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venerdì 12 ottobre 2012

E se gli e-book fossero la soluzione per far pagare l’informazione online?



La polemica sul business model del Web è vecchia tanto quanto la Rete stessa. Se poi restringiamo il campo all’informazione mettiamo le mani sull’ossessione di tutti gli editori, grandi o piccoli che siano: come farsi pagare l’informazione online? In effetti una modalità, per ora ancora in nuce, c’è e l’abbiamo sotto gli occhi tutti: gli e-book.

Qualche secondo per riprendersi dalla sorpresa e mi spiego. Mentre scrivo è uscito un’ottima inchiesta giornalistica di Carola Frediani sul mondo di Anonymous e dei cyberattivisti. Si presenta come un e-book, a cominciare dal formato ma è, in realtà una inchiesta giornalistica (tra l’altro fatta molto ma molto bene, come ci ha abituato l’autrice) solo che è un’inchiesta che “si paga”: €2,99 per la precisione. La questione è: dov’è il confine, in questo caso, fra il concetto di libro, elettronico, e quello di inchiesta giornalistica, di approfondimento informativo?

Se poi guardiamo allo sviluppo del formato epub, i confini divengono ancor più evanescenti. Gli e-book sono e sempre più saranno ipertestuali, ipermediali, integrano contenuti testuali, immagini, video, infografiche, animazioni, link a siti esterni, sono navigabili… insomma le differenze con le pagine web sono assai poche, a parte la diversa piattaforma tecnologica e, ovviamente, il fatto di essere a pagamento.

Il principale ostacolo alla trasformazione dell’informazione online da gratuita in onerosa sta, sostanzialmente in due problemi sinora non ancora superati. Il primo è l’ampia disponibilità di quella stessa informazione, in forma gratuita, nella Rete, il che rende improbabile che qualcuno paghi anche 10 centesimi per leggere qualcosa che trova gratis altrove. Diverso è il caso d’informazioni fortemente “verticali” e specialistiche, come per esempio quella finanziaria.

La seconda è il valore percepito delle informazioni che si offrono a pagamento, che discende dalla reputazione della fonte. Per questo i grandi mainstream anglosassoni si possono permettere tentativi, più o meno timidi di “informazione a pagamento”: la loro reputazione rende “diversa e di maggior valore” la notizia.

Se portiamo a sintesi questi due concetti è evidente che il problema è la “percezione” del valore del contenuto e dell’autorevolezza del medium da parte del pubblico. Bene, un e-book, cioè “un libro”, è di per sé, a determinate condizioni, un medium di valore e di approfondimento. E’, a tutti gli effetti, il paradigma del “contenuto alto”, approfondito, curato e affidabile e per questo, ovviamente a fronte di un interesse, si è disposti a pagarlo.

Alcuni editori italiani (Gruppo Espresso, Affari italiani, La Stampa) hanno, “annusato” la questione, iniziando la produzione di “istant e-book” che altro non sono se non approfondimenti di fatti d’attualità. La stessa esperienza di 40k (http://40k.it/), in qualche modo segue questa strada.

Saranno gli e-book a sciogliere il nodo della valorizzazione economica dell’informazione? Io credo che, quantomeno, daranno un contributo importante, proporzionalmente alla loro integrazione con le dinamiche di fruizione del Web. Comunque oggi, rimangono l’unica forma di informazione giornalistica a pagamento e questo è e rimane un dato indiscutibile.

Daniele Chieffi | @danielechieffi


What if ebooks are the solution to get paid for online information?

The discussion about the business model of the Web is as old as the web itself. If we restrict the field to information alone we put our hands on the obsession of all editors, big or small: how to get paid for online information. We actually do have a way, for the moment still at an embryo level, and it's under our noses: ebooks.

A few seconds to recover from the shock and I'll explain. As I write, a great journalistic report written by Carola Frediani on the world of Anonymous and cyberactivists has been published. It looks like an ebook, starting from the format, but it is by all means, a journalistic report (by the way very well done, as the writer always does) but it's a paid report: 2,99€ to be precise. The matter is: where does the border lie, in this case, between the concept of electronic book and the concept of journalistic report, or informative documents?

If we look at the development of the epub format, the borders become even more evanescent. Ebooks are and have always been hypertextual, hypermedia, they integrate text with images, videos, infographis, animations, links to other websites, they're surfable... the differences with webpages are quite few, apart from the different technological platform and obviously the fact that they're not free.

The main obstacle to the transformation of online information from free to paid are basically in two problems that haven't been solved yet. The first is the wide availability of the same information, for free, on the web, which makes it improbable that someone pays even 10 cents to read something that they can already find elsewhere for fre.. Different is the case of information that are strongly "vertical" and specialized, such as the financial field.

The second is the perceived value of information that is sold, that descends from the reputation of the source. This is the reason why English and American mainstream can afford some attempts, more or less timid, of paid information: their reputation makes the news "different and more valuable".

If we synthetize these two concepts it is evident that the problem is the "perception" of the content value and the authority of the medium perceived by the audience. Well, an ebook, which is a book, is per se, in some conditions, a valued medium. It is, by all means, the paradigm of high content, detailed, curated and reliable, and for this reason, obviously if you have interest in the topic, you may also be willing to pay for it.

Some Italian editors (Gruppo Espresso, Affari Italiani, La Stampa) have detected this opportunity, and started the production of instant ebooks that are nothing else but detailed news. The same experience of 40k, in some ways follows this path.

Will the e-books be able to solve the problem of economic valorization of information? I believe that they will give an important contribution, proportional to their integration with fruition dynamics on the Web. However today they remain the only form of paid journalistic information and this is and remains an indisputable fact.

Daniele Chieffi | @danielechieffi

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