Si è parlato molto del provvedimento prodotto dal Governo Monti sulla revisione della spesa pubblica, diversamente noto come spending review. Ho tentato di fare il punto sul decreto legge montiano, cercando di entrare nel merito sul perché sia necessario e del perché potrebbe non essere sufficiente.
● Cos'è la Spending Review?
Con l'inglesismo spending review (più semplicemente, revisione della spesa pubblica) si identifica quel processo volto a migliorare l'efficienza e l'efficacia della macchina statale nella gestione della spesa pubblica attraverso la sistematica analisi e valutazione delle strutture organizzative, delle procedure di decisione e di attuazione, nonché dei singoli atti all'interno dei programmi, e ovviamente dei relativi risultati. In ogni caso ha senso se analizza realmente più il come si spende che il quanto.
Significa ad esempio che i capitoli di spesa di uno o più ministeri vengono passati al vaglio per vedere cosa può essere tagliato (entrando nel merito del taglio, da un punto di vista strettamente funzionale), per scoprire se ci sono sprechi o casi di inefficienza. Nel caso italiano la revisione della spesa pubblica investe sia gli acquisti delle amministrazioni centrali (come i ministeri) che di quelle perifiche (come regioni, province e comuni).
In definitiva, il principio dell'operazione dovrebbe essere quello di identificare spese che non contribuiscono a raggiungere gli obiettivi che sono stati affidati alle diverse amministrazioni o che li raggiungono solo in maniera inefficiente, a fronte di spese molto più alte del necessario.
● Breve cronistoria del provvedimento
La revisione di spesa italiana concepita dal Governo Monti viene presentata nel Consiglio dei Ministri n. 38, il 6 luglio 2012.
Il nuovo provvedimento, che è stato varato sotto forma di decreto legge, dovrebbe consentire un risparmio iniziale di 4,5 miliardi di euro per quest’anno (questo dovrebbe garantire che l'aumento dell'Iva non avvenga prima del luglio 2013). Salvo cambiamenti, ha spiegato il governo,nel 2013 il denaro risparmiato dovrebbe essere pari a circa 10,5 miliardi di euro.
Già nel 2006 in Italia si era tentata un'operazione di questo tipo con Tommaso Padoa Schioppa, allora ministro dell'Economia e delle Finanze del secondo governo Prodi: fu avviata infatti in via sperimentale dalla legge finanziaria per il 2007 e trasformata successivamente in programma permanente ad opera della legge finanziaria per il 2008. La Finanziaria 2007 creò poi una commissione che si occupasse proprio della finanza pubblica.
«Il passaggio a un bilancio classificato per missioni e programmi – disse Schioppa - pose le premesse sia per una consapevole discussione politica degli obiettivi e delle priorità da realizzare attraverso la spesa sia per una gestione responsabile delle risorse da parte delle amministrazioni». In quell'anno, rivendicò l'allora ministro, queste analisi permisero un risparmio di 700 milioni di euro.
La razionalizzazione della spesa pubblica è comunque un processo che è stato già avviato anche in altri paesi, come il Regno Unito, il Canada, l'Olanda, la Nuova Zelanda e la Francia (quest'ultima fece la sua prima operazione di revisione della spesa pubblica nel 2008 con l'operazione la Revue Générale des Politiques Publiques).
● Aumento dell'Iva (forse) nel 2013?
Per cancellare definitivamente lo spettro dell'Iva, serviranno altri 6,7 miliardi di euro sia per il 2013 che per gli anni successivi. A quest'obiettivo sarà finalizzata la revisione delle cosiddette «tax expenditures» ovvero 720 regimi «speciali» che costano ad oggi 260 miliardi di euro l'anno. A definire cosa e soprattutto quanto tagliare, tenendo conto che gran parte di queste agevolazioni sono comunque difficilmente eliminabili (basti pensare alle detrazioni per il lavoro dipendente, le pensioni, i carichi di famiglia, la casa, i mutui, le spese sanitarie), sarà la Legge di Stabilità per il 2013 che il governo (Monti, se ci sarà ancora) presenterà ad ottobre e che dovrà essere approvata comunque entro l'anno.
● I tagli previsti nel provvedimento
Il testo del decreto non presenta grosse novità rispetto alle indiscrezioni che erano circolate fino a qualche settimana fa. Sono stati infatti confermati la stretta sugli acquisti di beni e servizi, i tagli ai ministeri (4,5 miliardi nel 2012-2013), quelli agli enti locali (7,2 miliardi), la manovra sulla sanità (meno 3 miliardi) e quella sul pubblico impiego, nonostante i sindacati continuino a minacciare, per settembre, uno sciopero generale.
Fortunatamente l'operazione di doverosa pulizia e riorganizzazione, soprattutto dei piccoli enti pubblici, sarà un po' più incisiva di quella che si era prospettata finora, con l'accorpamento di Isvap e Covip in un nuovo istituto di vigilanza sulle assicurazioni e il risparmio previdenziale, l'Ivarp, e la definitiva soppressione dell'Ente per il Microcredito, l'Associazione Luzzatti, la Fondazione Valore Italia e Arcus spa, le cui funzioni saranno assorbite dai ministeri vigilanti.
Tra le novità importanti del decreto vi sono le norme che prevedono l'avvio dall'anno scolastico 2012-2013 con la pagella e del registro scolastico elettronico, la riduzione del 5% dei compensi degli organi delle autorità portuali, ma anche l'eliminazione dell'obbligo di riduzione a tre per i consiglieri d'amministrazione delle Spa pubbliche non quotate; c'è inoltre il rinvio della riorganizzazione del Cnr, dell'Istituto di Fisica Nucleare e dell'Istituto di Geofisica e Vulcanologia.
Nell'infografica di
Ansa - Centimetri un breve riepilogo del contenuto del provvedimento che andremo comunque a vedere nel dettaglio di seguito:
Revisione gestione acquisti:
Si introduce finalmente un principio chiaro sulla gestione degli acquisti nella PA: salvo non siano state trovate condizioni più vantaggiose, per la Pubblica Amministrazione sono validi solo i contratti attivati tramite Consip, la società che funziona come “centrale acquisti” del ministero dell’Economia, fatto salvo il settore sanitario che resta escluso e ha già un suo regolamento. Nel caso dei contratti già in vigore, le amministrazioni possono tirarsi indietro se i fornitori non adeguano le loro prestazioni alle migliori condizioni previste dalla Consip.
Revisione gestione spese:
I ministeri applicheranno già da quest’anno sistemi di riduzione della spesa per quanto riguarda l’acquisto di beni e servizi. In particolare sia per i ministeri che per gli enti statali sono previsti tagli per 1,5 miliardi quest’anno e per 3 miliardi nel 2013. I trasferimenti dello Stato alle Regioni si riducono di 700 milioni di euro quest’anno e di 1 miliardo di euro nel 2013, fatta eccezione per le risorse necessarie per la sanità.
Patrimonio PA:
Fino al 2014 non sarà applicato l’aggiornamento dell’indice ISTAT per gli edifici in affitto della pubblica amministrazione, il locatore avrà la facoltà di recedere dal contratto. È inoltre prevista la rinegoziazione dei contratti per ottenere una riduzione del 15% sull'affitto. Gli spazi usati come uffici dalle amministrazioni saranno ridotti: in quelli nuovi sono previsti tra i 12 e i 20 metri quadrati per addetto, in quelli vecchi tra i 20 e i 25 metri quadrati. Saranno anche ridotti gli spazi per gli archivi. Sarà accelerato il sistema per la vendita degli appartamenti di servizio di proprietà dell’Esercito.
Tagli al personale:
Nell'infografica de
Linkiesta.itsi evince l'attuale situazione del personale della PA italiana. La prevista riduzione del personale nella pubblica amministrazione non riguarda la scuola, la sicurezza, i soccorsi e la magistratura.
I ministeri dovranno ridurre del 20% il numero dei dirigenti e del 10% i dipendenti. È previsto anche l’obbligo di razionalizzare le risorse, riordinando le competenze ed eliminando le duplicazioni. Per
le Forze armate è prevista una riduzione degli organici di almeno il 10%. I dipendenti in eccesso della pubblica amministrazione potranno usufruire del prepensionamento, a patto di avere maturato i requisiti necessari prima che entrasse in vigore la riforma delle pensioni. In alternativa
il dipendente potrà andare in mobilità per due anni con l’80% dello stipendio e rimarrà senza impiego se non sarà stato collocato in un’altra amministrazione. Il personale della pubblica amministrazione deve andare in ferie: non è possibile lavorarle in cambio di trattamenti economici ulteriori.
Benefit PA:
Per le auto della pubblica amministrazione (sicuramente note ai più come “auto blu”) è richiesta a partire dal 2013 una riduzione della spesa pari al 50% rispetto a quanto si spendeva nel 2011. La regola comunque non si applica o si applica con eccezioni per i mezzi di soccorso e di sicurezza. Per quanto riguarda i buoni pasto della pubblica amministrazione, questi non potranno superare il valore di 7 euro per buono, anche per i dirigenti.
Società pubbliche:
I consigli di amministrazione delle società a totale controllo pubblico dovranno avere solo tre membri, e due di questi dovranno essere dipendenti dell’amministrazione che detiene la partecipazione nell’azienda (o della società controllante in caso di partecipazione indiretta): è possibile capire gli effetti attraverso il grafico de
Il Sole 24 Ore qui a fianco. Dal 2014 la pubblica amministrazione dovrà procedere all’acquisto di beni e servizi sul mercato tramite sistemi che tutelino la concorrenza, come previsto nel “Codice appalti”.
Province:
La riduzione delle province è prevista, sulla base della dimensione territoriale e del numero di abitanti, ma sarà affrontata con un provvedimento a parte entro dieci giorni dall’entrata in vigore del decreto sulla spesa. All'accorpamento e riduzione si giunge attraverso una procedura che vede il ruolo attivo degli Enti territoriali. Il Governo trasmette al Consiglio delle autonomie locali, istituito in ogni regione, la propria deliberazione con i criteri. Successivamente, ogni Consiglio approva il piano di riduzione entro 40 giorni. Entro la fine dell'anno sarà completato il piano di accorpamenti.
Ansa -
Centimetri ha realizzata un'infografica che riepiloga gli effetti del taglio delle province, previsto dalla spending review, che trovate qui a fianco. I Comuni capoluogo di Regione sono esclusi dagli interventi di accorpamento e riduzione.
Le province che «restano in vita» avranno le seguenti competenze: ambiente (soprattutto per il settore discariche); trasporti e viabilità (anche per quanto attiene la costruzione, la classificazione e la gestione delle strade). In attuazione del decreto «Salva Italia», vengono devolute ai Comuni tutte le altre competenze che finora lo Stato aveva attribuito alle province. Entro il 1° gennaio 2014 vengono istituite le Citta metropolitane, dieci in tutto: Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria.Contestualmente, verranno soppresse le relative province.
Istruzione e università:
Le scuole avranno un sistema di tesoreria unica per tutte le risorse finanziarie depositate fino a ora nelle banche private. Il personale docente impiegato nelle scuole italiane all’estero sarà ridotto e razionalizzato. Il trasferimento di 23 milioni di euro alle Regioni eliminerà il problema del costo delle visite fiscali per le scuole. Le università non statali ricevono 10 milioni di euro, la metà di quanto stanziato in passato. Sono previsti 90 milioni di euro in più per il diritto allo studio. 103 milioni di euro sono stanziati per i libri gratuiti nella scuola secondaria di primo grado (le medie, alle elementari ci pensano già i Comuni).
Sanità:
I contratti di fornitura nella sanità saranno ridotti del 5 per cento, per quelli già in corso le aziende sanitarie potranno tirarsi indietro nel caso in cui i prezzi applicati siano più alti del 20% rispetto a quelli di riferimento. Sempre in ambito sanitario, verranno ridotti gli organici degli ospedali e tagliati alcuni posti letto, stimati in 18-20 mila: i tagli, a cura delle regioni, verrebbero fatti tramite l’abolizione di primariati ritenuti inutili o ridondanti rispetto alle strutture già esistenti negli stessi ospedali. Lo sconto obbligatorio applicato per la sanità pubblica aumenta già quest’anno: le farmacie dovranno applicarne uno pari al 3,85 per cento (prima era 1,82%) e le aziende farmaceutiche sconteranno del 6,5% (prima era 1,83 per cento).
● Le nuove spese previste dal provvedimento
Buona parte delle risorse ricavate da questa prima fase della spending review saranno destinate al finanziamento di spese che non erano ancora coperte nel bilancio dello Stato. Già solo per il 2013 ci sono circa un miliardo per le missioni di pace, 400 milioni per il 5 per mille e altri 400 per l'autotrasporto, 103 milioni sono per i libri gratuiti di testo e 90 per le Università private, oltre ovviamente al rifinanziamento per 700 milioni del cosiddetto Fondo Letta (necessario a bilanciare i tagli agli enti locali) e al fondone di Palazzo Chigi per eventuali imprevisti. Infine ci sono circa 1,2 miliardi di euro, a partire dal 2013, per coprire i costi dei nuovi 55 mila «esodati» emersi dalla verifica incrociata Inps/Istat post riforma Fornero.
● Effetti della spending review, in cifre
Il Sole 24 Ore mostra un riepilogo in cifre degli effetti della spending review (riportato di seguito), che riassume quanto detto finora. I numeri dimostrano come in realtà si tratti di un provvedimento epocale nelle politiche di bilancio del nostro Paese, per quanto ci si aspettasse comunque qualcosa di decisamente più ambizioso. Si tratta in ogni caso di un primo passo volto a razionalizzare la spesa pubblica:
● Doverose conclusioni
Ci si aspetta per i primi giorni di agosto una nuova fase della spending review che si concentri sulla revisione e sulla riforma degli incentivi alle imprese, affidata al commissario Francesco Giavazzi, e in particolare sul finanziamento dei partiti, affidata al commissario Giuliano Amato. Nel mese di ottobre, con la Legge di stabilità, arriverà finalmente la riforma delle agevolazioni fiscali, finalizzata all'operazione Iva (che dovrebbe rimandare definitivamente l'innalzamento della stessa a Luglio 2012). Se dovessero restare ulteriori risorse raccolte attraverso i primi tagli, parte di esse potrebbero essere destinate alla riduzione delle tasse sulle compravendite immobiliari (necessarie a far ripartire il mercato immobiliare in forte contrazione). Stabilita con l'Imu la tassazione del possesso, come annunciato da Corrado Passera in Parlamento, non ha più molto senso mantenere alta l'imposizione sulle compravendite.
In ogni caso la spending review non sarà sufficiente a risanare il bilancio dello Stato e soprattutto a risollevare le sorti dell'economia nazionale senza le opportune misure, tanto promesse dal Governo Monti, orientate alla crescita, che diano finalmente respiro alle imprese e soprattutto stimolino i consumi (attualmente in caduta libera). Senza tali azioni sull'economia reale sarà difficile contenere gli effetti recessivi dei provvedimenti montiani finora messi in pista e contenere gli effetti distruttivi dell'attuale fase economica in evidente contrazione (anche come conseguenza della crisi finanziaria), e più in generale volte a calmierare la già veloce crescita degli indici economici negativi (come la disoccupazione) e alla attualmente irrefrenabile decrescita degli indici economici positivi (come il PIL). Se si arrivasse alle elezioni politiche ancora con queste incertezze, il dissesto economico potrebbe davvero essere inevitabile.
Spending review: why it is necessary and why it might not be enough
There has been a lot of talk about the decision of the Monti Government on the spending review. I tried to analyze the law decree, in an attempt to explain why it is necessary and why it might not be enough.
What is the spending review?
The spending review is the process aimed to better the efficiency of the state "machine" in the management of public expenses through the systematic analysis and evaluation of organizative structures, of decision and activity procedures, but also single acts inside programs, and obviously the related results. In any case it makes sense if it analyzes really how the expenses are done, rather than how much is spent.
For example it means that the expense chapters of one or more ministeries are searched to see what can be cut down (analyzing the specific situation, from a strictly functional point of view), to discover whether there are cases of inefficiency or waste. In the Italian case, the spending review influences both the purchases of central administrations (such as ministeries), and those of periferal ones (such as regions, provinces and cities).
In the end, the the principle behind the operation should be the identification of those expenses that do not contribute to reaching the goals that have been given to the administrations, or that do reach them but in an inefficient manner, with expenses much higher than necessary.
● Short story of the spending review
The Italian spending review, conceived by the Monti government, is presented at the Minister Council n. 38, on the 6th of July 2012.
The new document, which has been made into a law decree, should allow an initial saving of 4,5 billion euro for this year (which should guarantee that the VAT increase won't happen before July 2013). Unless there will be any changes, the government explained, in 2013 the saved money should be around 10,5 billion euro.
Already in 2006 in Italy there had been an attempt at an operation like this with Tommaso Padoa Schioppa, who was then Minister of Economy and Finance of the second Prodi government: it was experimentally started by the financial law for 2007 and subsequently transformed in permanent program by the financial law for 2008. The Financial Law 2007 created a commission that was supposed to deal with public finance.
"The passage to a report classified by missions and programs - sayd Schioppa - put the premises both for an aware political discussion on the goals and priorities to realize through the expense, and for a responsible management of resource on behalf of the administrations." In that year, said the Minister, these analyses allowed to save 700 milion euro.
The rationalization of the public spending is a process that has been started in other countries as well, such as the UK, Canada, the Netherlands, New Zealand and France (which did its first operation of spending review in 2008 with the operation called "La Revue Générale des Politiques Publiques").
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Increase of VAT (maybe) in 2013?
To definitively avoid an increase of VAT, another 6,7 billion euro will be necessary each year, starting with 2013. To reach this goal, there will be a revision of the so called "tax expenditures", which are 720 special regimes that today cost 260 billion euro a year. Defining what and how much to cut, considering that most of these facilitations cannot be eliminated (just think about the employed work detractions, retirements, family loads, houses, mortgages, sanitary expenses), will be the Stability Law for 2013 that the Government (Monti, if he'll still be there) will present in October and that will have to be approved before the end of the year.
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The cuts
The text of the decree doesn't contain great news compared to the indiscretions that had been around until a few weeks ago. The cuts on the purchase of goods and services have been confirmed, along with the cuts to ministeries (4,5 billion in 2012 - 2013), those to local entities (7,2 billion), the sanitary maneuver (3 billion less), and that on public jobs, although the unions are still threatening a general strike in September.
Fortunately the operation of rightful cleanup and riorganization, especially of small public entities, will be a bit more incisive than what has been expected, with the union of Isvap and Covip in a new institute of vigilance on insurances and previdential savings, the ivarp, and the definitive elimination of the Entity for Microcredit, the Luzzatti Association, the Fondazione Valore Italia and Arcus spa, and their functions will be absorbed by the vigilant ministeries.
Among the important news of the decree there are the norms that imply the start of the school year 2012 - 2013 with the electronic school register and marks book, a reduction of 5% of the salaries of portuary authority organs, but also the elimination of the obligation to reduce to three the council members of public, unquoted Spas; furthermore, there will be a delay in the riorganization of the Cnr, of the Nuclear Physics Institute and of the Institute for Geophysics and Vulcanology.
In the Ansa - Centimetri infographic you can find a brief summary of the content of the decree, that we will see in detail in the following lines:
Revision of the purchase management:
A clear principle on the management of purchases in the PA is finally introduced: unless more advantageous conditions are found, for the Public Administration only the contracts activated through Consip are valid, the society that works as a "purchase central" of the Economy Ministery, except for the sanitary sector that already has its own rules. In the case of already existing contracts, the administrations can recede if the suppliers don't adequate their services to the best conditions that Consip offers.
Revision of the expense management:
The ministeries will apply, starting this year, systems of reduction of expenses for the purchase of goods and services. In particular, both for ministeries and state entities there are cuts for 1,5 billion this year and for 3 billion in 2013. The financing of Regions by the State are reduced of 700 milion this year and of 1 billion euro in 2013, except for those resources that are necessary for sanitary needs.
PA Patrimony:
Until 2014 the update of the ISTAT index for buildings rent by the PA won't be applied, the locator will have the opportunity to recede the contract. Furthermore, the renegociation of the contracts will occur, in order to obtain a 15% reduction on rent. The space used as offices by the administration will be reduced: in the new ones there will be between 12 and 20 square meters for each employee, in the old ones between 20 and 25. The space destinated to archives will also be reduced. The system for selling the service apartments belonging to the Army will be accelerated.
Cuts to personnel:
In the infographic by Linkiesta.it we can see the current situation of the Italian PA personnel. The reduction of personnel in the PA doesn't include school, safety, help and the judiciary. THe ministeries will have to cut the number of executives by 20% and the number of employees by 10%. The exceeding employees of the PA will be able to get a pre-retirement, if they have matured the necessary years before the retirement reform was done. Alternatively, the employee will be able to go in mobility for two years with 80% of the salary and will remain unemployed if not collocated in another administration. The PA personnel must go on vacation: it won't be possible to work them in exchange for further payment.
PA benefits:
For the public administration cars (surely known to most as "blu cars"), starting 2013 will be requested a reduction of the expense of 50% compared to what has been spent in 2011. The rule doesn't apply or applies with exceptions for help and safety cars. As for lunch tickets for PA, they can't have a value of over 7 euro per ticket, even for executives.
Public Societies:
The CDAs of companies at total public control will only have three members, of which 2 will have to be employees of the administration that detains the participation in the company itself (or of the controlling company in case of indirect participation): it is possible to understand the consequences thanks to the infographic of Il Sole 24 Ore displayed above. Starting with 2014, the PA will have to proceed to the purchase of goods and services on the market through systems that protect competition, as stated in the Contracts Code.+
Provinces:
The reduction of provinces is going to be actuated on the base of territory dimension and the number of inhabitants, but will be dealt with in another document, ten days from the validation of the expense decree. The inglobation and reduction is achieved through a procedure that sees the active role of territorial entities. The Government sends its deliberation with the criteria to every Counsil of local autonomies, instituted in each region. Afterwards, each Counsil approves the reduction plan in 40 days. Before the end of the year the inglobation plan will be completed.
Ansa - Centimetri has made an infographic that briefly summarizes the effects of the reduction of provinces, included in the spending review, that you can find above. The Regional Capital cities are excluded from the interventions of inglobation and reduction. The provinces that stay alive will have the following duties: environment (especially for the dumpsters issues); transportation and viability (but also building, classification and management of streets). In actuation of the Salva Italia decree, all other duties that the State had given to provinces will be switched to municipalities. Until the 1st of January 2014 the Metropolitan Cities are instituted, ten in total: Rome, Turin, Milan, Venice, Genua, Bologna, Florence, Bari, Naples, Reggio Calabria. At the same time the provinces will be eliminated.
Teaching and university:
Schools will have a new unified treasury system for all financial resources that until today have been depositated in private banks. The teaching personnel employed in Italian schools abroad will be reduced and rationalized. The transfer of 23 milion euro to the Regions will eliminate the problem of the cost of fiscal visits for schools. The non public universities will receive 10 milion euro, half of what has been given in the past. 90 milion euro more are going to be given for the right to study. 103 milion euro for free books in secondary school.
Sanity:
The suppliance contracts in sanity will be reduced by 5%, and for those that are already active the sanitary companies will be able to recede if the prices are more than 20% higher than the reference ones. In the sanitary field the organics will be reduced from hospitals, and quite a few places, about 20.000. The cuts, responsibility of regions, will be done through the elimination of primary medics that are considered useless or redundant for the structures already present in the same hospitals. The compulsory reduction applied for public sanity will increase this year: farmacies will have to apply it at 3,85% (before it was 1,82&) and farmaceutical companies will have to apply a 6,5% discount (which before was 1,83%).
● The new expenses in the decree
Great part of the resources obtained from this first phase of the spending review will be destined to financing expenses that were still not covered by the State. Just for 2013, there is one billion for peace missions, 400 milion for 5 per 1000 and other 400 for transportation, 103 for free textbooks and 90 for private universities, along with the refinancing for 700 million of the so called Fondo Letta (necessary to balance the cuts to local entities) and the fund of Palazzo Chigi for any unexpected expenses. Finally there are about 1,2 billion euro, starting 2013, to cover the costs of the new 55.000 "esodati", emerged from the cross checking Inps/Istat done after the Fornero reform.
● Effects of the spending review, in numbers
Il Sole 24 Ore shows a summary in numbers of the effects of the spending review, that synthetizes all that has been said so far. The numbers prove that in reality it is an epic decision in the spending politics of the country, even though we did expect something more ambitious. It is in any case a first step in the direction of a rationalization of public expenses.
● Conclusions
For the first days of August we are expecting a new phase of the spending review that concentrates on the revision and reform of incentives to companies, which has been Commisary Francesco Giavazzi's responsibility, and in particular on the financing of parties, responsibility of Commisary Giuliano Amato. In October, with the Stability Law, there will finally be a reform of financial facilitations, aimed to the VTA operation (which should definitely delay its increase in July 2013). Should there still be any resources gathered through the first cuts, part of them could be destined to the reduction of taxes on house sales (necessary to make the housing market restart, since it is in fierce reduction). Having establish a tax on possession with the IMU, as announced by Corrado Passera in Parliament, it doesn't have much sense to tax the actual selling process.
In any case the spending review will not be sufficient to sane the State review and especially to better the national economy without the necessary measures, promised by the Monti Government, oriented to growth, that can finally give some breath to companies and most of all stimulate purchase (currently in free fall). Without these actions on real economy it will difficult to contain the recessive effects of the Monti decisions that have been taken and applied until now, and contain the distructive effects of the current economic phase in strong contraction (also as a consequence of the financial crisis), and more in general intended to calm the already fast growth of negative economical indexes (such as unemployment) and the currently unstoppable deflating of positive economical indexes (such as GDP). Should we arrive at the political elections still in this situation of uncertainty, the economical trouble could be inevitable.
Jacopo Paoletti | @jacopopaoletti