Qualche tempo fa abbiamo avuto il piacere di intervistare Emanuela Zaccone, social media analyst in Telecom Italia ed esperta di social TV: abbiamo parlato di big data, social network e delle opportunità che la social TV costituisce per aziende, politici e programmi televisivi.
Innanzitutto abbiamo chiesto ad Emanuela come pensa che verranno gestiti i grandi quantitativi di dati raccolti da app mobile piuttosto che sensori, e in quale modo potrebbero essere utilizzati a beneficio di tutti. Emanuela ci ha svelato che al MIT ci sono già in essere dei progetti in questo senso: i dati vengono ricavati da reti mobile oppure attraverso la rilevazione via sensori, e grazie a questi dati sono state avviate attività di pubblica utilità. [video]
Il problema della privacy, molto più complicato da risolvere in Italia, è stato gestito attraverso un sistema di policy e richieste espresse di autorizzazione, e sono riusciti a mettere in atto dei servizi utili.
Un'altra domanda che abbiamo fatto a Emanuela è relativa al networking: lei considera che sia essenziale nella misura in cui si riesce a farlo funzionare come una rete, e concepirse se stessi e la relazione come nodo all'interno di un sistema. Bisogna però avere la consapevolezza che la rete deve essere biunivoca per essere efficace, ed Emanuela crede ancora che essa abbia valore come mezzo per la collaborazione. [video]
Non potevamo non chiedere ad Emanuela quale sia la sua definizione di social tv: a suo avviso intorno a questo termine c'è molta confusione, in quanto è visto come un “termine ombrello”, che raccoglie tantissime tipologie di integrazione e arricchimento dei programmi TV con una presenza online.
Secondo lei, tuttavia, la questione è più complessa, e tocca da un lato la questione del hardware vero e proprio – smart tv e connected tv, e le potenzialità che queste possono avere -, e dall'altro tutta la parte software nel senso più ampio del termine, che spazia dalle piattaforme online alle mobile applications. Ci sono anche dei dispositivi che offrono lo streaming e l'aggregazione dei flussi, oppure quelli che associano l'aggregazione a delle dinamiche di gamification. [video]
Per quel che concerne il ruolo della social tv in politica, abbiamo chiesto se si tratta solamente di aprire il microfono oppure se costituisce un'opportunità per fare della democrazia partecipativa. Secondo Emanuela molti politici o fanno un cattivo uso dei social media perché non hanno capito come funziona, o li usano come canali per trovare visibilità in maniera unilaterale, ignorando totalmente il fatto che si tratti di canali di dialogo. [video]
La social tv offre delle opportunità, ma anche dei rischi non indifferenti alle grandi aziende: una grande compagnia petrolifera sarebbe in grande difficoltà se dovesse aprire la conversazione riguardo alle proprie attività. Allo stesso tempo, tuttavia, offrire un canale di dialogo e illustrare i propri processi in un'ottica di collaborazione, magari sollecitando il pubblico a trovare soluzioni migliori, può diventare una grande opportunità di mutuo arricchimento. [video]
Infine abbiamo chiesto quale sia il caso di social tv più eclatante, ed Emanuela ha fatto alcune distinzioni: se si parla di applicazioni, la più interessante è stata Miso. Per quanto Get Glue si sia sforzata a fare delle partnership in campo televisivo e dei videogame, a suo avviso non è riuscita a superare Miso, che è addirittura riuscita a mobilitare le persone a produrre sideshow di grande qualità. A livello di utilizzo degli strumenti social per impattare sullo story telling e creare conversazione intorno ai propri temi, sicuramente HBO. Sono riusciti a far vivere i personaggi, farli interagire con le persone come estensione dello story telling ed hanno implementato una quantità di progetti di “crowdsourcing”, integrando poi le richieste dei fan all'interno delle serie stesse. [video]
Vi invito a visionare l‘intervista integrale, ricchissima di dettagli e approfondimenti.
Buona visione!
Maria Petrescu | @sednonsatiata
Intervistato.com | Emanuela Zaccone
Some time ago we had the pleasure of interviewing Emanuela Zaccone, social media analyst in Telecom Italia and an expert in social TV: we talked about big data, social networks and the opportunities that social TV represents for companies, politicians, and even traditional TV shows.
First of all we asked Emanuela how she believes the huge amounts of data gathered by mobile apps and sensores will be managed, and in what way they could be used for the benefit of the community. Emanuela revealed that at the MIT there are already several projects in this area: the data are gathered from mobile webs or from sensors, and thanks to this data a few activities of public utility have been implemented. [video]
The problem of privacy, which is much more complicated to solve in Italy, has been managed through a system of policies and explicit requests of authorization, and thanks to them quite a few useful services have been put to work.
Another question we asked Emanuela is about networking: she consideres it essencial if you manage to make it work as a web, and conceive yourself and the relationship as a know inside a system. You must have the awareness that the web should be biunivocal in order to be effective, and Emanuela thinks that it has great value as a mean to collaboration. [video]
We asked Emanuela for her definition of social TV: in her opinion there is a lot of confusion around this term, since it is often seen as an "umbrella term", that includes many interpretations, types of integration and enrichment of TV shows with an online presence.
She believes the matter to be more complex, one that deals with the matter of hardware on the one hand - smart TVs and connected TVs, and the potential that they have -, and on the other with software in a very broad sense, from online platforms to mobile apps. There are also devices that offer streamig and aggregation of fluxes all together, or those that associate the aggregation to proper gamification dynamics. [video]
As for the role of social TV in politics, we asked if it's only about opening the microphone or whether it is a true opportunity to do some partecipative democracy. In Emanuela's opinion, many politicians either use social media in the wrong way because they haven't understood how they function, or they simply use them as yet another channel where to get visibility in a unilateral way, ignoring the fact that they are actually channels for dialogue. [video]
Social TV offers opportunities, but also risks to big companies: a great oil company would be in great difficulty if it opened the conversation about its activities. At the same time, however, offering a dialogue channel and illustrating the operational processes in a collaboration optic, for example sollicitating the public to find better solutions, could actually become a great opportunity for mutual enrichment. [video]
Finally we asked what the most interesting case of social TV she's seen so far is, and Emanuela has made some distinctions: when you talk about apps, it's definitely Miso. Even though Get Glue has struggled to partner with other players in the television and videogames fields, she believes it didn't manage to surpass Miso, that even got people to produce sideshows of great quality. If we talk about the use of social tools to impact on the story telling and create conversation around topics, the winner is certainly HBO. They managed to make the characters live, make them interact with people as an extension of the story telling and they have implemented a great deal of crowdsourcing projects, integrating fan requests inside the series themselves. [video]
I invite you to view the full interview, much richer in details and insights.
Enjoy!
Maria Petrescu | @sednonsatiata