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Berlusconi: "Presidente della Convenzione? Solo una battuta". Come quando prometteva un milione di posti di lavoro ed il rimborso dell'IMU.
— Il Triste Mietitore (@TristeMietitore) 08 maggio 2013
domenica 31 marzo 2013
#Comizidamore: povera Patria, strangolata da povertà e analfabetismo di ritorno
Un'altra settimana pesante per questo Paese. Ma non voglio suonare il De Profundis già all'inizio di questo articolo. Vorrei concentrarmi soprattutto sull'uso spropositato di un linguaggio violento, denso di epiteti volgari, nella nostra vita pubblica recente.
Mi riferisco in particolare a Grillo e Battiato. Ma mentre il primo non mi soprende più, il secondo mi ha - lo ammetto - lasciato di sasso, quando ha usato un termine come «troie» per riferirsi ai parlamentari della precedente legislatura. Chiariamoci: nella scorsa legislatura abbiamo assistito a compravendite di parlamentari veramente squallide, degradanti ed umilianti per l'immagine del nostro Paese. Chi può negarlo? Ma da Battiato, uomo colto e dal ricchissimo vocabolario, non mi sarei mai aspettato toni così volgari. Perché penso si possa avere un giudizio negativo su un qualsiasi argomento, pur senza esprimerlo con l'insulto. Perché un giudizio negativo può essere ugualmente efficace e comprensibile usando un linguaggio consono e non per forza violento.
Ma perché in questo Paese si fa spesso ricorso al turpiloquio per esprimersi? E qui arriviamo al punto: in questo Paese solo il 20% della popolazione sa leggere e scrivere correttamente. L'80% ha difficoltà nell'esprimersi sia verbalmente che in maniera scritta. E allora, per farsi comprendere in maniera più chiara, efficace e diretta, ecco che le parolacce diventano d'uso comune anche nella vita pubblica. E qui tralascio la vicenda di Battiato che, per quanto io sia rimasto scosso da quanto successo, non mi va di drammatizzare ulteriormente.
E passiamo a Grillo e al suo enorme successo. Come potrei parlarvi del successo di Berlusconi. Cos'è che accomuna questi due personaggi? La semplicità del linguaggio, l'essere incredibilmente diretti verso il basso ventre, gli istinti più sensibili degli italiani. Perché un popolo con una bassa scolarizzazione è più semplice da convincere attraverso ragionamenti iper-semplificati e pieni zeppi di improperi.
Quindi, è ben semplice intuire che sfidare personaggi del genere sui contenuti è difficile. Perché se al "vaffanculo" e al "meno tasse per tutti" opponi argomenti tipo "giustizia sociale" e "pari diritti per tutti", hai già perso in partenza. Perché la maggioranza del popolo sarà sicuramente più attratta da chi si esprime più "terra terra". E poi, lo sappiamo: gli italiani sono un popolo particolare. Non amano assumersi le proprie responsabilità. E dunque, se arriva qualcuno a sollevarli dalle stesse addossandole al bersaglio di turno (dalla "Ka$ta" ai "giudici comunisti") ecco arrivare il plebiscito nelle urne.
E nessuno potrà mai convincermi che questo Paese sia stato ridotto così esclusivamente dalla sua classe politica: la classe dirigente di questo Paese è una diretta espressione del popolo, nel bene e nel male. Ma questa è un'altra storia.
Insomma, l'insulto è la negazione del ragionamento e del pensiero. Ed è un insulto vero ai Padri e alle Madri di questa Patria, che ha visto personaggi come Leonardo, Dante, Boccaccio, Leopardi, Manzoni e - per tornare a tempi più recenti - a Pasolini e Rita Levi Montalcini (per citarne alcuni) dare lustro a questo Paese nel mondo.
Vedete, sono convintissimo che le riforme economiche servano e siano assolutamente urgenti per mantenere quel minimo di dignità rimasta qui, nel presente. Ma per poter guardare con speranza, con fondata fiducia al futuro e per evitare di ritrovarci di nuovo in questa situazione con guitti capo-popolo a decidere le sorti del nostro Paese, servono investimenti pesanti in istruzione e cultura per ridurre sensibilmente la quota di quell'80% di italiani che ad un ragionamento anche semplice preferiscono un ancora più semplice, auto-assolutorio e liberatorio "vaffanculo".
Fabio Nacchio | @NorthernStar88
Poor country, strangled by poverty and analphabetism
Another tough week for this country. But I don't want to play the De Profundis right at the beginning of this post. I'd like to concentrate on the unappropriate use of a violent language, filled with vulgar names, in our recent public life.
I'm talking in particular about Grillo and Battiato. But while the first one doesn't surprise me anymore, the second has - I admit it - left me speechless, when he used a word as "whores" to refer to the members of Parliament in the previous legislation. Let's make things clear: in our last legislation we've seen buying and selling of parliamentaries that were truly low, deggrading and humiliating for the image of our country. Who can deny it? But from Battiato, a man of culture and with an extremely rich vocabulary, I would have never expected so vulgar tones. Because I think you can have a negative opinion on any topic, and not express it with an insult. Because a negative opinion can be just as effective and understandable by using an appropriate, non violent language.
But why is it that in this country so often people use bad language to express themselves? And here is the point: in this country only 20% of the population can read and write correctly. The other 80% have difficulties in expressing themselves both verbally and in written form. So in order to be comprehended in a clearer, more effective and direct form, the cursing words become a common use in public life as well. And here I will leave the story of Battiato which, although has shocked me quite a bit, I don't want to talk about any further.
And here we go on to Grillo and his huge success. Just how I could talk to you about the success of Berlusconi. What is it that these two people have in common? The simplicity of language, being incredibly direct with the gut, the most sensitive instincts of Italians. Because a people with a low degree of scholarization is easier to convince with hyper-simplified reasoning and a lot of cuss words.
So, it is quite simple to understand that challenging such people on the level of content is difficult. Because if you answer to "fuck yourself" and "less taxes for everybody" with argumetns such as "social justice" and "equal rights for everyone", you've already lost. Because the majority of the people will be definitely more attracted by those who express themselves in a simple manner. And because, we all know it: Italians are a particular people. They don't like to take responsibility. So, if someone arrives and takes those away from them, giving them to the enemy of the moment (from the caste to the "communist judges") there you have a plebiscite at the voting.
And nobody will ever be able to convince my that this country has been reduced like this exclusively by its political class: the political class of this country is a direct expression of its people, in good and in bad. But that's another story.
So to sum it up, the insult is the negation of reasoning and thought. And it is a true insult to the Fathers and Mothers of this country, which has seen people like Leonardo, Dante, Boccaccio, Leopardi, Manzoni and - to talk about more recent times - Pasolini and Rita Levi Montalcini (just to name a few) give shine and honor to this country in the world.
You see, I am totally convinced that economical reforms are necessary and are absolutely urgent in order to maintain that minimum of dignity we still have now, in the present. But in order to look with hope, and justified faith in the future and avoid finding ourselves again in this situation with leading clowns who decide the future of this country, we need strong investments in instruction and culture in order to largely reduce the quote of those 80% of Italians who, to an even very simple reasoning, prefer an even simpler, liberating "fuck you".
Fabio Nacchio | @NorthernStar88
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