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domenica 7 ottobre 2012

Riflessioni su #debates tra le menzogne del nuovo #Romney e il disinteresse di #Obama



E dunque, come altri 68 milioni di altri Americani interessati, disinteressati ed altrimenti occupati, anche io ho guardato lo spettacolo da circo di Giovedì sera da Denver.

Mentre il pubblico digerisce la performance di ciascun candidato, basata, si spera, sulla sostanza come sulla forma, gli esperti hanno già dato il loro giudizio sul "Romney Nuovo e Migliorato" come vincitore, sulla base dello stile, se non della sostanza, e il Presidente non appariva interessato o disinteressato, ma purtroppo non interessato. Non interessato e non consapevole.

Ecco che cosa intendo, e perché mi preoccupa. Mentre il "Nuovo Romney" articolava forzatamente una visione dell'America completamente diversa da quella che ha promosso negli ultimi 18 mesi, il Presidente non sembrava interessato a smentire le bugie di Romney sulle sue proprie posizioni e le sue distorisioni dei piani e delle riuscite del Presidente stesso. Durante tutti i 90 minuti, mentre Mitt declamava ripetutamente piani contrari alle visioni del suo partito e persino alle sue posizioni precedenti frequentemente ribadite, il Presidente sembrava non preoccupato, disconnesso, persino annoiato, e assolutamente incapace o non intenzionato a sfidare il Governatore o a far notare le incoerenze e falsità della sua presentazione.


Quanto al non essere consapevoli, Mr. Obama e i suoi consiglieri sembrano non sapere o non essere interessati al fatto che una gran parte dell'audience dell'altra sera si sintonizzava, per un motivo o per un altro, per la prima volta. Queste persone sono i classici "votanti a bassa informazione", che hanno probabilmente solo un'idea vaga delle posizioni e dei piani di Mitt, e quindi non sanno (oppure non gli importa niente) che egli cambi opinioni e posizioni come la gente normale cambia i calzini. Queste sono persone che non avranno visto i dibattiti per le primarie del partito Repubblicano oppure il famoso video sul 47%, quindi sembra plausibile che prenderanno il Governatore in parola, e qualsiasi verifica dei fatti ex post facto, portata avanti dalla campagna per conto del Presidente, sembrerà come la storia dell'uva acerba di un Presidente che non è stato in grado di immaginare che il suo avversario sarebbe stato disposto a puntare al centro allegramente con menzogne facilmente smascherabili e vaghi piani a 5 tappe, tanto vuoti di sostanza e integrità quanto il candidato stesso.

Mentre scrivo queste riflessioni, il Manager della Campagna del Presidente è su MSNBC e insiste, secondo me in maniera sbagliata, che il pubblico è coinvolto, sa che il Romney che abbiamo visto non è genuino, e che il Presidente crede di aver avuto una conversazione con gli americani. La sua unica riflessione sugli attacchi al Presidente è stata che la campagna non si aspettava che Mitt sarebbe stato così "aggressivamente disonesto".

Non so cosa mi dia più fastidio: l'idea che il team Obama non sappia che non tutti siano coinvolti nel processo quanto lo sia la stampa, o l'idea che non si aspettassero che Romney sarebbe stato aggressivo e disonesto.

Immagino che la più grande delusione per gli spettatori informati di questo incontro, siano essi Democratici indipendenti o di partito, è stata l'evidente reticenza di Obama a smascherare Mr. Romney per le sue menzogne sfacciate. Questa reticenza sembrerebbe smentire l'idea che il Presidente abbia avuto, o pensasse di avere un dialogo con il popolo americano. Certamente lascia le persone con la nauseante impressione che Mr. Obama non sia così a contatto con "il popolo" quanto vorremmo pensare.

Si può solo sperare che il team Obama guarderà al catalogo di bugie dell'altra sera di Mr. Romney e le useranno, non solo negli ads di campagna, ma come spunto di discussione per i prossimi 3 dibattiti, e carburante per le dichiarazioni di apertura e chiusura in quei dibattiti, incluso il contest per la vice-presidenza della prossima settimana, e che la maggior parte dei nuovi spettatori tra i 68 milioni saranno sufficientemente incuriositi o indignati da guardare il resto della corsa in maniera molto attenta, e insistendo nel sentire la verità da parte di entrambi i candidati, non le vuote promesse e confuse menzogne di uno sfidante contrastato dallo scomodo silenzio di un Obama compassionevole e di successo.

Così come è stato detto dagli esperti più volte, questa è un'elezione generazionale per molte ragioni, non ultima delle quali è l'impatto che il prossimo presidente avrà sulla Corte Suprema, con 3 giudici anziani che verranno probabilmente sostituiti al prossimo turno. I prossimi tre nominati per la Corte deciranno la direzione di questo paese con un impatto ben più pesantemente sentito che qualsiasi altro occupante di Capitol Hill o della Casa Bianca.

E' per questa ragione, tra molte altre, che abbiamo bisogno di dare un'importanza notevole al contenuto, molto più che alla forma. Speriamo che Barack Obama, dotato come è sia di stile che di una prodigiosa capacità per dibattiti di sostanza, troverà in se stesso la forza di tirar fuori il suo intelletto e la sua passione da mettere in gioco tra ora e il 6 Novembre.

La posta in gioco è alta, e il tempo stringe.

Peter C. Buchi | @peterbuchi


About the debate

So, like 68 million other interested, disinterested and otherwise occupied Americans, I watched Thursday night's dog and pony show from Denver.

While the public digests the performance of each candidate, based, one hopes on substance, as well as style, the Punditocracy has already given its imprimatur to the "New, Improved Mitt Romney" as the winner, on style, if not on substance, and the President certainly appeared not interested or disinterested, but, unfortunately, uninterested. Uninterested and unaware.

Here's what I mean, and why it has me concerned. As "New Romney" forcefully articulated a vision of the future of America completely unlike that upon which he's been running for the past 18 months, the President seemed uninterested in challenging Romney's lies about his own positions and his distortions of the President's plans and achievements. Throughout the entire 90 minutes, as Mitt again and again declaimed plans contrary to his party's platform and to his own previous, oft-stated positions, the President seemed unconcerned, disconnected, bored even, and absolutely unable or unwilling to engage the Governor or to point up the inconsistencies and downright falsehoods in his presentation.

As to being unaware, Mr. Obama and his advisers seem either not to know or not to care that a large chunk of last night's audience were, for one reason or another, tuning in for the first time. These folks are the classic "low information voter", with probably only a vague notion of Mitt's positions and plans, and thus, will not know, (or frankly care), that he changes opinions and positions like other people change socks. These are folks who will not have seen the Republican Primary debates or the now famous 47% video, so it seems likely they will take the Governor at his word, and any ex post facto "fact-checking" done by the campaign or on behalf of the President will seem like the sour grapes whining of a President who was unable to conceive that his challenger would be willing, gleefully, to pivot to the center with easily debunked lies and vague 5 step plans, as devoid of substance and integrity as the candidate himself.

As I write these remarks, the President's Deputy Campaign Manager is on MSNBC,  insisting, mistakenly in my opinion, that the public is engaged, knows that the Romney we saw last night is not the genuine article, and that the President believes he had a conversation with the American people last night. Her one concession to the lambasting the President endured is that the campaign was not expecting Mitt to be so "aggressively dishonest".

I don't know which bothers me more: the idea that team Obama doesn't know that not everyone is as engaged in the process as the beltway press, or the idea that they didn't expect Romney to be aggressive and dishonest.

I'm guessing that the biggest disappointment for informed spectators of this meeting, whether Independent or partisan Democrat,  was Obama's obvious reticence to call out Mr. Romney for his blatant lies. This reticence would seem to belie the idea that the President had, or knew he was having a dialog with the American People. Certainly it leaves one with the queasy impression that perhaps Mr. Obama is not as in touch with "the people" as we would like to think.

One can only hope that the Obama folks will look back on last night's catalog of lies by Mr. Romney and use them, not just in campaign ads, but as debate prep for the next 3 debates, and fodder for the next opening and closing statements in those debates, including in the Vice-Presidential contest next week, and that most of those 68 million newer viewers will be sufficiently intrigued or outraged to watch the rest of the race carefully, and insist on hearing the truth from both candidates, not the empty promises and vague lies of the challenger countered by the uncomfortable silence of a compassionate and successful incumbent.

As has been said by pundits far and wide, this is a generational election for many reasons, not the least of which is the impact the next president will have on the Supreme Court, with 3 aging justices possibly being replaced in the next term. The next 3 picks for the Court will decide the direction of this nation with far more heavily felt impact than any occupant of either Capitol Hill or the White House.

It is for that reason, among many others, that we need to place a premium on substance that far outweighs style. Hopefully Barack Obama, gifted as he is with both style and a prodigious capacity for substantive debate, will find it within himself to bring his full intellect and passion to bear between now and November 6th.

The stakes are high, and the clock is ticking.

Peter C. Buchi | @peterbuchi

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