▼ Il tweet del giorno
Berlusconi: "Presidente della Convenzione? Solo una battuta". Come quando prometteva un milione di posti di lavoro ed il rimborso dell'IMU.
— Il Triste Mietitore (@TristeMietitore) 08 maggio 2013
venerdì 29 giugno 2012
Nel segno di Mario
Questa mattina ero al bar mentre aspettavo la corriera che da Modena mi avrebbe riportato verso la Bassa. C'era una certa quiete dopo il trambusto della notte, passata tra bagordi e clacsonate al ritmo dell'ossessivo riff che fu di quel "Seven Nation Army", hit dei White Stripes di qualche anno fa (per chi non ricordasse).
Mentre entravo la mia mente si era già predisposta alla chiacchiera da bar, quella classica che ci si può aspettare dopo una cavalcata come quella azzurra che nel giro di una manciata di giorni ha fatto fuori i maestri del calcio Inglesi e i tedeschi, vecchi compagni di sfide epiche sempre finite (grazie a dio) con la vittoria Italiana.
I vecchietti, già pimpanti di prima mattina, discutevano animatamente attorno ai tavolini, qualche canchero tirato qui, un bianchino ordinato là e a far da tappeto il ronzio del condizionatore scalcagnato e l'audio di una TV troppo bassa che rimandava in loop le immagini della partita Italia-Germania (a dire il vero tutte le partite tra Italia-Germania).
Mario qui, Mario là, Mario grande, Mario eroe, ma hai visto cosa ha fatto? E alla sua età, davvero bravo.
Erano esaltati, vedevi i loro volti brillare di una gioia quasi infantile.
Quando ho deciso di inserirmi nella conversazione uno di loro ha urlato al barista: hey, vogliamo cambiare canale? Basta col calcio. Metti sulla borsa.
Il barista (cinese) intimidito e interdetto dalla sculacciata verbale (forse pensava di aver fatto cosa gradita sintonizzando il televisore sull'elogio calcistico azzurro) ha cambiato.
Sullo schermo si vedevano le borse salire mentre giungevano le notizie di uno spread che si abbassava. Qualche secondo di silenzio e poi eccoli riprendere con ancora più veemenza. Sole24ore alla mano, occhio agli indici. Poi un urlo: Forza Mario!!
Allora ho chiesto. Scusate, ma di che Mario parlate? Monti, mi hanno risposto loro. Pensavo a Balotelli ho ribattuto. Ma quello mica ha potere sui soldi delle pensioni che abbiamo investito hanno risposto.
Eccolo, questa mattina il loro eroe. Mario, il tecnico. Mario il loro coetaneo. Mario che stanotte ha combattuto un'altra sfida contro la Germania e mezza Europa. Vincendo. Questa mattina i vecchietti al bar tifavano Mario Monti, non Balotelli. Anche questa è l'Italia.
Matteo Castellani Tarabini
Photo credit: Wired.it
In the sign of Mario
This morning I was at a bar while waiting for the bus that from Modena would bring me back to the countryside. There was a certain silence after the celebrations of the night, spent drinking and blowing the horn on the rhythm of "Seven Nation Army", hit of the White Stripes a few years ago (for those who don't remember).
While I was walking in, my mind was already prepared to the bar chat, the classical chat you can expect after a ride as the blue one that in a few days has eliminated the soccer masters, the English and the Germans, old fellows of epical challenges always ended (fortunately) with the Italian victory.
The old men, fresh in the morning, were discussing animately around tables, a few complaints here, a glass of white wine there and in the background the buzzing of the old air conditioner and the faint audio of the TV airing the same images of the Italy - Germany match (honestly, all the Italy - Germany matches).
Mario here, Mario there, Mario great, Mario the hero, did you see what he's done? At his age, really good.
They were ecstatic, you could see their faces glow of an almost childish joy.
When I decided to join in the conversation, one of them shouted to the barman: "Hey, could we change channel? Enough soccer. Let's see the financial markets".
The barman (Chinese), intimidated and surprised by the verbal aggression (maybe he thought it would be a good move to keep the TV on the celebration of the Italian success) changed channel.
On the monitor you could see the stocks rise while news of the lowering spread arrived. A few seconds of silence and then they started again with more energy. Sole24Ore in their hands, eyes on the numbers. Then a shout: Go Mario!!
Then I asked. Excuse me, what Mario are you talking about? Monti, they answered. I thought Balotelli, I answered. But that one doesn't have any power on our retirements, they replied.
There he is, their hero this morning. Mario the technician. Mario, same age as them. The Mario who tonight has fought another challenge against Germany and the whole of Europe. Winning. This morning the old men at the bar were cheering Mario Monti, not Balotelli. This is Italy as well.
Matteo Castellani Tarabini
Etichette:
borse
,
calcio
,
economia
,
europei 2012
,
germania
,
italia
,
mario balotelli
,
mario monti
,
opinione
,
politica
,
spread
Iscriviti a:
Commenti sul post
(
Atom
)
▼ Leggi i migliori della settimana
-
E se di “trattativa“ si sente parlare, non ci si può dimenticare di quel che accadde nel 1993, una anno su cui ancora oggi si chiudono proce...
-
“Lui? E’ il blogger di Telecom, lei, invece, è quella di Vodafone” mi disse un amico, durante un evento, accennandomi a due persone poco dis...
-
Nell'antica Grecia, due città stato dominavano realmente il paese. Qeste due città stato erano Atene e Sparta. Come probabilmente avrete...
Nessun commento :
Posta un commento