▼ Il tweet del giorno

venerdì 30 marzo 2012

Prossimamente: Paige St. John @paigestjohn



Stasera, per la serie Intervistato Journalism Festival, avremo il piacere di intervistare Paige St. John, una giornalista americana nota per aver vinto il prestigioso Premio Pulitzer nel 2011 con la sua serie di servizi sul sistema di assicurazioni dello Stato della Florida.

Paige ha vinto il Pulitzer 2011 per il giornalismo investigativo grazie alla serie di articoli Florida’s Insurance Nightmare, pubblicati dal Sarasota Herald-Tribune e frutto di due anni di lavoro sulle assicurazioni immobiliari nello stato della Florida. St. John ha creato enormi database per tracciare il flusso di denaro e l’indice di rischio, e ha poi convertito i dati in applicazioni web che ha messo a disposizione dei cittadini.

Laureata in Scienze della Comunicazione di Massa all’Università dell’Illinois nel 1986, è reporter investigativa da oltre trent’anni. Ha lavorato per Gannett News, The Detroit News e come corrispondente per l’Associated Press.

Oltre al premio Pulitzer nel 2011, la St. John ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il William Brewster Styles Award di Scripps Howard, il National Headliner Award, il Clarion Award, tre Green Eyeshade awards e il Waldo Proffitt Award per l'Eccellenza nel Giornalismo Ambientale.

Paige continua la tradizione di un giornalismo poliedrico: è specializzata in progetti basati su database, grafici e siti web, scrittura narrativa e giornalismo investigativo. Progetti premiati in passato hanno esposto il fallimento della Florida nel proteggere spiagge sensibili dal punto di vista ambientale, il fallimento dei legislatori federali e dei produttori di dispositivi medici a proteggere vite umane, e la frode istituzionalizzata nei sistemi di iscrizione all'università.

Paige sarà presente anche all'edizione di quest'anno del Festival del Giornalismo di Perugia.

Naturalmente potete proporre una domanda da farle semplicemente compilando il form qui sotto!

Maria Petrescu






Coming up soon: Paige St. John

Tonight we'll have the pleasure of interviewing a well known American investigative journalist, famous for winning the Pulitzer Prize, Paige St. John.

Paige won the 2011 Pulitzer for investigative journalism thanks to the series of articles "Florida's Insurance Nightmare", published by the Sarasota Herald-Tribune and result of two years of work on the house insurances in the State of Florida. St. John has created huge databases to track the flux of money and the risk index, and has then converted the data in web apps that she made available to citizens.

With a degree in Mass Communication Sciences at the Illinois University (1986), she has been an investigative reporter for more than 30 years. She has worked for Gannett News, The Detroit News and also as a correspondent for the Associated Press.

Apart from the Pulitzer prize in 2011, St. John has received many awards, among which the William Brewster Styles Award, the National Headliner Award, the Clarion Award, three Green Eyeshade awards and the Waldo Proffitt Award for Environmental Journalism Eccelence.

A product of what was once the nation's smallest accredited journalism program (Southern Illinois University at Edwardsville), St. John continues the school's tradition of multi-faceted journalism. She specializes in database-driven projects, graphics and web sites, narrative writing and investigative journalism. Past award­winning projects have exposed Florida's failure to protect environmentally sensitive beaches from rampant development, failure of federal regulators and medical device manufacturers to protect human lives, and institutionalized fraud within university enrollment systems.

Paige will also be present at this year's edition of the International Journalism Festival.

Of course, if you want to propose a question to ask her, simply fill in the form below!

Maria Petrescu

domenica 25 marzo 2012

#TgWild 24.03.12 - "Sì... la fava di Tonka!!"



Ritorna l'appuntamento con il TG Wild, la rassegna satirica settimanale curata dalla Redazione WildItaly.


Durante un'intervista per La Zanzara, su Radio 24, Romano La Russa ha affermato che i gay sono persone malate ma hanno la possibilità di curarsi. «La loro è una specie di setta, di massoneria», ha dichiarato il fratello dell'ex ministro La Russa, ed ha aggiunto che è giusto che sia così, in quanto si ha la possibilità di aiutarsi a vicenda.

In una email inviata ai dipendenti di Microsoft da parte del responsabile in capo della sezione commerciale Alain Crozier, viene espresso il divieto per i dipendenti Microsoft di utilizzare prodotti Apple. Gli ipad verranno sostituiti con tablet dotati di Windows 8, il nuovo OS in uscita quest'autunno.

Il governo vara la riforma del lavoro e sceglie come strumento il disegno di legge, in modo da garantire piu' spazio di manovra al Parlamento come chiesto dal Pd, ma tiene duro sull'articolo 18 e non prevede la possibilita' di reintegrare i lavoratori licenziati per motivi economici. Rimangono quindi molti punti di domanda su quelle che saranno le reali conseguenze per i lavoratori.

Silvio Berlusconi ha recentemente acquistato una villa sul lago di Como, dotata di 30 stanze, piscina, campi da tennis e darsena privata. L'abitazione gli è stata venduta dal suo amico Marcello dell'Utri, da tempo trasferitosi a Torino.

Oliviero Diliberto è stato recentemente coinvolto in uno scandalo a causa di una sua fotografia che lo ritrae in compagnia di una signora che indossa una maglietta con la spregevole scritta "La Fornero al cimitero". Dopo aver negato di essersi accorto della scritta, è emerso un filmato che lo smentisce chiaramente, portando molti giornalisti e politici a dimandare le sue scuse ufficiali.

Giorgio Napolitano, in seguito alla domanda di un ragazzo in gita al Quirinale, dichiara di non aver intenzione di ricandidarsi dopo la scadenza del suo mandato nel 2013. Ha espresso inoltre il desiderio di vedere candidarsi una donna al posto di Presidente della Repubblica, considerata la resistenza che ancora c'è nel dare certe posizioni a una donna.

Ha visto una diffusione incredibile nelle ultime ore la fotografia che ritrae un israeliano e un'iraniana che si baciano mentre fanno vedere i propri passaporti. Sono seguiti molti messaggi di pace da parte di entrambi i popoli, significativi specialmente in un clima di tensione politica come quello che si respira attualmente in Medio Oriente.

E' stato scarcerato, e tenuto solo agli arresti domiciliari il boss mafioso Michele Aiello, in quanto il vitto fornito dal carcere - costituito per la maggior parte da legumi come piselli e fave - sarebbe molto dannoso per la sua salute, visto che soffre di favismo.

Infine una riflessione sui 4 minorenni di Manfredonia che per mesi hanno tenuto in scacco l'insegnante di educazione tecnica, un disabile, allo scopo di estorcere denaro e farsi portare in diversi luoghi della città con la sua automobile.

Vi invito a vedere il TG Wild, e alla prossima settimana!

Buona visione!

Maria Petrescu


#TgWild 24.03.12 - "Yeah, right, beans..."

Our weekly appointment with the TG Wild, the satirical review curated by WildItaly is back!

During an interview with La Zanzara, on Radio 24, Romano La Russa has stated that gay people are sick, but they can be cured. "They have a sort of lobby, a masonry", said La Russa, brother of the ex minister Ignazio, and added that it's ok, because that way they can help eachother.

In an email sent to Microsoft employees by Alain Crozier, head of the Commercial Section, all Apple devices' use is forbidden for the employees. Ipads will be substituted with tablets with Windows 8, the new OS coming out this autumn.

The government has approved the work reform and has chosen the ddl, to guarantee more space to Parliament as requested by the PD, but it stands steady on the art. 18, and doesn't have the possibility to reintegrate fired workers for economical reasons. So there are still quite a few questions left open on what the actual consequences for workers will be.

Silvio Berlusconi has recently bought a villa on the Como Lake, with 30 rooms, swimming pool, tennis camps and a private port. The building was sold to him by his friend Marcello dell'Utri, who has moved to Turin.

Oliviero Diliberto has recently been involved in a scandal caused by a photograph of him next to a lady wearing a t-shirt with the sentence "Fornero to the cementery". After denying that he had seen the sentence, a short video footage was published, definitely demonstrating his statement to be false. Many journalists and politicians have requested his official apologize.

Giorgio Napolitano, after a question asked by a boy who was on trip to the Quirinale palace, has declared that he has no intention of recandidating after his mandate expires in 2013. He has also express the desire that the role will be taken by a woman, considering the resistance still existing when giving certain roles to a woman.

A photograph with an Israeli young man and an Iranian girl kissing while holding their passports has been diffused around the world during these last few hours. Many peace messages from both countries have followed, quite significant especially in a political tension climates as the one currently existing in Middle East.

Michele Aiello, mafia boss sentenced to 15 years in prison, has been released because the food provided by the prison, rich in peas and beans, it very dangerous for his health, since he suffers of favism.

Finally a few thoughts for the 4 minors from Manfredonia that for about two years have terrorized a disabled teacher, forcing him to give them money and take them around the city with his car.

I invite you to see the TG Wild, and see you next week!

Enjoy!

Maria Petrescu

lunedì 19 marzo 2012

Intervistato.com | Francesca Fornario @fornario #ijf12



La terza intervista per la serie Intervistato Journalism Festival è a Francesca Fornario, giornalista e vignettista satirica che scrive per L’Unità, lavora per Radiodue (conduce il programma Un giorno da Pecora con Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro) e per La7. Inoltre raccoglie i suoi video sul sito www.satira.tv.


In primo luogo abbiamo chiesto a Francesca in quale modo la satira così come veniva fatta in modo tradizionale sui giornali tradizionali si possa conciliare con i nuovi strumenti, ovvero social media e i giornali online. A suo avviso i social media rappresentano un volano formidabile per la satira, specialmente perché ci sono sempre meno editori disponibili a investire per la diffusione delle notizie, e ancor meno per la satira. La satira in fondo è una presa in giro del potere, che quindi è restio ad alimentare i giornali satirici. Internet, d’altro canto, è gratuito: è possibile scrivere, disegnare e infine diffondere i propri contenuti online gratuitamente, senza alcun costo di distribuzione. [video]

Per quanto riguarda invece le integrazioni tra strumenti, nel rapporto tra online e offline, secondo Francesca nel futuro ci sarà sempre più un unico elettrodomestico, che sarà giornale, tv, internet, offrendo contenuti sempre più un demand, e non secondo un palinsesto imposto dall’alto, cosa che varrà sia per la satira che per la cronaca che per l’entertainment.

Si tratta di una grande opportunità specialmente per gli esordienti: la diffusione della tecnologia permette a tutti di mettersi in gioco, girare un video e creare dei contenuti. Secondo l’articolo 3 della Costituzione Italiana spetterebbe allo Stato togliere gli ostacoli all’uguaglianza tra cittadini: secondo Francesca, in questo caso, dove non arriva lo Stato arriva la tecnologia. [video]

Spesso gli editori considerano le attività online come una minaccia per le vendite, aspetto che Francesca analizza da due diversi punti di vista: quello del giornalista satirico che fa i contenuti, per cui le nuove tecnologie rappresentano un’opportunità; dall’altra parte quello dell’editore.
Si tratta però di una fase di transizione, data anche la natura dei guadagni, strettamente legati alla vendita di spazi pubblicitari. Sui giornali cartacei sono sempre di meno, a fronte di una presenza massiccia nella tv tradizionale e un trend in costante aumento su Internet, dove però vengono venduti ancora a molto poco. La quantità di persone che fruiscono di notizie, satira e arte, e il tempo che vi dedicano è sempre maggiore, il che costituisce senza dubbio un segnale positivo: non è morto il giornalismo, ma molto probabilmente sono morti i giornali di carta. [video]

Abbiamo chiesto a Francesca qual è la sua dieta mediatica: attualmente sta usando Pulp, l’aggregatore di notizie per iPad, che permette di raccogliere i feed rss dei giornali e blog preferiti. Tra le sue letture quotidiane ci sono Brancaccio, Loretta Napoleoni, Odifreddi e ZeroCalcare, giusto per fare solo alcuni esempi. Non si tratta nemmeno più di un giornale, ma di un luogo multimediale che raccoglie testi, video, fotografie e audio.

Se da un lato la preoccupazione è che questo tipo di approccio porti alla chiusura su contenuti che sono sempre gli stessi, dall’altra parte è vero che basta aprire una finestra di Twitter o Facebook per avere a disposizione stimoli sempre nuovi. Se una grande lettrice di giornali quale era Francesca, ora si ritrova a non toccare più i giornali cartacei, la transizione è presumibilmente ineluttabile. [video]

Il destino dei giornali, dunque, è di scomparire, mentre quello dell’arte e delle notizie è di moltiplicarsi, crescere ed arrivare sempre di più a tutti.

Buona visione!

Maria Petrescu



Intervistato.com | Francesca Fornario #ijf12
The third interview for the Intervistato Journalism Festival series is with Francesca Fornario, journalist and satirical cartoonist who writes for L'Unità, works for RadioDue (she conducts the program Un giorno da pecora together with Claudio Sabelli Fioretti and Giorio Laura) and for La7. Furthermore, she gathers her videos on the website www.satira.tv.

First of all we asked Francesca in what way satire, as it was done on traditional newspapers, can be reconciled with the new tools, such as social media and online newspapers. Her opinion is that social media represent an incredible opportunity for satire, especially because there are fewer and fewer editors that are willing to invest to spread news, let alone satire. Satire is making fun of power, which isn't quite willing to help satirical newspapers grow. Internet, on the other hand, is for free: you can write, draw and then spread your content online for free, without any distribution cost. [video]

As for the integration of tools, in the offline-online relationship, Francesca thinks that in the future there will only be one tool, that will be a newspaper, tv, internet, offering on demand content, not imposing it, and this will happen for news, satire, and entertainment at the same time.

This is a great opportunity for those who are just starting: the diffusion of tecnology allows everyone to record a video and create content. The 3rd article of the Italian Constitution says that the State should be the one who eliminates the obstacles in the way of citizens being equal: in Francesca's opinion, and in this case, where the State failed, technology can give a hand. [video]

Often editors consider online activities as a threat for sales, an aspect that Francesca analyzes from two different points of view: the one of the satirical journalist who creates contets, for which new technologies represent an opportunity; on the other side the one of the editor. This is a transition phase, though, also considering the gains, that only come from the sale of advertising spaces. On paper newspapers they're fewer and fewer, most of it is on TV and it's constantly growing online, even though they're sold very cheap. The quantity of people who are consuming news, satire and art, and the amount of time they dedicate to these activities is constantly increasing, which is without a doubt a positive signal: journalism isn't dead, but it's very probable that paper newspapers are dead. [video]

We asked Francesca about her media diet: she is currently using Pulp, a news aggregator for iPad, that allows you to read rss feeds of newspapers and blogs. Among her daily reads you can find Brancaccio, Loretta Napoleoni, Odifreddi and ZeroCalcare, just to name a few. It's not even a newspaper anymore, it's a multimedia place that gathers text, photos and videos.

If on the one side it might be worrying that this kind of approach might bring you to not search anything else besides what you're already reading, on the other only by opening a Twitter or Facebook page can bring you all the inspiration you need. If a great newspaper reader as Francesca was now doesn't touch paper newspapers anymore, it means that the transition is probably inevitable. [video]

The destiny of newspapers is to disappear, while that of art and news is to multiply, grow and reach more and more people every day.

Enjoy!

Maria Petrescu

domenica 18 marzo 2012

#TgWild 17.03.12 - "Trasloco a San Vittore"



Dopo la pausa di domenica scorsa, ecco la nuova puntata del TG Wild, la rassegna satirica di alcune delle notizie più interessanti della settimana.


La quinta sezione penale della Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza d'appello con cui i giudici palermitani avevano condannato a sette anni il senatore del Pdl Marcello dell'Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. E' stato quindi accolto il ricorso della difesa. Dichiarato inammissibile, invece, il ricorso della procura generale di Palermo, che chiedeva per Dell'Utri una pena più severa. La decisione è giunta dopo tre ore di camera di consiglio.

Il figlio del boss mafioso Bernardo Provenzano ha rilasciato un'intervista a Servizio Pubblico, durante la quale chiedeva la scarcerazione del padre, in quanto affetto da un tumore ed ormai incapace di intendere e di volere. Tutta la puntata è stata incentrata sulla questione della trattativa Stato-Mafia.

L'utilizzo di Twitter e altri social network da parte dei politica sta aumentando. Dopo la pubblicazione, qualche giorno fa, di una foto che ritrae il Presidente del Consiglio Monti, Alfano, Bersani e Casini, qualcuno ha addirittura definito Twitter "la Terza Camera".

Francesco Rutelli ha presentato un esposto in Procura contro Lusi, l'ex tesoriere della Margherita accusato di aver sottratto negli anni diversi milioni di euro dalle casse del partito. «Lusi ha carpito la nostra fiducia in modo diabolico» e «la Margherita è stato un partito onorato composto da persone perbene che ha scoperto di avere un cancro».

Il consigliere regionale della Lombardia Angelo Giammario, del Pdl, è indagato dalla procura di Milano per corruzione e finanziamento illecito ai partiti. Lo riferiscono fonti giudiziarie, precisando che oggi i carabinieri del Noe si sono recati nei suoi uffici in Regione per perquisizioni e acquisizioni di
documenti.

La sentenza della Cassazione che ha annullato con rinvio la condanna a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa del senatore Marcello Dell'Utri lascia una scia di polemiche. Oggi alcuni consiglieri del Csm nel plenum hanno preso la parola per difendere il pg Iacoviello che nella requisitoria ha espresso i suoi dubbi sulla fattispecie del reato suscitando la replica del Procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, pm nel processo di primo grado a Marcello Dell'Utri. Indignazione nel Pdl per le interviste del procuratore aggiunto di Palermo.

La Divina Commedia deve essere tolta dai programmi scolastici: troppi contenuti antisemiti, islamofobici, razzisti ed omofobici. La sorprendente richiesta arriva da «Gherush92», organizzazione di ricercatori e professionisti che gode dello status di consulente speciale con il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite e che svolge progetti di educazione allo sviluppo, diritti umani, risoluzione dei conflitti.

Il direttore della filiale di Legnano (Milano) della Banca Popolare di Intra e' stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di estorsione per essersi fatto consegnare da un imprenditore somme di denaro per velocizzare le pratiche per la concessione di prestiti. A denunciare l'episodio e' stato l'imprenditore che dopo l'ultima richiesta di denaro ha deciso di rivolgersi ai carabinieri di Busto Arsizio (Varese).

Michel Télo si difende dopo le accuse di plagio su 'Ai se eu te pego', il tormentone planetario che deve il suo successo anche ai 'balletti a tema' dei campioni di calcio. Qualche giorno fa era scoppiata la bufera dopo che tre ragazze brasiliane, sulla stampa locale, avevano rivendicato la paternità del brano.


Padre Fernando Sulpizi, parroco della Chiesa di Sant'Agostino a Perugia, ha dichiarato durante un'intervista di essere stato costretto a pagare il pizzo per stare tranquillo: "Sono costretto a pagare il pizzo a drogati e spacciatori, se voglio vivere in pace. E' un via vai continuo di richieste arroganti, di aggressioni verbali e fisiche che mi hanno esasperato. Ho paura, per questo per tenerli a bada sono costretto a sottostare alle loro richieste. Non ho alternative, se non quella di denunciare tutto''.

Sono stati recentemente pubblicati alcuni stralci del diario di Osama Bin Laden, redatto pochi mesi prima della sua uccisione in Pakistan. Dal diario emergerebbe l'ossessione di Osama per l'obiettivo di uccidere il Presidente degli USA Barack Obama.

Vi invito naturalmente a vedere il TG Wild, e alla prossima settimana!

Maria Petrescu


#TgWild 17.03.12 - "Move to San Vittore"

After last week's break, here is the new episode of TG Wild, the satirical review of some of the most interesting news of the week.

The fifth penal section of the Cassazione has cancelled the verdict with which the Palermo judges had convicted senator Marcello dell'Utri to 7 years in prison because he had collaborated with the Mafia. The defence's recourse has thus been accepted. After three hours of council, the request for a harder conviction has been declared unacceptable.

The son of the mafia boss Bernardo Provenzano has done an interview for Servizio Pubblico, during which he asked for his father to be set free, since he's very ill and is incapable of reasoning. All the episode was concentrated on the matter of the relationships between State and Mafia.

The use of Twitter and other social networks by politicians is increasing. After the publication, a few days ago, of a picture of Mario Monti, Alfano, Bersani and Casini, someone has defined Twitter the "third room of Parliament".

Francesco Rutelli has presented a complaint against Lusi, the ex treasurer of the Margherita, accused of stealing several milion euro from the party during the last few years. "Lusi got our trust in a diabolical manner" and "Margherita has been an honored party made of honorable people that has discovered it had cancer."

The regional counselor Angelo Giammario is accused of corruption and illegal financing of parties. Some judicial sources confirm, also stating that the police has already checked his offices for documents and anything that might be related to the case.

The Cassazione verdict has raised a lot of discussion: the PDL has requested an inquiry on Palermo prosecutor Antonio Ingroia, who has worked on the case of Marcello dell'Utri.

The Divine Comedy should be taken out of the school programs: too many racist, homophobe contents. The surprising request comes form "Gherush92", an organization of researchers and professionals that is actually a special consultant of the Economical and Social Council of the United Nations and that does projects of education to development, human rights, resolution of conflicts.

The director of the popular bank Banca Popolare di Intra of Legnano has been arrested with the accusation of extorsion for asking money for making certain loan practices faster. The one who reported the fact after the last request of money has decided to go to the police.

Michel Télo defends himself after the accusations of plagiarism for "Ai se eu te pego", the planetary hit that ows its success to the football championships dances. A few days ago the scandal was born after three brazilian girls had stated that the song was theirs.

Father Fernando Sulpizi, priest of the Sant'Agostino Church in Perugia, has declared that that he has been forced to pay the mafia to have some peace: "I've been forced to pay drug addicts and drug dealers, if I wanted to live in peace. It's a continuous back and forth of arrogant requests, of verbal and physical aggressions that have exasperated me. I'm afraid, this is why I had to answer their requests. I have no alternative but to report it."

Some fragments of Osama Bin Laden's diary have been published recently: from the diary it seems that one of Osama's obsessions was to get the USA president Barack Obama killed.

I invite you to see the TG Wild, and see you next week!

Maria Petrescu

sabato 17 marzo 2012

Prossimamente: Steve Katz @steve_katz #ijf12



La prossima intervista per la serie Intervistato Journalism Festival è con Steve Katz di Mother Jones, un giornalista con una grande esperienza nei campi dell'impegno ambientale.

Steven Katz è un giornalista per Mother Jones e il suo editor no-profit, la Fondazione per il Progresso Nazionale. Si è unito a MoJo nel 2003 dopo diversi anni come Vice Presidente del Development for Earthjustice, lo studio legale non-profit di punta del paese per quanto riguarda attività legate all'ambiente.

Durante il suo lavoro in Mother Jones Steve ha partecipato alla fondazione ed è stato il primo Project Director di The Media Consortium, una rete di più di 40 organizzazioni media indipendenti e progressive negli Stati Uniti.

Steve ha 30 anni di esperienza nel campo dell'impegno per l'ambiente, arte, giustizia sociale, e sviluppo di housing basato sulla vicinanza. Prima di entrare in Earthjustice nel 1995, era Managing Director per l'organizzazione per l'impegno ambientale urbano della California, Comunità per un ambiente migliore, dal 1989 al 1994.

Durante gli anni '80 Steve ha lavorato nel mondo delle arti no-profit, inclusi tre anni come Managing Director per la San Francisco touring ensemble, A Traveling Jewish Theatre. E' stato anche Direttore Associato per Housing e Planning al Brooklyn Flatbush Development Corporation per due anni nei primi anni '80, e Development Coordinator per un gruppo per l'equità urbana basato nel Bronx, il People's Development Corporation, dal 1976 al 1978.

Avremo modo di parlare di giornalismo partecipativo, di come le nuove tecnologie possono facilitare le attività di impegno sociale e ambientale di cui si occupa da così tanti anni e quale può essere il ruolo dei social media.

Potete naturalmente inviare le vostre domande usando il form di Responsa qui sotto.

Maria Petrescu






Coming up soon: Steve Katz #ijf12

Our next interview for the Intervistato Journalism Festival series is with Steve Katz, publisher of Mother Jones, a journalist of great experience in the fields of environmental advocacy and social justice.

Steven Katz is Publisher for Mother Jones and its non-profit publisher, the Foundation for National Progress. He joined MoJo in 2003 after several years as Vice President of Development for Earthjustice, the nation's leading non-profit environmental law firm.

While at Mother Jones, Steve helped found and was the first Project Director for The Media Consortium, a network of more than 40 independent, progressive media organizations around the United States. Steve has thirty years' experience working in the fields of the environment advocacy, the arts, social justice, and neighborhood-based housing development.

Prior to joining Earthjustice in 1995, he was Managing Director for the California urban environmental advocacy organization, Communities for a Better Environment, from 1989 to 1994. During the mid and late 1980s, Steve worked in the non-profit arts world, including three years as Managing Director for the San Francisco-based touring ensemble, A Traveling Jewish Theatre.

He also was Associate Director for Housing and Planning at Brooklyn's Flatbush Development Corporation for two years in the early 1980s, and Development Coordinator for the Bronx-based sweat equity urban homesteading group, People's Development Corporation, from 1976 to 1978.

We'll have the chance to talk about citizen journalism, how new technologies can help environmental advocacy and social justice activities of which he is an expert, and what the role of social media could be.

You can send your questions using the form below.

Maria Petrescu


venerdì 16 marzo 2012

Dentro la vita di una Onlus: Capramagra, tra cooperazione e sviluppo



Qualche giorno fa mi sono ritrovato a parlare di cooperazione e sviluppo con Emanuela Carabelli, una delle fondatrici di Associazione Capramagra Onlus. Da quella conversazione è nato lo spunto per porle qualche domanda per capire meglio il lavoro che c'era dietro e che tiene in vita l'associazione.

L'Associazione Capramagra Onlus si occupa di progetti di cooperazione internazionale a sfondo socio-educativo, inoltre in Italia si occupa di attività finalizzate all' educazione allo sviluppo e all' integrazione. Oltre a queste, attività complementari sono l'organizzazione di convegni, tavole rotonde e dibattiti pubblici a favore della diffusione della cultura dei diritti umani, della cooperazione e della solidarietà fra i popoli.

Nel 2008 nasce Associazione Capramagra, che si occupa di progetti di Educazione allo Sviluppo e Cooperazione Internazionale allo Sviluppo.  Da dove è nata la volontà di creare tutto questo, cosa vi ha spinto? 

Capramagra nasce come gruppo studentesco nel 2001 in Università Cattolica a Milano. L’idea viene da alcuni studenti del corso di Cooperazione allo Sviluppo ed è quella di rendere visibili all’interno dell’ateneo le tematiche inerenti appunto alla cooperazione internazionale come i diritti umani, lo sviluppo sostenibile, l’immigrazione, la pace. Una sorta di tam-tam sulla scia della tradizione africana (da cui ‘Capramagra’, perché i tamburi usati per il tam-tam suonano meglio se fatti con la pelle delle capre più magre), fatto però di confronto, incontri, conferenze e scambi di opinione più o meno accesi durante le riunioni del gruppo che intanto si allarga e accoglie studenti provenienti da altre facoltà, soprattutto Psicologia. Insomma, diventa un gruppo solido, si riesce a lavorare bene e si ottengono dei bei risultati, si instaurano rapporti di amicizia forti e così quando i primi incominciano a laurearsi ci si accorge che sarebbe un gran peccato perdersi di vista. Poi c’è la questione del trovare lavoro, ed entrare nel mondo della cooperazione non è facile perché viene richiesta esperienza sul campo, e così tra un’idea e l’altra ci troviamo al Parco Sempione in un torrido sabato pomeriggio di inizio luglio, è il 2008, e ci diciamo che la passione per la cooperazione c’è e sarebbe un peccato non provare a mettere in pratica le cose studiate, poi  proprio ad andar male ci facciamo le ossa e un po’ della sopracitata esperienza. Così ci costituiamo come Associazione e alla fine del 2010 veniamo riconosciuti come Onlus.

Spesso su Intervistato parliamo di StartUp e giovani realtà imprenditoriali. Ad emergere sono sempre la passione e la dedizione, l'impegno e le difficoltà che stanno dietro ad un progetto di questo tipo. Nel vostro caso, nel caso di una associazione come la vostra quale è l'impegno, la passione e la dedizione che servono per portare avanti tutto?

Esatto, alla base di tutto ci sono la passione, l’impegno, i valori che ci hanno fatto stringere i denti quando eravamo un’associazione appena costituita, senza fondi in cassa e con pochi contatti. Ci sono stati momenti in cui sembrava di non riuscire a fare passi avanti e in riunione ci si guardava in faccia chiedendosi “Quindi? Che si fa?”in preda allo sconforto. Per quel che mi riguarda la chiave del nostro piccolo successo è la grande amicizia che ci ha sempre legato, la condivisione di determinati valori e la tenacia nel voler realizzare qualcosa di concreto. Noi lavoriamo ai nostri progetti come volontari, non percepiamo uno stipendio. Ci incontriamo tutti una volta al mese per fare il punto della situazione, lavoriamo in gruppi e per noi internet, le mail e skype sono fondamentali. Ci capita di lavorare dopo cena e mettersi a lavorare per Capramagra anche il sabato e la domenica, perché in settimana o durante la giornata ognuno ha il suo lavoro, o studia. Qualcuno è all’estero, in Zambia, piuttosto che in Namibia, nei Balcani o a Londra, e ognuno porta il suo contributo per quello che può.

Nel dicembre 2010 Capramagra viene riconosciuta come Onlus. Ci spieghi la differenza tra semplice associazione e Onlus? Cosa comporta?

Onlus è l’acronimo usato per identificare ‘Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale’ ed è sostanzialmente una denominazione usata ai fini fiscali per identificare associazioni il cui scopo primario è quello della solidarietà sociale. Vuol dire che le associazioni riconosciute come Onlus beneficiano di agevolazioni fiscali in materia di imposte, ma non possono per esempio svolgere attività commerciali in quanto non destinate alla realizzazione di profitti. Gli utili dunque vengono reinvestiti nell’organizzazione delle attività volte al raggiungimento degli obiettivi preposti e indicati nello statuto di ciascuna Onlus.
Essere riconosciuti come Onlus comporta anche il poter partecipare a bandi di progetto a cui le associazioni, riconosciute e non, generalmente non hanno accesso. Faccio riferimento, ad esempio, ai bandi dell’Unione Europea.

Prima si parlava di impegno e dedizione e di come dopo due anni abbiate ottenuto il riconoscimento di Onlus. Ti chiedo allora: quali sono state le difficoltà maggiori in questo percorso e quali quelle che incontrate tutt'ora?

Oltre alle burocrazie di vario tipo, la difficoltà iniziale è stata quella di capire come muoversi e in che modo incanalare le esperienze, le attitudini e le competenze che ognuno di noi si portava dietro. Poi come dicevo prima, un’altra difficoltà è stata quella del riuscire a ritagliarsi uno spazio da cui cominciare. Ora, in un momento in cui i fondi destinati alla cooperazione internazionale sono sempre meno, la difficoltà maggiore sta nel trovare finanziamenti per portare avanti i progetti già avviati e poterne strutturare di nuovi.

Quando abbiamo chiacchierato mi hai detto che alcuni vostri progetti sono anche il frutto di partnership con ONG e  organizzazioni no profit i cui obiettivi e valori sono comuni ai vostri. Per deformazione mia mi viene dunque spontaneo parlare ora di network, di relazioni e collaborazioni. Quanto contano in questo contesto, quale la loro importanza?

Il networking è importante, oserei dire fondamentale soprattutto per noi che come Onlus siamo ancora agli inizi. E poi lo dice la parola stessa: cooperazione, cooperare, agire insieme e mettere insieme le forze. Fare rete vuol dire -oltre alla possibilità di farsi conoscere, avere maggiore visibilità e raggiungere quindi un numero sempre maggiore di persone-  avere l’opportunità di imparare dall’esperienza degli altri e confrontarsi con la professionalità di persone che fanno questo mestiere da più tempo; significa potersi confrontare sui metodi con cui si cerca di raggiungere obiettivi comuni. Ci sono bandi di progetto a cui si può partecipare solo se si è in partnership con altre associazioni o enti e proprio in questo periodo Capramagra sta lavorando alla scrittura di un progetto in cordata con altre due realtà della cooperazione e del volontariato attive nell’area di Milano.

Per portare avanti idee e progetti servono però fondi, senza i quali anche con tutta la buona volontà di questo mondo non si va molto lontano. Nel caso di una associazione o di una Onlus come la vostra quali sono i canali? Penso ai bandi, al fundraising o alle donazioni. E' corretto? Ce ne sono altri?

Si, i canali di finanziamento principali cono questi: partecipazione ai bandi, organizzazione di eventi con lo scopo di raccogliere fondi, donazioni. Un altro modo per trovare i finanziamenti necessari è presentare i propri progetti alle varie fondazioni private e sperare che siano interessate a sostenerli. Oltre a questo, nel caso delle Onlus, è possibile ricevere il famoso 5 per mille.

Oggi più che mai internet ha assunto un importanza fondamentale sia per la comunicazione e veicolazione delle proprie idee e progetti, ma anche come strumento funzionale alla loro realizzazione, così come alla creazione di reti sociali che attorno a quei progetti si possano aggregare e magari contribuire al loro sviluppo. In un contesto come il vostro quanto conta, che uso ne fate? Per Capramagra quanto incide e quanto uso fa  di questi strumenti? Ad esempio mi viene da tornare sul tema del fundraising o delle donazioni. Oggi in rete esistono strumenti che vanno in questo senso?

Si parlava prima dell’importanza del networking, del fare rete.. ecco, in un’era in cui social network come facebook e twitter scandiscono la vita delle persone e fanno da collettore di informazioni avere un sito internet e affidarsi alle newsletter per la diffusione di notizie e iniziative non basta più. E’ necessario essere in rete, condividere contenuti, stimolare la partecipazione della gente. Ho sempre avuto l’impressione che per globalizzare un marchio di abbigliamento, una catena di fast-food, un certo tipo di musica o una moda fosse più immediato e più facile che riuscire a globalizzare i diritti delle persone, l’idea di uno stile di vita differente o l’attenzione verso certe tematiche come l’accoglienza e la valorizzazione degli individui al di là di ogni credo religioso, appartenenza etnica  e provenienza geografica. In questo senso i social network possono essere una grande opportunità. Capramagra, che è presente sia su facebook che su twitter, prova a proporre notizie relative al proprio ambito di intervento stimolando la discussione e il confronto tra le persone. 
Certo, poi la visibilità e la possibilità di poter raggiungere tante persone contemporaneamente invitandole a partecipare alle varie iniziative o a sostenere i nostri progetti è altrettanto importante e funzionale all’associazione.

E' giunto il momento di chiederti nel concreto quali sono i progetti sviluppati dalla vostra associazione, quali quelli in corso e con chi, nel caso di eventuali partnership.

La mission di Capramagra Onlus è promuovere attività e progetti di tipo socio-educativo rivolti ai paesi in via di sviluppo. Ad esempio abbiamo appena attivato un progetto a La Carrière, che si trova alla periferia di Antananarivo, capitale del Madagascar: si tratta di un progetto a sostegno di una scuola agricola in collaborazione con la con la congregazione delle Suore di San Giuseppe di Aosta, presenti sul territorio da alcuni decenni e quindi ben radicate nella comunità malgascia. Qui in Italia invece siamo attivi nell’area di Milano e ci proponiamo per percorsi di Educazione allo Sviluppo nelle scuole, perché riteniamo sia importante sensibilizzare ed educare anche in ambito scolastico relativamente ai temi, ad esempio, dello sviluppo sostenibile e del consumo critico, del diritto all’infanzia, della tutela dei migranti e dell’educazione alla pace. Un altro filone lungo cui Capramagra si muove è quello dell’organizzazione di conferenze e momenti di incontro tra i diversi attori del terzo settore e del panorama culturale: nel corso del tempo abbiamo organizzato in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano un convegno sul co-sviluppo e un paio di conferenze a cui hanno preso parte diversi attori della cooperazione italiana. Ci stiamo lanciando in questi giorni in una nuova avventura, i “Mercoledì da capre", in cui ci impegniamo con cadenza mensile a dare spazio ad autori di libri inerenti alle tematiche di attualità o comunque inerenti allo spirito del gruppo. Questo mercoledì ad esempio ospitiamo Antonella Appiano che ci presenterà il suo libro che parla della situazione siriana e del regime di Assad.

Temi come quelli della cooperazione, dello sviluppo, dell'integrazione e dell'immigrazione sono all'ordine del giorno e sono molto sentiti sia nel dibattito politico che in quello della società civile, finendo spesso per sfociare in infuocate discussioni che molto spesso si fondano più su delle false conoscenze sulla paura. Molti dei vostri progetti sono costruiti e hanno uno scopo informativo e divulgativo di queste tematiche. Quanto è importante informare? La gente che viene a contatto con queste informazioni cambia il suo modo di relazionarsi e il suo atteggiamento rispetto a questi temi, e n Italia a come siamo messi?

L’informazione è senza dubbio molto importante, ma mi rendo conto che a volte si è bombardati da notizie e dati. Quello che noi come associazione ci proponiamo è offrire spazi di riflessione e confronto, dando risalto all’esperienza e alla storia delle persone. Mi spiego meglio: quando le notizie le leggi sul giornale, o su internet fai fatica ad immedesimarti e ad esserne coinvolto e il rischio è quello di generalizzare. Quando invece conosci la storia del singolo individuo ti ci immedesimi, scatta un meccanismo di empatia che ti fa scoprire che la persona che hai davanti è esattamente uguale a te e che quello che rende diversi non è motivo di discriminazione, ma di scambio e crescita. 
Tante volte rispetto al tema dell’integrazione e dell’immigrazione esce il ritratto di un’Italia razzista e intollerante, però ci sono anche tanti esempi di integrazione e accoglienza che forse hanno meno risalto mediatico, ma sicuramente hanno una grande rilevanza nel tessuto sociale in cui si verificano. 

L'ultima domanda vorrei sfruttarla per chiederti qualche tua previsione sul futuro. Ci sono le prospettive per un mondo e una società più equi e sostenibili. Cosa possiamo fare, anche nel nostro piccolo?

In un periodo di crisi globale come quello che stiamo attraversando è difficile prevedere il futuro. Certamente l’instabilità internazionale, la recessione, i tagli, la disoccupazione fanno pensare che sia più un aumento dell’iniquità e delle disuguaglianze sociali, piuttosto che il contrario. Potrà sembrarvi retorica ma credo che in realtà ogni persona possa fare la differenza. Leggevo ieri qualcuno che diceva che le cose cambiano anche quando per lavarci i denti chiudiamo l'acqua se non necessaria, quando mangiamo cibi che non alimentano mercati violenti, quando non sprechiamo quello che abbiamo. Mi trovo profondamente d’accordo con questo. Credo sia importante che ognuno inizi davvero a prestare attenzione anche ai piccoli aspetti della quotidianità, anche senza rivoluzioni estreme. L’attenzione, dunque, e il provare sempre a mettersi nei panni degli altri. 

Matteo Castellani Tarabini

Photo credit: Capramagra


Inside an NGO: Capramagra, between cooperation and development

A few days ago I talked about cooperation and development with Emanuela Carabelli, one of the founders of the Capramagra association. From that conversation a few questions were born to better understand the work behind it and that keeps the association alive, but also to learn a bit more about these realities.

The Capramagra Association was born in 2008, which deals with projects for the Education for Development and International Cooperation for Development. Where did the inspiration for this project come from?

Capramagra was born as a student group in 2001 in the Cattolica University in Milan. The idea came from some students of the Cooperation for Development class, and it aims to stress the themes related to international cooperation such as human rights, sustainable development, immigration and peace inside the University. A sort of tam-tam that recalls the African tradition (inspiration for the name "Capramagra", which literally means "thin goat", because the bongos used for tam-tam sound better if they're made with the skin of the thinner goats), which is made of meetings, conferences and more or less rough exchanges of opinions during group meetings that continues to widen and has students coming from other faculties, especially Psychology. It's becoming a strong group, we manage to work well together and we get good results, strong relationships are formed, so that when the first ones start graduating we realize that it would be a shame not to keep in touch. There's also the finding a job matter, and entering the world of cooperation isn't easy because a lot of experience is needed, so between one idea and the other we find ourselves in Parco Sempione in a hot Saturday afternoon at the beginning of July 2008, and we say that our passion for cooperation is definitely there, and it would be a pity not to try and apply the stuff that we learned. And even if things go wrong, we have the chance to learn something and get some of that experience we were talking about earlier. So we make the Association and at the end of 2010 we are recognized as an NGO.

On Intervistato we often talk about Startups and young businesses. Passion and dedication are always the ones that emerge, the work and difficulties behind a project like this. In your case, or in the case of organizations like yours, what's the type of work, passion and dedication that are needed ?

Exactly, at the base of it all are passion and work, the values that made us try hard when we were a newly constituted association, without any funds and only with a few contacts. There were moments when we thought we wouldn't get to go forward, and during meetings we would just look at each other and say "So? What now?", almost giving in to despair. I think the key to our small success is the friendship that has kept us together, sharing values and the strong will to do something practical. We work at our projects as volunteers, we don't get a salary. We meet once a month to catch up on things, we work in groups and for us Internet, email and Skype are vital. It happens that we work after dinner and on Saturdays and Sundays, because during the week or during workdays everybody works or studies. Someone is abroad, in Zambia, or Namibia, in the Balcans or in London, and each and every one of us brings a contribution.

In December 2010 Capramagra is recognized as an Onlus. Can you explain the difference between a simple association and an Onlus? What does it imply?

Onlus is an acronym for NGOs and is basically the name used in financial terms to identify associations which have social solidarity as a primary goal. This means that associations recognized as Onlus benefit from financial help in matter of taxes, but can't do any commercial activity since they're not for profit. Any money that is earned is reinvested in the organization of activities that are aimed to reach the decided goals that are indicated in the Statute of each Onlus. Being recognized as on Onlus means being able to participate to projects that normal associations, recognized or not, usually don't have access to. I'm talking about, for example, EU projects.

We were talking about work and dedication earlier and how after two years you have obtained the title of Onlus. I'd like to ask, at this point, which have been the greatest difficulties on this way and what are the ones that you still deal with?

Apart from bureaucracy, the initial difficulty was understanding how to move and in which way to channel experiences, attitudes and competence that each and every one of us had. As I said earlier, another difficulty was finding a place to start from. Now, in a moment when the funds destined to international cooperation are fewer and fewer, the greatest difficulty is finding funds to carry on with already started projects and structure new ones.

You told me that some of your projects are the result of partnerships with NGOs and no profit organizations that have goals and values that you share. As a professional deformation, I have to ask about networking, relationships and collaborations. How much do they count in this context, what is their meaning?

Networking is important, I'd say vital especially for us, as a newborn Onlus. By the way, the word speaks for itself: cooperation, to cooperate, to do things together and put strengths together. Networking means - apart from the chance to getting yourself known, have more visibility and reaching an increasing number of people - having the chance to learn from other people's experience, people who have been doing this for years. That means being able to talk about the methods used to reach common goals. There are projects that you can participate in only if you're partnered with other associations: these weeks Capramagra is working to write a project with other two realities of cooperation and volunteering active on the Milan territory.

Bringing forward ideas and projects needs funds, without them not even all the good will in the world will take you far. What are the channels in the case of an association or Onlus like yours? I'm thinking about fundraising and donations. Is that correct? Are there other channels besides these?

Yes, the main financing channels are these: participations to projects, organization of events with the goal of fundraising and getting donations. Another way to find the necessary funds is to present the projects to various private fundations and hope that they might be interested in supporting them. Apart from this, for Onluses it is also possible to receive a 5/1000 from taxes.

Today more than ever Internet has become vital both for communicating ideas and project, but also as a functional tool for their realization, like the creation of social networks that aggregate around and that can contribute to their development. In a context as yours, how important is it? What use do you make of it? Speaking of fundraising and donations, are there any online tools that go in this direction?

We were talking earlier about the importance of networking. In an era in which social networks as Facebook and Twitter set the pace for people's lives and act as an information repository, having a website and using newsletters for the diffusion of news and initiatives isn't enough anymore. It's necessary to be online, share content, stimulate participation. I've always had the impression that in order to globalize a fashion brand, a fast-food chain, a certain type of music or trend was easier than globalizing human rights, the idea of a different lifestyle or the attention towards certain topics as giving value to individuals beyond religious beliefs, ethnicity or geographic provenience. In this sense social networks can be a great opportunity. Capramagra, which is present both on Facebook and Twitter, tries to give news relative to its field of intervention, stimulating conversation between people.

Visibility and the possibility of reaching many people inviting them to participate in various initiatives or sustaining your projects is just as important and functional to the association. What are the projects that your association has done?
Capramagra Onlus' mission is to promote socio-educational activities and projects that are designed for developing countries. For example we have just activated a project at La Carrière, which is at the perifery of Anananarivo, capital of Madagascar: the goal is to sustain an agricultural school in collaboration with the San Giuseppe of Aosta nuns, who have been present on the territory for decades and well integrated in the malgascia community. Here in Italy we're active on the territory of Milan and we propose our activities for Education to Development in schools, because we think it is important to educate young people on the matters of sustainable development, critical consumption, the right to childhood, protection of migrants and the education to pace. Another strategy is the organization of conferences and meetings between actors of the third sector and the cultural scene: in time we've organized, in collaboration with the Cattolica University of Milan a meeting on co-development and a couple of conferences in which several important figures of Italian cooperation have participated. We're also launching a new project these days, "Goat Wednesdays", with which we set ourselves on a monthly basis to give space to authors of books about topics that are very hot or alligned with our group's spirit. This Wednesday, for example, we hosted Antonella Appiano who
presented her book which is about the Syrian situation and Assad's regime.


Topics as cooperation, development, integration and immigration can be seen on a daily basis and are very delicate both in the political debate and the society debate, often finishing in rough discussions that are mostly based on false news and fear. Many of your projects are built with the goal of giving information and divulgate news on these topics. How important is it to inform? Do people who come into contact with this information change their point of view? How about Italy?

Information is undoubtedly very important, but I realize that sometimes we are submersed by news and data. What we would like to do as an association is to offer food for thought, giving space to experiences and personal stories. When you read stories on the Internet or on newspapers, it's difficult to put yourself in those people's shoes and the big risk is that you end up generalizing. But when you know the story of single individuals, then you get into their shoes, there's instant empathy between you and that person, which actually makes you realize that he or she is just like you, and what makes you different isn't a reason to discriminate, but to exchange and grow. Many times the topic of integration and immigration gives a negative image of Italy, as an intollerant and racist country, but there are also many example of integration and welcoming that aren't publicized as much, but surely they have great relevance in the social tissue they happen in.

My last question is about your ideas for the future. There are perspectives for a world and a society that are more equal and sustainable. What can we do, as simple citizens?

In a time of global crisis as the one we're facing it is difficult to make previsions for the future. Certainly international instability, recession, cuts, unemployment make us think that the future reserves even more disequality and iniquity, rather than the contrary. This might look like retorical speaking, but I believe that the reality of each and every person can make the difference. I was reading yesterday about someone who said that things change even when we don't waste water while brushing our teeth, when we eat foods that don't feed violent markets, when we don't waste what we have. I agree profoundly with this. I think it is important that everyone starts to pay attention to small aspects of daily life, even without extreme revolutions. Attention, and always trying to put yourself in other people's shoes.

Matteo Castellani Tarabini

martedì 13 marzo 2012

10minuticon Gianluca Fontana @collater_al



Qualche giorno fa abbiamo avuto il piacere di intervistare Gianluca Fontana, uno dei blogger organizzatori del progetto CocaColla, recentemente oggetto di attenzione a causa di una lettera di diffida di Coca Cola.


Coca Colla è un blog di ispirazione, un raccoglitore di contenuti legati al design e all'advertising, gestito attualmente da 5 persone, tra cui Gianluca. All'inizio del mese di febbraio Coca Cola ha mandato una lettera attraverso i legali, con la quale obbligava la redazione a cambiare il nome del blog, in quanto poteva indurre confusione nei clienti, e far pensare che il progetto fosse finanziato dalla Coca Cola stessa.

La vicenda ha avuto un grande risalto in rete, tanto da venir ripresa anche da alcuni periodici molto noti, ma soprattutto ha provocato grande indignazione tra i sostenitori e i fan del blog.

Purtroppo dal punto di vista legale non è stato possibile prendere provvedimenti contro Coca Cola, quindi si è resa necessaria una migrazione dei contenuti e un cambio di nome.

Il nuovo dominio dove troverete da ora in poi i contenuti di CocaColla sarà Collater.al, che riprende parzialmente il vecchio nome e rende l'idea di progetto collaterale, quale questo blog è per coloro che lo gestiscono.

Vi invito alla visione dell'intervista per più dettagli a proposito delle dinamiche della storia.

Buona visione!

Maria Petrescu


10 minutes with Gianluca Fontana

We had the pleasure of interviewing Gianluca Fontana, one of the bloggers behind the Coca Colla project, recently in the eye of the storm because of a lawsuit threat on behalf of Coca Cola.

Coca Colla is an inspirational blog, a place where you can find content about design and advertising, which is currently being managed by 5 people, one of which is Gianluca. At the beginning of February Coca Cola has sent a letter through its lawyers, through which it imposed the staff to change the name of the blog because it could create confusion among Coca Cola clients, and make them think that the project was being financed by the famous soft drink company.

The story had great visibility online, so much that it has also been shared by some very well known online magazines, and has created great indignation among fans and supporters.

Unfortunately, from a legal point of view, it wasn't possible to take action against Coca Cola, so the editorial staff decided to migrate all the content to a new blog and change the name.

The new domain where you can find former Coca Colla content is Collater.al, that actually recycles part of the old name and gives the idea of a collateral project, which is exactly what this blog is for those who manage it.

I invite you to view the interview for more details about the dynamics of the story.

Enjoy!

Maria Petrescu

lunedì 5 marzo 2012

Costretti al ritorno: quando la crisi ti riporta al via



Una panchina alla stazione delle corriere, una sigaretta offerta, una chiacchierata che nasce spontanea sulle difficoltà del momento, la crisi e le incertezze del domani. Una storia semplice, come tante, quella che mi sono trovato davanti. E nella facile semplicità con cui le incontri sta tutto il dramma.

Sono seduto su di panchina lungo la corsia 4 della stazione delle corriere di Modena. La 4 è quella che riceve la linea extraurbana 500 Carpi-Modena su cui solitamente sale un crogiolo di umanità che nemmeno Babele. Ci si avvicina a mezzogiorno e la giornata è forse la prima tiepidamente scaldata dal sole. Me ne sto seduto li a fissare l'allegro saltellare della  prima generazione di nuovi Italiani, la musica nelle orecchie, quando davanti agli occhi mi si para una mano che regge un pacchetto di Winston blue ancora pieno. Una sigaretta è leggermente fuori dai bordi e mi viene offerta. La estraggo ancora prima di individuare la faccia a cui appartiene quella mano.

La infilo in bocca e alzo lo sguardo: è un ragazzo sulla trentina, jeans bassi al cavallo, una felpa stile street-skate, occhiali da sole e una piccola borchia all'orecchio. L'alito emana odore d'alcol quando manca ancora un quarto alla mezza. Nell'altra mano tiene una lattina di weiss. Tolgo gli auricolari, ringrazio e accendo la sigaretta quasi all'unisono con lui. Lo sento che borbotta qualcosa tra lui e lui, interrotto da un singhiozzo. Nella mano ora tiene un foglio di carta piegato in due su cui istericamente scrive numeri che ricopia dal cellulare appoggiato sulla panchina. Lo osservo con discrezione. Il singhiozzo si rivela essere un pianto malamente smorzato. Prende il cellulare e comincia a comporre un numero. Non ho capito perché se li ricopia e poi li compone quando potrebbe chiamarli direttamente, ma non indago.

Quando dall'altra parte rispondono lo sento parlare di lavoro, anzi di licenziamento. Non ce la faccio, dice. Fissa tempi, entro un mese o due rientrerebbe della somma anticipata. Ripete le stesse frasi nelle successive quattro chiamate che compie. Mentre con la coda dell'occhio lo fisso noto un rivolo che scende da sotto gli occhiali. Comincio a sentirmi a disagio, quando si accorge che lo sto osservando. Si presenta come M. e allora rispondo con il mio nome. Si sente forse in dovere di darmi una spiegazione e mi racconta che è stato licenziato. Tagli da quel che capisco, è una cosa recente a quanto mi dice. Ora si ritrova indietro con l'affitto da pagare e un padrone di casa che giustamente esige celermente il dovuto. 

Ogni sua parola è ricamata su una zaffa di birra che mal si presta all'orario e infastidisce non poco il mio naso. Anche con lo stipendio, tra spese e affitto, faticava ad arrivare a fine mese  e gli extra, gli svaghi,sono stati solo una pia illusione negli ultimi due anni. Contava di ricevere un piccolo aumento quest'anno, invece ha ricevuto un invito a lasciare il suo posto con tante scuse. Ora M. ha buttato su quel foglio di carta una lista di numeri di amici e conoscenti a cui provare a chiedere un anticipo per mettere tranquillo il padrone di casa e guadagnare un poco di tempo da impiegare nella ricerca di un nuovo lavoro, ma fino a quel momento tutti gli hanno risposto picche e adesso sono rimasti solo due numeri da giocare sulla ruota della compassione. Se anche questi diranno no dovrà chiamare casa. M. non è di Modena, viene da centro sud. Due anni fa era salito per afferrare una opportunità di lavoro, anche se modesta, che da lui non avrebbe nemmeno potuto sognare. Adesso si ritrova qui, senza lavoro e con il rischio di sfratto sul collo. 

Mentre singhiozza mi dice che se non troverà una soluzione sarà davvero costretto a chiamare  casa, probabilmente a tornarci pure. Per lui chiamare casa e ammettere la situazione è un po' come dichiarare un fallimento, cosa che non è disposto ad accettare. Ha paura della delusione che potrebbe dare ai suoi e poi  ora ha una fidanzata. Insomma, M. anche se a fatica voleva mettere su vita, qui a Modena. Ma il nastro si sta riavvolgendo e il rischio è di ripartire dal via con mille incertezze e tanti sogni infranti. Sogni semplici, non solo di M. ma di una generazione intera, la nostra, che con dinamiche più o meno differenti dalla storia di M. sono certo si può identificare.

Chi vi scrive lo ha fatto e ha sentito la necessità, anche se in maniera molto semplice, di raccontarvi questo breve episodio. M. si alza chiedendomi l'ora. Mancano ancora venti minuti alla corriera che lo porterà a casa. Io non mi arrendo, dice abbozzando un sorriso, e ora vado a prendere una pizzetta. Noi non possiamo nemmeno permetterci il lusso di immaginare la resa, ma dall'altra parte è ora che comincino a darci risposte chiare e sincere su quel che sarà del nostro futuro perché così nessuno ha più voglia di andare avanti.

Matteo Castellani Tarabini | contepaz83

Photo credit: Casadelviandante


Forced to return: when the crisis brings you to the Start

A bench at the bus station, an offered cigarette, a spontaneous chat about the difficulties of the moment, the crisis and the uncertainties of tomorrow. A simple story, as many others, the one that I found in front of me. And in the easy simplicity with which you can find them is all the drama.

I'm sitting on a bench on the 4th platform of the bus station in Modena. The 4th line is the one that manages the 500 intercity linea Carpi-Modena, on which every time a whole bunch of people gets on, so many that not even Babel. It's almost midday and the day is probably the first one that's just a bit warmed by the sun. I'm just sitting there staring at the joyful jumping of the first generation of new Italians, music in their ears, when in front of my eyes a hand holding a Winston blue packet of cigarettes appears. One cigarette is just out of the line and is being offered to me. I take it even before I identify the face to which the hand belongs.

I put it in my mouth and look upon him: he's a guy in his thirties, drop crotch jeans, a street-skate style sweatshirt, sunglasses and a small stud in his ear. Hi breath smells of alcohol when it's still not even midday. In his other hand he's holding a can of Weiss. I take off my earplugs, thank him and light mi cigarette almost at the same time as him. I hear him mutter something, interrupted by a sob. In his hand he's now holding a piece of paper bent in two, on which he histerically writes numbers that he copies from the mobile phone on the bench. I observe him discreetly. His sobbing turns out to be a badly hidden cry. He takes his phone and starts composing a number. I don't understand why he copies and then composes when he could just call, but I don't ask questions.

When on the other side he gets an answer, I hear him talk about work, or actually about getting fired. I can't make it, he says. He establishes times, in a month or two he could get the anticipated amount. He repeats the same words in the following 4 calls he does. While I watch him with the corner of my eye, I notice tears falling down from underneath his sunglasses. I start feeling uncomfortable, when he realizes I'm looking at him. He introduces himself as M, and so I answer with my name. He feels like giving an explanation and he tells me he's been fired. Cuts, from what I understand, it's something recent, as he tells me. Now he's back on the rent and he has a landlord who obviously wants what is due.

Every word is accompanied by the smell of beer that doesn't quite fit with the time and is quite disturbing to my nose. Even with a salary, between expenses and rent, he barely managed to get to the end of the month, and extras or fun have only been an illusion during the last couple of years. He was counting on a small raise on his salary this year, and he received an invitation to leave his place instead. Now M. has written on that piece of paper a list of friends and acquaintances to which he would try to ask for a little loan to calm the landlord and ge some time to find a new job, but until now everyone said no and now there are only two other numbers to play on the compassion roulette. If these ones will also say no, he'll have to call home. M. isn't from Modena, he's from the center-south. Two years ago he had come here to grab the opportunity of a job, even if modest, that he couldn't even have dreamed of where he came from. Now he's here, without a job and risking to be evicted.

While he sobs he tells me that if he won't find a solution he'll really be forced to call home, maybe even go back there. For him calling home and admitting the situation is a bit like declaring a failure, which he's not willing to accept. He's afraid of the disappointment that he would give his parents, and he also has a girlfriend. Even if with difficulties, M. wanted to start a life here in Modena. But the tape is rewinding and the risk is that he'll have to start again with a thousand uncertainties and broken dreams. Simple dreams, not only M's, but of an entire generation, ours, that with dynamics more or less similar from M's stories, I'm sure they'll empathize.

Who is writing has done so and has felt the need, even if in a simple manner, to tell you this brief episode. M. gets up asking for the time. It's still 20 minutes before the bus that will take him home arrives. I don't give up, he says with a smile, and now I'll go get a pizza. We can't even afford the luxury of immagining capitulation, but on the other side it's time that they start giving us clear and honest answers about what will be our future, because no one is willing to go on like this.

Matteo Castellani Tarabini | contepaz83

domenica 4 marzo 2012

#TgWild 02.03.12 - "Nudità senza limiti!"



Prosegue la nostra collaborazione con la redazione di WildItaly e il TG Wild, la rassegna satirica di alcune tra le notizie più interessanti della settimana.


Sara Tommasi si è presentata in qualità di esperta di finanza a un convegno organizzato dall'On. Scilipoti presso il Montecitorio, ma ha causato l'indignazione e i commenti dei parlamentari quando all’uscita dal convegno, per attirare l’attenzione dei passanti, si sarebbe sollevata il vestito mostrando le proprie parti intime.

Alessia Marcuzzi annuncia in anteprima che il Grande Fratello si concluderà in anticipo rispetto a quanto programmato, quindi il 1 Aprile 2012, molto probabilmente a causa del calo di ascolti verificatosi negli ultimi mesi.

Lucio Dalla è morto a causa di un infarto durante il suo tour in Svizzera. Il cantante avrebbe compiuto 69 anni il 4 marzo. La notizia della sua scomparsa ha addolorato molto i suoi amici e collaboratori di lunga data, specialmente dopo la sua partecipazione al Festival di Sanremo di sole due settimane fa.

Mons. Alceste Catella, vescovo di Casale Monferrato e presidente della Commissione Cei per la Liturgia, ha dichiarato che Il funerale non è uno spettacolo, non deve solo "esaltare" la figura del defunto. "Spero che nel funerale di Dalla non vengano messi dischi con le sue canzoni. Dopo di che, noi non abbiamo i carabinieri per andare a impedirlo".

Secondo alcuni studi il 5 febbraio 2040 l'asteroide 2011 AG5 potrebbe colpire la Terra. Secondo la cosiddetta Scala Torino che valuta i rischi d'impatto, la possibilità che il corpo tocchi il nostro Pianeta è 1 su 625.

A causa di una crisi respiratoria in diretta, il direttore del TG4 Emilio Fede ha dovuto interrompere il TG. Sembrerebbe che il fumo proveniente dall'incendio di un capannone nei pressi degli studi televisivi sia stato diffuso dall'impianto di ventilazione dell'edificio.

Disponibile al download da mercoledì, 29 febbraio 2012, Windows 8 Consumer Preview è stato scaricato un milione di volte in sole 24 ore, come commentato dalla stessa Microsoft attraverso il suo account @BluidWindows8 su Twitter.

Il Presidente russo Vladimir Putin, durante la sua intervista con Ezio Mauro per Repubblica, ha dichiarato che non verrà usata la violenza nei confronti degli avversari.

Infine in un articolo su Il Giornale, Vittorio Sgarbi scrive al procuratore aggiunto di Palermo Ingroia che lo aveva attaccato: "Mi vergogno del pensiero che lei esprime contro l'Italia". L'ex sindaco di Salemi afferma inoltre di aver fatto di più contro la mafia rispetto ai procuratori.

Vi invito naturalmente alla visione del TG, e alla prossima settimana!

Maria Petrescu


#TgWild 02.03.12 - "Nudity without limits"

Our collaboration with WildItaly and the TG Wild, the satyrical review of some of the most interesting news of the week goes on.

Sara Tommasi has attended a conference organized by MP Scilipoti at the Montecitorio, in quality of finance expert. She has caused indignation and quite a few comments from other MPs when, after the conference, in an attempt to get the people's attention, she showed her private parts.

Alessia Marcuzzi announced that the Big Brother will end on the 1st of April, before the established time, probably because the drop of audience which has happened during these last few months.

Lucio Dalla died because of a heart attack during his Switzerland tour. The singer would have turned 69 on the 4th of March. The news of his death has saddened many of his long time friends and collaborators, especially after his participation at the Sanremo Festival 2 weeks ago.

Mons. Alceste Catello, Casale Monferrato Bishop and President of the CEI Commission for Liturgy, has declared that the funeral isn't a show, and shouldn't just enhance the figure of the deceased. "I hope that at Dalla's funeral none of his disks with his songs will be played. But we won't send the police to stop it."

According to some studies, the 5th of February 2040, the asteroid 2011 AG5 could hit the Earth. The probability that the asteroid hits the Earth is 1 on 625.

Because of a respiratory crisis, the director of TG4 Emilio Fede had to interrupt his TG. It seems that the smoke from a fire outside the TV studies was diffused inside the building by the air conditioning system.

Available for download since Wednesday, 29th of February 2012, Windows 8 Consumer Preview has been downloaded one milion times in the first 24 hours, as Microsoft commented through the account @BluidWindows8 on Twitter.

The Russian president Vladimir Putin, during his interview with Ezio Mauro for Repubblica, has declared that no violence will be done against the political opponents.

Finally, in an article for Il Giornale, Vittorio Sgarbi writes to the Palermo prosecutor Ingroia, who had attacked him: "I'm ashamed of the thoughts you express against Italy". The ex mayor of Salemi says that he has done more against the mafia than the prosecutors.

I invite you to view the TG, and see you next week!

Maria Petrescu

sabato 3 marzo 2012

Prossimamente: Olivier Blanchard @thebrandbuilder



Il nostro prossimo intervistato sarà Olivier Blanchard, social media strategist e marketer, noto come l'autore di Social Media ROI, una guida per le aziende che desiderano costruire strategie di social media che possano avere dei veri risultati, non solo fan e follower.

Olivier aiuta le aziende a sviluppare, costruire, integrare, gestire e misurare le strategie social media, gestire la loro reputazione online e offline e sviluppare brand sostenibili in uno scenario media sempre più complesso.

Inoltre forma executive e project team per tutti gli aspetti del social media management e della misurazione, li aiuta a costruire e integrare programmi efficaci in ogni sfaccettatura del business, dalle Pubbliche Relazioni, sviluppo business e ricerche di mercato alle Risorse Umane e Supporto Clienti.

Oltre alle attività quotidiane della sua azienda, Olivier passa anche una buona quantità di tempo a parlare di brand development efficace, strategie di marketing ed engagement attraverso i social media in ambito corporate.

Olivier ha più di 15 anni di esperienza nel marketing management su diversi settori specifici: Marketing project management, Social Media Program Management, strategic branding, brand management, online reputation management, product launch management, marketing communications management, community development, business development, e product design ideation experience. Ha lavorato col governo, con l'industria manufatturiera, energia, moda, retail, management di eventi e business services, ed ha appena passato un anno ad imparare come aiutare i rivenditori di software e i negozi IT a interagire meglio con le aziende piccole e medie negli Stati Uniti.

Ha vissuto in Europa fino all'età di 17 anni. E' sempre stato affascinato dal buon marketing e dal modo in cui alcune aziende sembrano comprendere che legare esperienze coerentemente meravigliose ai loro brand porta sempre successo. E' sempre stato attratto dalle pubblicità su carta e in TV, anche da bambino. Mentre altri bambini disegnavano robot, alieni e supereroi, lui disegnava slogan e campagne pubblicitarie per prodotti immaginari che passava settimane a costruire. Da allora è riuscito a colmare il divario tra l'ideazione del prodotto e il design (il suo nome compare su diversi brevetti), e il marketing che aiuta ad accelerare l'adozione dei prodotti - il che rende il suo approccio al marketing un po' diverso rispetto a quello delle persone con un background strettamente PR o di agenzia pubblicitaria.

"Sono cresciuto in una cultura che preferiva la qualità alla quantità, la sostanza all'hype, lo stile alla moda, l'eccezionale al mediocre, l'artigianato straordinario alle etichette "made in China", e l'originalità alla standardizzazione. Questa educazione precoce è al valore senza paragone della vera qualità e autenticità ha plasmato ogni aspetto del mio modo di pensare, dai progetti ai quali scelgo di lavorare ai prodotti e brand su cui investire giornalmente. Fermarsi alla media oppure all'"abbastanza bene" non sono delle opzioni nel mio mondo"

Se volete proporre una domanda a Olivier, potete farlo semplicemente attraverso il form di Responsa che trovate qui sotto. La registrazione dura pochi secondi, dopodiché potrete condividere la domanda su Facebook, Twitter o LinkedIn.

Maria Petrescu






Coming up soon: Olivier Blanchard

Tomorrow we'll have the pleasure of interviewing Olivier Blanchard, strategist and marketer known for being the author of the book Social Media ROI, a blueprint for companies looking to build social media programs that will actually yield results, not just fans and followers.

Olivier helps companies develop, build, integrate, manage and measure social media programs, manage their reputation online and offline, and develop sustainable brands in an increasingly complex media landscape.

He also trains company executives and project teams in all matters of social media management and measurement, then help them build and integrate effective programs into every facet of their business, from Public Relations, business development and market research to Human Resources and Customer Support.

In addition to his company’s day-to-day activities, he spends a good amount of time speaking about effective brand development, marketing strategy and corporate social media engagement.

Olivier has more than 15 years of marketing management experience in several specific categories: Marketing project management, Social Media Program Management, strategic branding, brand management, online reputation management, product launch management, marketing communications management, community development, business development, and product design ideation experience. He has worked in government, manufacturing, energy, fashion, retail, event management and business services sectors, and just spent a year learning how to help software resellers and IT shops better engage with small and mid-sized businesses in the US.

He lived in Europe until the age of 17. He has always been fascinated by great Marketing and by the way some companies seem to understand that tying consistently delightful experiences with their brands always spells success for them. He was always drawn to print and TV ads, even as a kid. While the other kids were drawing robots, aliens and superheroes, he was designing slogans and ad campaigns for imaginary products he spent weeks prototyping out of molding clay and model materials. He have since managed to successfully bridge the gap between product ideation and design (his name appears on a number of very cool patents), and the marketing that helps accelerate broad product adoption – which makes him a little different in his approach to marketing than folks who come from strictly PR and ad agency backgrounds.

"I grew up in a culture which favored quality over quantity, substance over hype, style over fashion, exceptional over average, extraordinary craftsmanship over “made in China” labels, and originality over standardization. This early education in the unmatched value of true quality and authenticity has shaped every aspect of my way of thinking, from the projects I choose to work on to what products and brands I opt to invest in on a daily basis. Settling for average or “good enough” aren’t really options in my world."

If you want to propose a question to ask him, please fill in the form below!

Maria Petrescu

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