Federica Salsi, ex attivista del Movimento 5 Stelle, ci ha concesso un'intervista qualche giorno dopo le elezioni politiche che hanno visto l'enorme successo del Movimento.
In primo luogo abbiamo chiesto a Federica la sua opinione riguardo alla preparazione degli attivisti: a suo avviso non c'è una mancanza di competenze tecniche all'interno del Movimento, ma di conoscenze relative al funzionamento della macchina amministrativa. E' chiaro tuttavia che, quando si comincia un percorso di questo tipo, non è pensabile gravare sulle spalle dei cittadini per tutto il tempo per cui è necessaria una preparazione. L'intervista a Bartolomeo Pepe, che ha destato moltissimo scalpore negli ultimi giorni, l'ha stupita molto: a suo avviso infatti ci sono persone preparate all'interno del Movimento. Poche, ma ci sono.
Secondo Federica le perplessità che aveva esternato lo scorso anno dopo la sua espulsione dal Movimento 5 Stelle hanno trovato un riscontro in ciò che vediamo accadere ora, e la sua non è stata che un'anticipazione delle sensazioni che ora trovano riscontro con i fatti.
Ciò su cui a suo avviso sarebbe necessario interrogarsi è il fatto che Beppe Grillo si prenda la libertà di dire - ad esempio - che vedrebbe bene un Di Pietro come Presidente della Repubblica, senza però confrontarsi con la base. Un altro fatto interessante è che anche dopo le elezioni Grillo abbia continuato ad esprimersi senza un confronto con quelli che sono gli eletti.
Abbiamo chiesto a Federica se il risultato di queste elezioni l'abbia stupita: la risposta è assolutamente no. Si sapeva che il risultato sarebbe stato il 28-30%, e quel che è accaduto altro non è che una conferma di quello che si vociferava prima del voto. Non c'è da stupirsi prima di tutto per il grande malcontento che serpeggiava nel Paese: ci sono tante persone che hanno votato M5S non tanto perché credono che il Movimento possa risollevare le sorti del Paese, ma semplicemente per non votare le solite facce.
Questo fatto è dimostrato anche dal fatto che l'astensionismo è aumentato: pur avendo un ottimo risultato, il Movimento non è riuscito ad aggregare gli astensionisti, che sarebbero il reale pubblico del M5S, ma hanno spostato voti da destra e sinistra, poi convogliati nel Movimento.
Ci sono moltissime domande in questo momento e una grande attenzione per gli attivisti, ad esempio con il paragone Grillo - Hitler emerso negli ultimi giorni. Secondo Federica c'è una grande apertura dei Movimento a chiunque voglia informarsi e conoscere più da vicino le attività sul territorio, ma c'è una grande differenza tra le dinamiche locali e le dinamiche nazionali. Se è vero che a livello locale l'organizzazione è sempre avvenuta in maniera autonoma, altrettanto non può essere detto per il contesto nazionale, per cui Grillo e Casaleggio hanno deciso tutto in autonomia.
A partire dalle regole, dalle modalità per fare le candidature, il contenuto del programma, tutto fatto senza un confronto con gli attivisti, per poi veicolare questi loro contenutiusando modalità comunicative che richiamano le modalità dell'epoca fascista. La differenza la fanno le persone che si sono avvicinate al Movimento, specialmente negli anni dal 2007 al 2009, quando Grillo usava ancora un modo di comunicare graffiante e ironica, ma più morbido rispetto ad oggi.
Ora le modalità sono molto più violente, si fa leva sulla pancia - come avveniva durante il fascismo e il nazismo - e manca una proposta di soluzione. Quindi dal punto di vista della comunicazione delle analogie ci sono, ma bisognerà vedere come si comporterà il governo prima di poter esprimere un giudizio definitivo.
Abbiamo chiesto se questo cambiamento nella modalità di comunicare, e il fatto che conseguentemente ne siano stati attirati esponenti di Forza Nuova e Casa Pound, possa alterare il nucleo originario del Movimento: secondo Federica questo rischio esiste ed è concreto. A suo avviso c'è stato uno spostamento verso l'ideologia di destra durante l'ultimo anno. Fino al 2011 Grillo ha aggregato un elettorato più vicino alla sinistra, mentre dal 2012 in avanti, in concomitanza del crollo della destra e lo scandalo della Lega, ha cominciato ad attirare anche un elettorato di destra.
Questo trova conferma specialmente a livello locale, dove ci possono essere grosse discordanze riguardo a certi temi: a Bologna si è sempre mantenuto un atteggiamento di confronto e comprensioni riguardo ai temi dell'immigrazione, mentre in altri contesti, specialmente al nord, si propende per un atteggiamento più leghista.
Il Movimento è nato intorno a stelle molto chiare: ambiente, trasparenza, riduzione dei costi. Non c'erano ideologie di fondo, ma problemi molto concreti, e condivisibili da persone sia di estrema destra che di estrema sinistra, il che porta ad avere un contenitore in cui si ritrovano ideologie estremamente diverse.
Maria Petrescu | @sednonsatiata
Intervistato.com | Federica Salsi
Fededrica Salsi, former Movimento 5 Stelle activist, has given us an interview a few days after the elections that saw a great success of the Movement itself.
First of all we asked Federica for her opinion regarding the preparation of the activists: in her opinion there is no lack of technical competences inside the Movement, but of knowledge relative to the functioning of the administration. It is clear that, when you start such a path, it's not thinkable to weigh on the contributors shoulders for the entire time you need to prepare. The interview with Bartolomeo Pepe, which has arisen a lot of discussion these days, has amazed her: she believes that there are quite a few well prepared people inside the Movement. Not many, but there are a few.
In Federica's opinion the perplexities she had aknowledged last year after her being expelled from the Movement have found a confirmation in what we see happening now, and hers is just an anticipation of the sensations that now find confirmation in facts.
First of all, in her opionion it is necessary to intervene on how people enter the world of work, not on how people exit it. Secondly the types of available contracts are way too many and misused, also and mostly because they aren't controlled in any way.
What we should ask ourselves is why Beppe Grillo takes the liberty of saying - for example - that he would see Di Pietro well as President, without even consulting with the base. Another interesting fact is that Grillo has continued to do the same thing after the elections as well, when he should at least have consulted with those who were elected.
We asked Federica whether the results of these elections have amazed her: the answer was absolutely not. They knew the results would have been around 28-30%, and what happened is nothing else than a confirmation of what was being said before the vote. No wonder, if we consider the discontent that existed in the Country: there are many people who voted M5S not because they believe that the Movement will save the country, but just because they didn't want to vote the same old faces.
This is proven by the fact that astensionism has increased: even with a great result, the Movement didn't manage to move those who abstained, who are the real public of the M5S, but they have moved votes from left and right, then attracted towards the Movement.
There are many questions in this moment and a great attention towards the activists, for example with the Grillo - Hitler, emerged during the last few days. In Federica's opinion there's a great opening of the Movement to anyone who wants to get informed and get to know the activities on the territory, but there's a great difference between local and national dynamics. If it's true that at a local leve the organization has always happened in an autonomous way, the same cannot be said about the national context, where Grillo and Casaleggio have decided everything autonomously by themselves.
Starting with the rules, from the modalities for candidacies, the content of the program, everything done without a confrontation with the activists, in order to communicate these content with modalities that recall those of the fascist era. The difference is made by the people who are part of the Movement, especially those who joined in 2007, 2008 and 2009, when Grillo used a way that was ironic and fierce, but still softer than he is today.
Now it is much more violent, and they stimulate the gut - as was done during the fascism and nazi era - and there's a lack of a solution. So from a communication point of view, the analogies are there, but we will have to see how the government behaves before we can express a definitive opinion.
We asked whether this change in the modalities of communication, and the fact that consequently many exponents of Forza Nuova and Casa Pound were attracted to the Movement, might alter the originary nucleus of the Movement itself: in Federica's opinion this risk exists and is real. She believes there has been a shift towards a right wing ideology during the last 12 months. Until 2011 Grillo has aggregated a public that was closer to the left wing, while from 2012 onwards, starting with the collase of the right and the Lega scandal, he also started saying things that attracted that kind of vote.
This is confirmed especially at a local level, where there can be great discrepancies regarding certain topics: in Bologna there has always been a level of civilized confrontation and understanding regarding immigration, while in other contexts, especially in the north, there's a tendency towards the Northern League kind of approach.
The Movement was born around a few very clear topics: environment, transparency, cost reduction. There were no ideologies, but very concrete problems, which could be shared by people both at the extreme right and the extreme left, which led to the creation of a container in which extremely different ideologies need to cohexist.
Maria Petrescu | @sednonsatiata
7 commenti :
domande faziose
Se non parli del MoVimento non sai cosa dire!!!!
Dov'è la quarta parte dell'intervista?
Ciao Gian Valerio, la quarta parte è stata caricata ed è online! Buona visione!
Grazie! :)
Il giornalismo invece di inventarsi problemi di democrazia interna del M5S potrebbe porsi la domanda sul perchè il movimento sia rappresentativo di un disagio e di una richiesta di cambiamento. A questo proposito è molto interessante l'intervento di Michele Serra, oggi su Repubblica
Interestting read
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