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— Il Triste Mietitore (@TristeMietitore) 08 maggio 2013
lunedì 8 ottobre 2012
#ADSL gratuita: a chi giova?
Una delle promesse elettorali che saltano fuori quando si debba fare cassa tra i "voti del web". Ma è una proposta fattibile, in Italia? E se lo fosse, sarebbe un reale valore aggiunto? Per chi?
C'è una cosa che fa sempre venire i brividi sulla spina dorsale a uno che, come me, è nato umanista e si è ritrovato informatico. Sentir parlare a sproposito di connettività. I politici lo fanno spesso, mentre l’Italia soffre storicamente di una delle situazioni peggiori a livello di infrastruttura e concorrenza.
Anche se sul fronte della concorrenza, dobbiamo dirlo, le cose stanno - lentissimamente - migliorando, almeno in prospettiva: la nuova rete in fibra ottica (FTTCab) vede un accordo tra Telecom Italia e Fastweb per la condivisione di apparati e investimenti che dovrebbe accelerarne la realizzazione e stando alle parole dell’AD di Telecom Italia Marco Patuano, il modello è aperto anche a tutti gli altri operatori che vorranno coinvestire (magari localmente, dove i piccoli e medi operatori sono più forti e anche penetranti), creando una situazione potenzialmente migliore rispetto al monopolio infrastrutturale di fatto che per molti anni ha reso il campo della concorrenza sulla connettività, in Italia, non certo esemplare.
Quindi abbiamo una prospettiva nella quale si potrà ridurre sensibilmente il digital divide, ma su base cablata. Perché il punto sta proprio qui: cavo vs. Wifi.
Il Wifi è naturalmente percepito come qualcosa di “comodo”, pratico e a diffusione più ampia e veloce. Quando poi alla parola “Wifi”, si unisce la parola “gratis” ecco che si aprono illusioni perfette di un mondo dove tutti accedono liberamente e senza costi, ovunque siano, alla Rete.
Ma questa promessa, per chiunque si prenda la responsabilità di farla, è un’illusione. Per motivi puramente pratici.
Innanzitutto partiamo col dire che il Wifi Free è un valore aggiunto per un paio di settori: il turismo, certamente, e i servizi pubblici alla cittadinanza. Un Hotspot gratuito, il cui costo reale venga assorbito dalla società (quindi dalle nostre tasse, alla fine dei conti) è uno strumento che può essere utile alla navigazione pura (surfing, email, social network). Ma i servizi che si stanno andando ad appoggiare alla Rete, sono molti di più, e sono proprio quelli che riguardano la produttività a non poter prescindere dalla rete cablata: Voip e Cloud (termine usato spessissimo a sproposito) in testa a tutti, ma anche streming di contenuti multimediale on demand.
Il Wifi (Wimax o Hyperlan 2 che sia), non è in grado di dare livelli di servizio accettabili, in quanto a velocità, sul Voip, per esempio. E se c’è un servizio che per un’azienda (ma anche per un privato) può significare minori costi e maggiore indipendenza, quello è proprio il Voip.
Ma c’è un altro aspetto, che è quello della sicurezza, unitamente al livello di servizio.
Come informatico-imprenditore, non accetterei mai di far viaggiare le informazioni sulle quali lavoro giornalmente su un’ADSL free, magari attraverso un hotspot utilizzato da chissà quante (e quali) persone. Le barriere che pongo tra me e i rischi della Rete, devo essere libero di poterle gestire, quindi questo vuol dire che debbo essere proprietario del mio apparato periferico e della sua configurazione. Quindi anche ponendo di avere una rete cablata e gratuita, nessuna azienda seria la cambierebbe con il proprio accesso contrattualizzato. Oltre che per la sicurezza, per il livello di servizio, dicevamo: gratuità vuol dire anche nessuna garanzia di stabilità o di funzionamento, lo sappiamo tutti, ed è inutile illuderci a riguardo.
In conclusione, è importante che su questo aspetto non si alimentino false promesse. La politica deve favorire e vigilare sulla concorrenza tra gli operatori, in modo che i privati e le aziende possano usufruire di servizi a prezzi competitivi, deve spingere perché il livello tecnologico della rete sia sempre efficiente e incentivare gli investimenti delle aziende che operano nella fornitura di connettività, ma non deve spingersi oltre o promettere statalizzazioni della rete, perché, visto quello che si vede girare in Internet, prodotto dai partiti e dai movimenti che di fatto sono già entrati in campagna elettorali, l’unica sensazione è che altissime incompetenze vogliano entrare a gamba tesa in un processo del quale non capiscono assolutamente nulla.
Sempre, certo, che non si stiano solo producendo le solite promesse irrealizzabili basate sul nulla.
Cosa che, in effetti, non sarebbe una novità.
Francesco Lanza | @bedrosian
ADSL for free. Who benefits from it?
One of the electoral promises that emerge when politicians need to get the "votes of the web". But is it doable in Italy? And if it were, would it truly add any value? For whom?
There's one thing that always makes one like me shiver, one that was born a humanist and wounded up being an informatics guy. Hearing people talk about connectivity without knowing what they're talking about. Politicians do that often, while Italy suffers storically of one of the worst situations in terms of infrastructure and competitivity.
As for the competition front, we must say, things are slowly getting better, at least in perspective: the new FTTCap optic fiber is the product of an agreement between Telecom Italia and Fastweb for sharing tools and investments that might accelerate its realization, and hearing the AD of Telecom Italia Marco Patuano, the model is open to any other operator willing to invest (perhaps locally, where small and medium operators are sttronger and more capillar), creating a situation that is potentially better than the infrastructural monopoly de facto that for many years has costrained the competition field on connectivity in Italy not quite exemplary.
So we have a perspective in which we can sensibly reduce the digital divide, but on a cable base. Because this is where the point is: cable vs. wifi.
Wifi is perceived as something practical, easy to use and with a wider and faster diffusion. When you add the word "free" to "wifi", then the perfect illusions of a world where everybody goes online freely and with no costs to the web, emerge.
But this promise, for whoever takes the responsibility of making it, is an illusion. For merely practical reasons.
First of all let's start by saying the Free Wifi is an added value for a couple of sectors: tourism, certainly, and public services to the citizenship. A free HotSpot, for which the real cost is absorbed by society (so by our taxes, after all) is a tool that can be useful for pure navigation (surfing, email, social network). But the services that are starting to stay online, are much more than that, and they're exactly those that regard productivity that can't live without cable: Voip and Cloud (a term that is way too often used in the wrong way) ahead of all, but also streaming of multimedia content on demand.
Wifi (let it be Wimax or Hyperlan 2) isn't capable of giving acceptable service levels, as for speed on Voip, for example. And if there's one service that for a company (but also for a private citizen) can mean less costs and more indipendence, that's Voip.
But there's another matter, which is safety, along with the level of service.
As an informatic-entrepreneur, I would never accept to make information I work with daily travel on a free ADSL, maybe through a hotspot used by who knows how many and what people. The barriers that I put between me and the risks of the Web, I must be free to manage them on my own, which means I need to be the owner of my peripheral tool and its configuration. So even if I had a cable, free web, no serious company would change it in exchange of its own contracted access. Other than safety, for the level of service, we said: free means that there are also no guarantees of stability or functioning, we all know it, and it's useless to make illusions about it.
In conclusion, it's important that on this aspect we don't feed false promises. Politics must favor and control competition among operators, so that privates and companies can use services at competitive prices, must push to make sure that the technological level of the web is always efficiant and incentivate investments of companies that operate in connectivity supply, but must not go beyond that or promise to statalize the web because, seeing what's on the Internet, produced by parties and movements that are already in elections campaign, the only sensation I get is that high incompetences want to enter a process of which they do not understand anything at all.
Unless, of course, they're not just producing the same impossible promises based on nothing.
Which wouldn't be any news.
Francesco Lanza | @bedrosian
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