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domenica 10 giugno 2012

Intervistato.com | Sandro Ruotolo #ijf12



Un'altra intervista della serie Intervistato Journalism Festival, direttamente da Perugia, è con Sandro Ruotolo, noto giornalista italiano e parte della trasmissione Servizio Pubblico.


Si definisce come un giornalista che lavora nella televisione, e non come un presentatore. Abbiamo chiesto in quale modo la trasmissione Servizio Pubblico possa evolvere, anche considerando la sua genesi. A suo avviso si è trattato di un'esperienza straordinaria, ha aperto la strada del presente-futuro, che è quella della multipiattaforma, della rete, del satellite e delle televisioni locali. Non è più possibile tornare indietro, specialmente perché tutto quel che è stato fatto è avvenuto in momento di grave crisi economica e in un contesto politico estremamente labile, quello della transizione dal Berlusconismo ai tecnici di Monti. [video]

Ruotolo afferma di essere più che soddisfatto del risultato, sono riusciti non solo a tenere il pareggio di bilancio, ma addirittura hanno speso una minima parte dei soldi raccolti dalle 100.000 persone che hanno sottoscritto almeno 10 euro per poter vedere il programma. La strada è stata aperta, ora bisognerà svilupparla. [video]

Un'altra domanda che abbiamo fatto riguarda le affermazioni del Ministro Severino, relativamente alla necessità di porre più controllo alla rete. Secondo Ruotolo la sperimentazione in diretta che è stata fatta sta portando dei frutti interessanti. La rete non può e non deve essere controllata: basta pensare ai recenti esempi di mobilitazioni organizzate online, da quella di Roma a cui hanno partecipato 50.000 ciclisti (con l'hashtag salvaiciclisti), a quella di Montichiari controla vivisezione. Si tratta di un punto di democrazia diretta e di confronto, che un tentativo di regolamentazione non potrebbe che danneggiare. [video]

Certamente, le leggi italiane andranno applicate anche alla rete, ma censurare sarebbe un colpo mortale all'articolo 21 della Costituzione. In molti hanno fatto battaglia contro la censura ai tempi dell'editto bulgaro, e nel caso ci fossero nuovi tentativi di mettere al bavaglio alla rete, tornerebbero senza dubbio a combattere.

Vi invito a visionare l'intervista integrale, decisamente più ricca di questa mia breve sintesi.

Buona visione!

Maria Petrescu | @sednonsatiata
Matteo Castellani Tarabini | @contepaz83
Jacopo Paoletti | @jacopopaoletti


Intervistato.com | Sandro Ruotolo #ijf12

One more interview from the Intervistato Journalism Festival series, directly from Perugia, is with Sandro Ruotolo, famous Italian journalist who is part of the Servizio Pubblico talk show.

He defines himself as a journalist who works in television, rather than a presenter. We asked in which way Servizio Pubblico might evolve, considering its origin. He thinks it has been an extraordinary experience, that has opened the path to the future: multiplatform, the web, satellite and local televisions. It's not possible to go back anymore, especially because everything that has been done happened during a serious economic crisis and an extremely unstable political context, the transition from Berlusconi to the technical government of Monti. [video]

Ruotolo says the they are more than satisfied with the result, they managed not only to have a balanced budget, but they spent a very small part of the money they gathered from the 100.000 people who sent at least 10 euro to be able to see the program. The path has been opened: now it must be developed. [video]

Another question we asked is about Minister Severino's statements about the need to control the web more. Ruotolo thinks the on air experimentation with the web has brought interesting results. The web cannot and must not be controlled: just think about the recent mobilitations that have been organized online, from the Rome cyclists manifestation, to the Montichiari one against vivisection. It's a point of direct democracy and confrontation, which an attempt to control could only damage. [video]

Of course, the Italian laws are to be applied to the web as well, but proper censorship would be a mortal blow to the Article 21 of the Constitution. Many have battled against censorship at the times of the Bulgarian edict, and in case there were new attempts to censor the web, they would undoubtedly return to fight.

I invite you to view the full interview, much richer than my brief synthesis.

Enjoy!

Maria Petrescu | @sednonsatiata
Matteo Castellani Tarabini | @contepaz83
Jacopo Paoletti | @jacopopaoletti

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