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sabato 27 aprile 2013

10minuticon Aron Pilhofer @pilhofer #ijf13



Pochi giorni fa abbiamo intervistato Aron Pilhofer, giornalista del The New York Times.


Abbiamo chiesto ad Aron quanto la tecnologia abbia cambiato il modo in cui lavora quotidianamente: a suo avviso è cambiato tutto. Persino la definizione di "giornalista" è cambiata drasticamente negli ultimi anni, e comprende ora figure con un background tecnologico tradizionale, o matematici, statisti, specialisti 3D, grafici... il range di abilità che ora sono comuni in una redazione è davvero ampio, e stravolge completamente il concetto di "redazione" che avevamo fino a pochi anni fa.

Non potevamo non chiedere ad Aron cosa pensa del citizen journalism e del giornalismo iperlocale: quest'ultimo non è una novità negli Stati Uniti, era qualcosa di cui si parlava qualche anno fa, ma è scomparso rapidamente dal radar. Il citizen journalism, invece, è un buzzword molto importante, anche se nessuno realmente sa cosa significhi. Ci sono infatti vari tipi di approcci, dal blog al UGC, e organizzazioni media stanno investendo moltissimo nel settore, facendo emergere dei progetti e dei contenuti molto interessanti.

Quanto alla distinzione tra citizen journalism e citizen reporting, secondo Aron la linea è molto sottile: quello che manca è il citizen journalism investigativo, ed è il punto su cui anche i più zelanti fan del citizen journalism non hanno risposte. Ci sono stati degli esperimenti, mettendo insieme professionisti ed amatori, ma ancora non si è riusciti a replicare quei servizi seri, watchdog, che derivano da due anni di inchieste e ricerche, infinitamente complessi in termini di risorse impiegate.

Un'altra domanda riguarda il data journalism: secondo Aron parte del problema è il fatto che nessuno ha una definizione di cosa sia, e a suo avviso si tratta di un continuum iniziato già 35 anni fa, quando si cominciò a integrare la statistica e le scienze sociali nel giornalismo.

Abbiamo chiesto come è nato DocumentCloud: la genesi è nella frustrazione verso i giornali che non pubblicavano i documenti quando scrivevano di grandi investigazioni, o se lo pubblicavano, lo facevano sotto forma di un grande, inutile PDF. Document Viewer rendeva possibile caricare il file e renderlo ricercabile, e così nacque DocumentCloud, messo poi a disposizione di altri giornali, in modo da creare nuove sinergie intorno alla disponibilità di dati facilmente fruibili.

In chiusura abbiamo parlato del compromesso tra rapidità e qualità dell'informazione: a suo avviso le due cose possono andare di pari passo. Il giornalismo è la prima bozza della storia, e forse un twitterfeed è la prima bozza del giornalismo: questa è la direzione in cui si sta andando, e sarebbe meglio venire a patti con il fatto che non si può più tornare indietro.

Maria Petrescu | @sednonsatiata


10minuteswith Aron Pilhofer

A few days ago we interviewed Aron Pilhofer, journalist for The New York Times.

We asked Aron how much technology has changed the way he works daily: he believes it has changed everything. Even the definition of "journalist" has changed drastically during the last few years, and includes figures with a very traditional technological background, statisticians, 3d specialists, graphic designers... the range of skills that are now common in a newsroom is really wide, making it almost unrecognizable.

We couldn't not ask Aron what he thinks about citizen and hyperlocal journalism: the latter isn't so much of a trend in the US, it's something that came and largely went without leaving anything but a bit of muttering about it every now and then. Citizen journalism is actually a big buzzword, even though nobody really knows what it is. There are many approaches, from blogging to UGC, and media organizations are investing very much in the field, creating interesting projects and contents.

As for the distinction between citizen journalism and citizen reporting, according to Aron the line is very thin: what is missing is investigative citizen journalism, and it's the point on which even the most zealant fans of citizen journalism have no answers. There have been experiments, putting together professionals and amateurs, but there still have been no serious, watchdog investigations that are the result of years of researches and a lot of resources.

Another question regards the data journalism: according to Aron part of the problem is in the fact that nobody has a definition of what it is, and in his opinion it's a continuum started 35 years ago, when social sciences and statistics were starting to get integrated into journalism.

We asked how Document Cloud was born: the origins is in the frustration towards media organizations that didn't publish documents when they wrote about big investigations, or if they did, they would publish a big, ugly, unusable PDF. Document Viewer allowed to upload the file and make it searchable, and so Document Cloud was born, and made available to other media organizations as well.

Finally we talked about the compromise between speed and quality: Aron believes the two do not exclude eachother. Journalism is the first draft of history, and maybe a twitterfeed is the first draft of journalism: this is the direction we're going in, and it would be good to realize that there is no going back.

Maria Petrescu | @sednonsatiata

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