La ventottesima intervista di StartupID è con Massimo Ciuffreda di wiMAN.
StartupID è la rubrica realizzata in collaborazione con Indigeni Digitali e dedicata al mondo delle startup.
In primo luogo abbiamo chiesto a Massimo che cos’è wiMAN e come è nato il progetto: l’idea originale è nata qualche anno fa dall’esigenza di risolvere il problema dell’accesso al wifi nei locali pubblici. Insieme al suo attuale socio crearono un hotspot nel loro paese nel Gargano, in Puglia, che forniva wifi gratuito a tutto il paese, ma anche ai turisti stranieri.
Si sono fermati in quanto realizzare un’infrastruttura più grande richiedeva dei costi davvero importanti, quindi hanno cercato un modo per rendere il progetto scalabile ed espanderlo in zone più ampie. Da un lato è decaduto il decreto Pisano, dall’altro c’era comunque l’idea di stravolgere il concetto di connettività. Hanno dunque rimpicciolito l’infrastruttura, si son sganciati dalle strutture molto grandi, ed hanno racchiuso la tecnologia necessaria in un piccolo router che attualmente forniscono gratuitamente ai locali pubblici che lo richiedono.
Il gestore deve così solamente collegare il router al suo ADSL per creare l’hotspot wifi, senza necessità di creare infrastrutture complicate per offrire il servizio. Naturalmente si è sempre responsabili per la propria linea, e dunque il router crea due reti, una privata per uso aziendale e l’altra pubblica dedicata agli utenti.
L’autenticazione avviene generalmente in seguito all’invio di un codice via SMS, ma il sistema è decisamente scomodo per i turisti che non possiedono una sim italiana. Con wiMAN questa barriera all’ingresso viene eliminata grazie all’autenticazione attraverso i social network: la stragrande maggioranza delle persone che usano Internet hanno infatti anche un account su Facebook, Twitter oppure G+. Il tempo necessario per essere online è sceso da 10 minuti a 20 secondi, rendendo il processo straordinariamente veloce e semplice.
Un altro aspetto interessante è il vantaggio che i locali stessi traggono dall’offrire il servizio: la rete wifi aperta prende il nome del locale e ne diventa la prima fonte di pubblicità. Attualmente il progetto è in fase di test con più di 150 wiMAN point e 50.000 connessioni in tre mesi, e conta circa 10.000 utenti.
Oltre alla facilità di utilizzo e alla risoluzione dei problemi di sicurezza, c’è anche il valore aggiunto della condivisione della connessione di ogni utente sui propri canali social: sul profilo personale comparirà infatti un aggiornamento che indica il fatto che si è connessi alla rete wiMAN, il nome del locale e la pagina fan di quest’ultimo. Si viene a creare così una forma di pubblicità virale a costo minimo, in quanto gli status non risiedono sulla pagina del locale stesso ma sui profili dei singoli utenti.
Il router e la parte hardware esistevano già in commercio: il team di wiMAN lo ha acquistato, modificato e riprogrammato con un sistema open source che si interfaccia con le API messe a disposizione dai social network.
Per quanto riguarda i costi, attualmente sia il router che il servizio sono gratuiti e lo saranno fino al 31/12/2012, per tutti i gestori di locali pubblici che ne faranno richiesta. Dopo quella data sarà invece necessario pagare una piccola quota per continuare ad usufruire del servizio.
Il modello di business è incentrato sulla pubblicità: le connessioni sono legate ai social, e dunque permettono di capire che tipo di prodotti offre un determinato locale, che clientela ha, che tipo di pubblicità funziona meglio.
Infine abbiamo affrontato la spinosa questione della privacy: Massimo ci ha rivelato che, sebbene ogni gestore abbia a disposizione una dashboard dalla quale monitorare tutto ciò che avviene all’interno della rete, i dati sensibili saranno custoditi esclusivamente da wiMAN, che in caso di reato potrà renderli disponibili alle autorità competenti.
Vi invito naturalmente a visionare l’intervista completa, molto più ricca di questa mia breve sintesi!
Buona visione!
Maria Petrescu | @sednonsatiata
StartupID | Massimo Ciuffreda of wiMAN
The 28th interview for StartupID is with Massimo Ciuffreda of wiMAN.
First of all we asked Massimo what wiMAN is and how the project was born: the idea was initially born a few years ago from the need to solve the problem of access to wifi in public venues. He and his associate created a hotspot in their little town in the Gargano, Puglia, that offered free wifi to the whole town, but also to foreign tourists.
They stopped because realizing a bigger infrastructure required really important costs, so they looked for a way to make the project scalable and expand it in wider areas. On one hand the Pisano decree fell, on the other there was the idea of changing the concept of connectivity. They made the infrastructure smaller, they left the idea of big structures, and closed the necessary technology in a small router that they offer for free to owners of public venues that make request for it.
The owner must only connect the router to the ADSL to create a wifi hotspot, without the need to create complciated infrastructures in order to offer the service. Of course, they are always responsible for the line, so the router creates two webs, a private one for internal use and a public one for clients.
Authentication is done usually by receiving a code via SMS, but the system is very difficult to use for the tourists who don't own an Italian sim card. With wiMAN this barrier is eliminated thanks to authentication via social networks: the majority of people who use Internet also have an account on either Facebook, Twitter or G+. The time needed in order to get online has been drastically reduced from 10 minutes to 20 seconds, which makes the process extremely easy and fast.
Another interesting aspect is the advantage for the location itself when it offers the service: the open wifi line takes the name of the venue and it becomes its first source of advertising. The project is currently in a test phase with more than 150 wiMAN points and 50.000 connections in 3 months, and counts about 10.000 users.
Beyond the ease of use and the solution for safety problems, there's also the added value of sharing the connection of every user on their own social channels: on the personal profile there will be an update indicating the fact that there's a connection to the wiMAN wifi, with the name of the venue and a link to its public page (fanpage or twitter account). This mechanism creates a form of viral advertising at a minimum cost, since the status updates aren't on the fanpage itself, but on the profiles of single users.
The router and the hardware part were already existent on the market: the wiMAN team bought it, modified it and reprogrammed it with an open source system that talks to the public APIs of social networks.
As for costs, currently both router and service are free and will remain so until the 31st of December 2012. From that date it will be necessary to pay a small fee in order to continue using the service.
The business model is centered on advertising: the connections are tied to social networks, so they allow to better understand what type of products a venue offers, what kind of clients, what kind of advertising works best.
Finally we faced the difficult matter of privacy: Massimo revealed that, although every owner has a dashboard where to monitor everything that happens on the web itself, the personal data will be kept exclusively by wiMAN, which in case of law infringement can give this data to the authorities.
I invite you to view the full interview, much richer than my brief synthesis.
Enjoy!
Maria Petrescu | @sednonsatiata
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