Qualche giorno fa abbiamo intervistato Luca Sappino, giornalista italiano attualmente membro della redazione del neonato giornale "Pubblico" di Luca Telese.
In primo luogo abbiamo chiesto a Luca come è nato il giornale: si tratta di un nuovo giornale di sinistra, che sarà la casa di una sinistra che non è di partito e non solo politica, ma innanzitutto culturale. E' stato pensato come il giornale degli "orfani", di coloro che negli ultimi anni non hanno più avuto una "casa" quale può essere un giornale. Pubblico dunque nasce da quest'esigenza, raccolta da Luca Telese e da tanti altri che si sono messi in gioco, rischiando in alcuni casi anche il proprio lavoro. [video]
Un'altra domanda che abbiamo fatto è relativa al modello di business. Luca ci ha rivelato che il giornale partirà piccolo e crescerà subito: la soglia di break even è di 10.000 copie. Il modello è quello di un giornale aperto che avrà bisogno di molti abbonati per stare in piedi, ma anche di un'ampia comunità. A suo avviso c'è molta richiesta di una casa dove stare, un "posto" dove rimanere, e proprio a causa di questa richiesta la comunità non tarderà a formarsi. [video]
Quest'anno al Festival del Giornalismo di Perugia si è parlato moltissimo di evoluzione e sviluppo dei giornali, in particolare per quel che concerne la transizione del cartaceo al digitale. Per questa ragione abbiamo chiesto quanto senso abbia, in questo particolare momento storico, aprire un nuovo giornale cartaceo. Luca è del parere che la raccolta pubblicitaria su Internet sia vittima di un pregiudizio da parte degli inserzionisti, che per questo motivo rimangono fortemente ancorati al cartaceo. Persino i giornali che tutti noi siamo abituati a seguire in rete non riescono ad autosostenersi grazie alla rete, ma piuttosto grazie alle copie vendute in edicola. [video]
Non si è ancora pronti culturalmente a pagare per i contenuti sul web, quindi le opzioni sono essenzialmente due: optare per contenuti a pagamento, come fanno certi quotidiani d'oltreoceano, oppure lavorare sulle compagnie che erogano connessione, che lucrano sui contenuti di altri e dunque potrebbero pagare.
Secondo Luca, dunque, il processo di cambiamento della tecnologia è inarrestabile, anche se in Italia, per una questione di digital divide e arretratezza di leggi e infrastrutture, questo processo ancora non è a un buon punto. Inoltre si tratta anche di una questione che riguarda le direzioni dei giornali, non pronte a fare il salto, e gli inserzionisti che non sono pronti a spostare sulla rete le risorse. E' infatti l'advertising che tiene in piedi i giornali, insieme alle copie vendute e agli abbonamenti, e proprio questo è il motivo per cui Internet ancora non è decollato da questo punto di vista.
Infine abbiamo chiesto che rapporto avrà il giornale con i contenuti generati dal basso: Pubblico sarà una "casa" aperta a tutto quel popolo che ha bisogno di trovare un posto dove poter contribuire a fare informazione. Sarà un giornale per cui i fatti stessi sono bene comune, fatti visti come conseguenze, che raccontano la storia di tutti noi. [video]
Con Luca abbiamo parlato anche dei suoi progetti in radio, delle trasmissioni, di eventuali modelli di business del futuro, giusto per citare alcuni temi.
Invito tutti dunque a visionare l'intervista, molto ricca di dettagli e riflessioni.
Buona visione!
Maria Petrescu | @sednonsatiata
10minuteswith Luca Sappino
A few days ago we interviewed Luca Sappino, an Italian journalist currently behind the foundation of the newborn newspaper "Pubblico" by Luca Telese.
First of all we asked Luca how the newspaper was born: it is a new left-wing newspaper, which will be the home of a left that isn't just political, but most importantly cultural. It has been created as the newspaper of "orphans", those people that during these last few years haven't had a "home" as a newspaper can be. Pubblico is born from this need, which has been met by Luca Telese and many others that have put their stakes on this project, even risking their own jobs. [video]
Another question we asked is about the business model. Luca told us that the newspaper will start small and grow right away: the break even is 10.000 copies. The model is of an open newspaper that will need a lot of subscriptions to stay alive, but also a large community. He thinks there's a lot of request for a home, a place to stay, and because of this request, the community will be created rapidly. [video]
This year at the International Journalism Festival in Perugia we talked a lot about the evolution and development of newspapers, in particular the differences between digital and paper. This is why we asked how much sense there is in creating a paper newspaper in this particular historical moment. Luca thinks that advertising on the Internet is victim of prejudice by companies, and this is why advertising is still strongly linked to paper. Even those newspapers that we're used to see online can't survive just thanks to the online revenue, but can only exist because of the physical copies sold. [video]
People aren't culturally ready to pay for content on the web, so the options are essentially two: choosing to create paid content, as some American newspapers do, or work on the companies that provide connection, and that make revenue on others' contents, and that might pay.
Luca thinks the process of technological development is impossible to stop, even though in Italy, because of matters related to digital divide, backwarness of laws and infrastructures, this process isn't going as fast as it could be. It is also a matter of newspaper direction, which aren't yet ready to make the big step, and companies that aren't ready to put resources on the web. It is the advertising that keeps newspapers open, together with sold copies and subscriptions, and this is basically the reason why the Internet hasn't yet grown from this point of view.
Finally we asked what relationship the newspaper will have with user generated content: Pubblico will be an open house to the people who want a place where they can contribute to information. It will be a newspaper for which facts are common good, facts seen as consequences, that tell the story of all of us. [video]
With Luca we also talked about his radio projects, programs, and possible future business models, just to name a few topics.
I invite everyone to view the interview, very rich in details and insights.
Enjoy!
Maria Petrescu | @sednonsatiata
Nessun commento :
Posta un commento