si decide il destino di Saeed Malekpour, programmatore e webdesigner condannato a morte in Iran. Sfortunatamente solo pochissimi ne stanno parlando, e le speranze di riuscire a salvarlo sono davvero scarse.

Saeed è nato nel 1975 in Iran. Dopo essersi laureato alla Sharif University di Teheran, nel 2004 Saeed si è trasferito in Canada con la moglie Fatima, conosciuta durante un torneo di scacchi, e dal 2005 è diventato un residente permanente.

Nell'Ottobre del 2008 Malekpour decide di rientrare nel paese di origine per assistere il padre gravemente malato e ormai morente, ma le autorità iraniane lo arrestano con l'accusa di creazione e moderazione di siti pornografici. Malekpour aveva creato un software per caricare foto su Internet, che è stato poi usato (a sua insaputa) per la costruzione di un sito per adulti.

Saeed è stato trasferito nella prigione di Evin, e inizialmente tenuto in isolamento senza rappresentazione legale per un intero anno. Un anno dopo il suo arresto, Malekpour ha confessato i suoi crimini alla TV di stato iraniana. In seguito ha ritrattato la sua confessione in alcune lettere inviate dalla prigione: "Gran parte della mia confessione è stata estorta sotto pressione, tortura fisica e psicologica, minacce a me e alla mia famiglia, e false promesse di rilascio immediato se avessi fornito una falsa confessione [...]. Questo trattamento aveva lo scopo di forzarmi a scrivere quello che i miei interrogatori mi dettavano, e costringermi a interpretare un ruolo davanti alle videocamere, secondo i loro scenari."

Nel Dicembre del 2010, Saeed è stato condannato a morte dopo essere stato trovato colpevole di "creazione e moderazione di siti per adulti", "agitazione contro il regime", e "insulto alla santità dell'Islam." Nel Giugno del 2011, tuttavia, la Corte Suprema dell'Iran ha annullato il verdetto a causa delle proteste del governo Canadese. Dopo questo sovvertimento, Malekpour è rimasto in prigione mentre il suo caso veniva rivisto.

Nonostante la decisione iniziale, la Corte Suprema ha annunciato che il suo verdetto non era concludente e ha rimandato il caso alla corte che aveva giudicato Malekpour inizialmente. La condanna a morte è stata confermata, e nel Gennaio 2012 la Corte Suprema ha respinto l'appello degli avvocati di Malekpour. Il governo Canadese ha condannato questa decisione e chiesto il rilascio immediato di Saeed.

Anche Amnesty International ha chiesto il suo rilascio, descrivendo il caso come parte di un "attacco generalizzato alla libertà di espressione in vista delle elezioni parlamentari iraniane nel mese di Marzo."

Di seguito trovate uno Storify in costante aggiornamento per seguire gli sviluppi di questo caso. L'hashtag ufficiale da usare su Twitter per diffondere notizie è #FreeSaeed. Maryam è un'attivista per i diritti umani che attualmente si sta occupando del caso di Saeed:

Maria Petrescu

Fonte: Wikipedia





#FreeSaeed and the freedom of Internet in #Iran

During these days the fate of Saeed Malekpour is being decided. Saeed is a programmer and webdesigner who was been sentenced to death in Iran. Unfortunately not many are talking about it, and the hopes of saving him are growing thin.

Saeed was born in 1975 in Iran. He is a graduate of the Sharif University of Technology in Tehran. In Iran, Malekpour married Fatima Eftekhari whom he met at a chess competition. In 2004, Malekpour went to Canada with his wife to pursue educational opportunities. He became a permanent resident of Canada.

In October 2008, Malekpour visited his dying father in Iran, and Iranian authorities arrested Malekpour during his visit, accusing him of designing and moderating pornographic websites. Malekpour had designed a photo uploading software, and according to his supporters that software was being used without his knowledge for the creation of an adult website.

Malekpour has been kept in Iran's Evin prison, and was initially placed for almost a year in solitary confinement without legal representation. A year after his arrest, Malekpour confessed to his crimes on Iranian state television. He later retracted the confession in letter sent from inside prison. Malekpour wrote, "A large portion of my confession was extracted under pressure, physical and psychological torture, threats to myself and my family, and false promises of immediate release upon giving a false confession to whatever the interrogators dictated ... Such mistreatment was aimed at forcing me to write what the interrogators were dictating, and to compel me to play a role in front of the camera based on their scenarios."

In December 2010, Malekpour was sentenced to death after being found guilty of "designing and moderating adult content websites", "agitation against the regime", and "insulting the sanctity of Islam". In June 2011, however, the Supreme Court of Iran reportedly annulled the verdict in the face of Canadian government protests. Following the reversal, Malekpour was set to remain in jail while a judicial review into his case was held.

Despite its earlier decision, the Supreme Court announced its verdict was inconclusive and remanded the case to the court that originally sentenced Malekpour. The death sentence was upheld, and in January 2012, the Supreme Court rejected an appeal from Malekpour's lawyers. The Canadian government condemned the decision and called for Malekpour's immediate release.

Amnesty International also called for his release, describing the case as part of a general "crackdown on freedom of expression ahead of the Iranian parliamentary elections in March".

Above this post you can find a constantly updating Storify with which you can follow the evolutions of this case. The official hashtag to use on Twitter to spread the news is #FreeSaeed. Maryam is a human rights activist who is currently in charge of Saeed's case:

Maria Petrescu

sabato 18 febbraio 2012

10minuticon Luca Di Giovanni



Durante l'intervista con Luca Di Giovanni, attore noto come autore e interprete del monologo "Ultime parole", ovvero il monologo delle 5 candele di The Show Must Go Off di Serena Dandini, abbiamo parlato di teatro, del panorama culturale italiano e delle prospettive per chi vuole intraprendere questa strada.


Abbiamo chiesto a Luca come ha iniziato a fare l'attore, e il suo percorso è stato davvero particolare.  Ha fatto il DAMS ed ha studiato critica cinematografica, un ambiente molto fertile per qualsiasi tipo di produzione, tant'è che nel 2004 ha scritto il suo primo corto, girato poi con alcuni amici e proiettato per i compagni d'università, tra cui molti studiavano regia. [video]

Al di là dei corti ha fatto anche molto teatro, iniziando prima a Velletri, la sua città natale, ricca di realtà interessanti ma poco note. Dopo aver lavorato con alcuni gruppi amatoriali, si è trasferito a Roma, dove è entrato in contatto con diversi ambienti. Purtroppo ora la sua attività teatrale si è ridotta a dei soliloqui, per ragioni pratiche più che ideologiche: in questo modo non c'è bisogno di affittare sale prove o pagare altri attori. Luca è rimasto volutamente isolato, in quanto "il teatro è un luogo che dà poco ma insegna molto". [video]

Il monologo delle candele andato in onda durante la prima puntata di The Show Must Go Off, è una denuncia di una situazione che negli ultimi anni è andata solo peggiorando. Chi inizia oggi non sa che direzione prendere, a differenza di come avveniva forse in altre epoche. Il teatro è diventato una terra di conquista con poco da conquistare, anche se non costa niente farlo: il problema vero è la mancanza di punti di riferimento, aggravato anche dal proliferare incontrollato di scuole di recitazione di dubbia qualità. 

I teatri così diventano dei "buchi senza pubblico", e chi li gestisce è interessato solamente a lucrare sugli affitti: il pubblico infatti se lo devono portare gli attori, ed è fin troppo spesso costituito da amici e parenti. Non mancano però in Italia gli attori di talento, e The Show Must Go Off è la dimostrazione che c'è ancora chi cerca attori bravi, anche se sconosciuti. [video]

Abbiamo chiesto a Luca quali consigli darebbe ai giovani che si affacciano a questo mondo e che vorrebbero fare questo mestiere, e secondo lui la cosa più importante è non pensare subito a dove si vuole arrivare, non guardare ai risultati degli altri, ma prendersi tempo per divertirsi e fare tutto quel che viene: scrivere, fare esperienze in teatro, e soprattutto conoscere persone nell'ambito. Non bisogna confondere l'obiettivo con il percorso, e per questa ragione il suo consiglio più sentito è di non pensare ad "arrivare". [video]

In chiusura Luca ci ha raccontato come è arrivato a far parte del cast di The Show Must Go Off e dove sarà possibile vederlo esibirsi dal vivo. [video]

Invito tutti a visionare l'intervista completa, molto ricca di spunti e riflessioni.

Buona visione!

Maria Petrescu

Photo credit: PP+C Creative Studio


10 minutes with Luca Di Giovanni

During our interview with Luca Di Giovanni, actor well known as the author of the monologue "Last words", the 5 candles monologue of The Show Must Go Off, we talked about theatre, the Italian cultural scenario and the perspectives for those who want to start this carreer.

We asked Luca how he started working as an actor, and his path was truly interesting. He studied at DAMS as a cinema critic, and that was a very fertile place to be. In 2004 he wrote his first short movie, which he then recorded with some friends and presented to his university fellows, many of which studied movie direction. [video]

Apart from the short films he's also done a lot of theatre, starting in Velletri, his city, which is quite rich in interesting realities that are not very well known. After working with some amateur groups, he moved to Rome, where he got in contact with several environments. Unfortunately his theatre activity is reduced to monologues, for practical rather than ideological reasons: this way there's no need to rent rehearsal rooms or pay other actors. Luca has remained isolated on purpose, since "theatre is a place that gives little but teaches a lot." [video]

The candles monologue was aired during the first episode of The Show Must Go Off, and it is a severe analysis of a situation that has just got worse during these last few years. Who starts today doesn't know what direction to take, unlike people who started in other times. The theatre has become a conquest land with nothing to conquer, even though it's quite cheap to do: the true problem is the lack of role models, also made worse by the incontrollable proliferation of low quality schools.

The theatres become "holes without a public", and those who manage them are only interested in making money from rent: the actors have to bring their own public, which is too often made out of friends and family. There are also very talented actors in Italy, though, and The Show Must Go Off is proof that there's still someone who's looking for good actors, even though not famous. [video]

We asked Luca what advice he'd give to young people who would like to be actors, and in his opinion the most important thing is not thinking right away about where you want to get, not looking at other people's results, but just take time to have fun and experiment and know people in the field. It's important not to mistake the goal with the path, which is the main reason his most valuable advice is not to think about "making it". [video]

Finally Luca has told us how he become part of the cast of The Show Must Go Off and where it will be possible to see him perform live. [video]

I invite everyone to view the full interview, extremely rich in details and insights.

Enjoy!

Maria Petrescu

▼ Leggi i migliori della settimana

2