▼ Il tweet del giorno
Berlusconi: "Presidente della Convenzione? Solo una battuta". Come quando prometteva un milione di posti di lavoro ed il rimborso dell'IMU.
— Il Triste Mietitore (@TristeMietitore) 08 maggio 2013
mercoledì 19 dicembre 2012
L'Internet delle cose è già realtà, e cambierà tutto #IoT
“340 Undecillion” Un numero quasi impronunciabile, 340 trilioni di trilioni di trilioni, o 2x10^38, se preferite. Un numero con 39 cifre che corrisponde agli indirizzi assegnabili dall’ IPv6, il successore dell’IPv4, oramai vecchio di 31 anni, ma ancora largamente in uso.
Perchè è importante, questo IPv6 ? Beh, innanzitutto perchè va a colmare uno dei limiti del vecchio protocollo, ovvero, il “basso” numero di indirizzi attuali che stanno diventando sempre più rari e costosi, ma sopratutto potrebbe dare il via in modo clamoroso a quello che viene chiamato ”Internet delle cose” (IoT / Internet of Things).
Il momento è quello giusto: le tecnologie attuali permettono di condensare in poco spazio e a poco costo degli oggetti “smart” che, fino a poco tempo fa, erano impensabili; si pensi solo al già citato Raspberry_PI, ma anche alle italianissime schede Arduino, e molte altre che si stanno affacciando al mercato e agli sviluppatori.
L’argomento è nell’aria già da qualche anno, ma, grazie anche appunto alle schede low cost come Arduino e alcuni servizi pionieri, come COSM (ex Patchube) e l’italiano Paraimpu è già possibile creare in poco tempo delle applicazioni che facciano da “ponte” tra il mondo fisico e il mondo della rete. Ultimamente, alcuni produttori di elettronica di consumo, come Belkin, hanno cominciato a produrre degli interruttori comandabili da remoto direttamente da PC o Smartphone, ma anche da servizi come IFTTT; il che apre parecchie possibilità alla fantasia, si pensi solo che IFTTT ha, al momento, 59 canali, che vanno da Twitter a Facebook a Dropbox, tutti interfacciabili con un dispositivo fisico.
L’esempio più lampante è quello di poter, ad esempio, accendere una lampadina con un check in di foursquare, o un tweet. E se le lampadine fossero 12, e fossero montate su un Albero di Natale? E’ L’esperimento che si stà tenendo a Lonate Pozzolo, dove un Albero di Natale di 12 metri, realizzato con 34.000 bottiglie di plastica riciclate, si accende mediante parole chiave come “pace”, “amore”, “gioia” e altre; il tutto grazie a Paraimpu e alcune schede Arduino.
Altri oggetti che stanno arrivando sul mercato sono i termostati NEST, oggetti intelligenti e di design (NEST è stato realizzato dallo stesso creatore dell’ iPod), ma molto arriverà nei prossimi mesi. La Cina ha deciso di investire 800 milioni di dollari nell IoT, i fabbricanti di chip stanno sfornando oggetti sempre più piccoli e in grado di dialogare ( tipicamente via IP) con altri oggetti e con servizi centrali. Alcuni servizi già ci sono, altri ne nasceranno sicuramente, appoggiati ai grandi Cloud e al BigData.
L’IPv6, come già detto, è stato lanciato ufficialmente quest’anno, ed è in grado di mappare, teoricamente, ogni oggetto di questa terra, tanto che qualcuno ha già azzardato che in un prossimo futuro sarà possibile tracciare la vita delle banconote da 20 Dollari, che risultano essere tra le più falsificate.
Noi, più realisticamente, ci aspettiamo che finalmente gli elettrodomestici che abbiamo in casa comincino a dialogare tra loro, non solo per dirci che in frigo il latte è finito, ma anche e sopratutto in ottica di risparmio energetico, ottimizzazione e domotica. L’internet delle cose è già realtà, e cambierà tutto.
Luca Perencin | @No_CQRT
The Internet of Things is already a reality and will change everything
"340" Undecillion" - an almost impossible to pronounce number, 340 trillions of trillions of trillions, or 2x10^38, if you prefer. A number with 39 digits that corresponds to the addresses that the IPv6 can assign, the successor of the IPv4, now 31 years old, and still largely in use.
Why is it important, this IPv6? Well, first of all because it fills one of the gaps of the old protocol, which is the low number of current addresses that are becoming more and more rare and expensive, but mostly because it might allow the kickoff of what is called Internet of Things.
It's the right time: the current technologies allow to condense in a little space and with little money smart objects that would have been unthinkable. Just think about the Raspberry_PI, but also the Italian Arduino boards, and others that are just now starting to appear on the market and among developers.
L’argomento è nell’aria già da qualche anno, ma, grazie anche appunto alle schede low cost come Arduino e alcuni servizi pionieri, come COSM (ex Patchube) e l’italiano Paraimpu (paraimpu.com) è già possibile creare in poco tempo delle applicazioni che facciano da “ponte” tra il mondo fisico e il mondo della rete. Ultimamente, alcuni produttori di elettronica di consumo, come Belkin, hanno cominciato a produrre degli interruttori comandabili da remoto direttamente da PC o Smartphone, ma anche da servizi come IFTTT; il che apre parecchie possibilità alla fantasia, si pensi solo che IFTTT ha, al momento, 59 canali, che vanno da Twitter a Facebook a Dropbox, tutti interfacciabili con un dispositivo fisico.
L’esempio più lampante è quello di poter, ad esempio, accendere una lampadina con un check in di foursquare, o un tweet. E se le lampadine fossero 12, e fossero montate su un Albero di Natale? E’ L’esperimento che si stà tenendo a Lonate Pozzolo, dove un Albero di Natale di 12 metri, realizzato con 34.000 bottiglie di plastica riciclate, si accende mediante parole chiave come “pace”, “amore”, “gioia” e altre; il tutto grazie a Paraimpu e alcune schede Arduino. (www.ecoalbero.it)
Altri oggetti che stanno arrivando sul mercato sono i termostati NEST, oggetti intelligenti e di design (NEST è stato realizzato dallo stesso creatore dell’ iPod), ma molto arriverà nei prossimi mesi; La Cina ha deciso di investire 800 milioni di dollari nell IoT, i fabbricanti di chip stanno sfornando oggetti sempre più piccoli e in grado di dialogare ( tipicamente via IP) con altri oggetti e con servizi centrali. Alcuni servizi già ci sono, altri ne nasceranno sicuramente, appoggiati ai grandi Cloud e al BigData.
L’IPv6, come già detto, è stato lanciato ufficialmente quest’anno, ed è in grado di mappare, teoricamente, ogni oggetto di questa terra, tanto che qualcuno ha già azzardato che in un prossimo futuro sarà possibile tracciare la vita delle banconote da 20 Dollari, che risultano essere tra le più falsificate.
Noi, più realisticamente, ci aspettiamo che finalmente gli elettrodomestici che abbiamo in casa comincino a dialogare tra loro, non solo per dirci che in frigo il latte è finito, ma anche e sopratutto in ottica di risparmio energetico, ottimizzazione e domotica. L’internet delle cose è già realtà, e cambierà tutto.
Luca Perencin | @No_CQRT
Etichette:
david orban
,
internet
,
internet delle cose
,
internet of things
,
intervistato
,
iot
,
jacopo paoletti
,
luca perencin
,
maria petrescu
,
protocols
,
raspberry_PI
Iscriviti a:
Commenti sul post
(
Atom
)
▼ Leggi i migliori della settimana
-
E se di “trattativa“ si sente parlare, non ci si può dimenticare di quel che accadde nel 1993, una anno su cui ancora oggi si chiudono proce...
-
Il nostro prossimo intervistato sarà Alberto D'Ottavi, giornalista di tecnologia, consulente, blogger e professore di ruolo presso la Nu...
-
La notte del 27 maggio nelle campagne di Corigliano Calabro Fabiana Luzzi è stata uccisa dal suo fidanzato, in maniera atroce. Non voglio in...
Nessun commento :
Posta un commento