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Berlusconi: "Presidente della Convenzione? Solo una battuta". Come quando prometteva un milione di posti di lavoro ed il rimborso dell'IMU.
— Il Triste Mietitore (@TristeMietitore) 08 maggio 2013
domenica 21 aprile 2013
#Comizidamore: dalle ceneri del @pdnetwork, una nuova Sinistra italiana ed europea #napolitanobis
Lo scrivevo in un articolo di qualche settimana fa: il PD, prima o poi, doveva fare i conti con la propria identità confusa, indefinita, a tratti irritante. E ciò è avvenuto. Ma nel modo peggiore: durante le votazioni per il Presidente della Repubblica. E ad "uccidere" il partito non è stata solo l'area renziana, ma anche quella bersaniana.
Ma è accaduto un qualcosa di molto peggiore dell'eterno scontro tra ex democristiani ed ex comunisti: in un momento socio-economico-democratico difficilissimo per il Paese, il PD si è diviso in varie correnti - tutte in lotta tra loro - che, chiuse nelle buie stanze del palazzo, hanno "bruciato" Marini e tradito Prodi - il fondatore del PD, il suo più autorevole esponente - pur di non darla vinta alla corrente avversaria. Tutto questo, In barba ai problemi del Paese, in barba al volere dei propri militanti ed elettori - che a gran voce invocavano l'elezione di Stefano Rodotà - in barba anche al leato alleato, quella Sel a cui è stata tesa una trappola indegna, nel meschino tentativo di farla apparire come "traditrice" di Prodi, coprendo così le proprie magagne.
E, badate, non servirà cambiare Bersani con Renzi, o cambiare la Finocchiaro con Richetti: ciò che rende il PD inadeguato e pronto ad esplodere in qualsiasi momento è - ripeto - la sua natura confusa, che frena la sua azione politica, il suo proporre all'opinione pubblica programmi che si identifichino chiaramente in uno schieramento conservatore o progressista.
Intanto, Sel ha - ovviamente - rotto i rapporti con questo PD, più interessato a sopravvivere che a rendersi utile per risolvere i guai dell'Italia. E Vendola, dopo aver detto di no a Napolitano e aver votato Rodotà, ha annunciato una prossima assemblea romana (per l'8 maggio) in cui iniziare a costruire il percorso per una "sinistra larga, popolare, di governo". "Non una nuova sinistra arcobaleno", ha precisato Vendola.
Non so bene di cosa si discuterà in quell'assemblea, ma sono certo di una cosa: serve una sinistra senza "centro" davanti né che si trascini appresso minoritarismi di testimonianza mortali per ogni ambizione politica e di governo. Una sinistra laica e moderna, antiliberista ed ecologista, che metta i diritti umani in cima ai suoi programmi politici. Serve una sinistra che sopravviva ai suoi dirigenti perché la sinistra è un qualcosa di molto più grande e nobile delle biografie di 2-3 leader politici e dei relativi partiti: la sinistra è la voce coraggiosa della disperazione che si incanala in una affascinante esperienza umana e quindi politica. La sinistra è, e deve essere, di proprietà del popolo.
La sinistra, come scrivevo qualche settimana fa, ha una tripla responsabilità in più rispetto alla destra: oltre a governare il presente, deve immaginare e costruire il futuro. E deve rendersi conto che la sua sconfitta è quella degli strati più deboli ed emarginati della popolazione. Deve capire che è quantomeno delittuoso lasciare costoro in balìa delle perversioni conservatrici della destra. Perché ovunque manchi sinistra, manca l'eguaglianza, il rispetto dei diritti umani e il rispetto verso il pianeta che ci ospita.
Serve coraggio. Servono esami di coscienza. Serve guardarsi in faccia. Ma questo non debbono farlo solo i nostri dirigenti politici: abbiamo il dovere di farlo anche noi semplici militanti. A partire dal chiedere onestà, competenza e coraggio. Coraggio nel difendere l'identità di sinistra, certo, ma anche nel non avere paura di indicare orizzonti che valichino i confini nazionali, perché il futuro della nostra civiltà si decide sempre di più fuori dall'Italia. E con questo non indico solo una probabile adesione al Partito Socialista Europeo da parte di Sel o del prossimo soggetto politico che verrà, ma anche una incisiva sterzata delle politiche europee, attraverso azioni politiche che vedano l'ambiente, il lavoro e i diritti umani farla da padrone. Perché l'Europa è nata e prosperata così, e sta morendo proprio perché ha sotterrato questi valori.
Sinistra, esci fuori, alla luce del sole. Non avere paura né della tua nobile identità né del tuo popolo. I tuoi comizi d'amore sono abbracci passionali alla vita e alla democrazia. Il futuro t'appartiene.
Fabio Nacchio | @NorthernStar88
From the ashes of the PD, a new Italian and European left wing
I wrote it in an article a few weeks ago: the PD, sooner or later, had to come to terms with its confused, indefinite, sometimes irritating identity. And it happened. But in the worst of ways: during the votation for the President of the Republic. And to kill the party wasn't just the Renzi area, but also the Bersani area.
But something happened that was even worse than the eternal clash between ex demochristians and ex communists: in an extremely difficult socio-economical-democratical momento for the country, the PD has divided itself into various currents - all fighting each other - which, closed in the dark rooms of the palace, have "burnt" Marini and betrayed Prodi - the founder of the PD, its most authoritative exponent - just to avoid letting the opposite side win. All of this, regardless of the problems of the country, regardless of the desires of the voters - who invoked the election of Stefano Rodotà - and even regardless of the loyal ally, that SEL who has been prepared a trap in the attempt to make it appear as the traitor of Prodi, in the attempt to cover up the mistakes.
And it won't be enough to change Bersani with Renzi, or change Finocchiaro with Richetti: what makes the PD inadequate and ready to explode at any time is - I repeat - its confused nature, that slows down its political action, its proposing to the public opinion of programs that can be clearly identified in a conservative or progressist wing.
In the meanwhile SEL has - obviously - shut down the relationships with this PD, more interested in surviving than making itself useful to solve Italy's problems. And Vendola, after saying no to Napolitano and voting Rodotà, has announced a future Rome assembly for the 8th of May, in which to start building a path for a "large, popular, governamental left wing". "Not a new rainbow left", Vendola has made it clear.
I don't know what exactly will be discussed in that meeting, but I am certain of one thing: we need a left without a "center" in front of it, and that doesn't have testimony minorities that are deadly for every political ambition. A secular, modern left wing, antiliberist and ecologist, that can put human rights at the top of its political programs. We need a left that can survive its leaders because the left wing is something much bigger and more noble than the biographies of 2 - 3 political leaders and their parties: the left is the brave voice of despair that is channeled in a fascinating human, and thus political experience. The left is, and must be, property of the people.
The left wing, as I wrote a few weeks ago, has the triple responsibility the right wing has: beyond leading the present, it must immagine and build the future. And it must realize that its defeat is the one of the weakest parts of the population. It must understand that it is a crime to leave them at the hand of the conservative perversions of the right. Because where the left is missing, equality, respect of human rights and respect for the planet we live on lack as well.
We need courage. We need to analyze our consciences. We need to look at ourselves in the mirror: but not only our political leaders: we, simple activists must do the same. And start by asking for honesty, competence and courage. Courage to defend the left wing identity, of course, but also not being afraid of indicating horizons that go beyond the national borders, because the future of our civilization is more and more decided outside of Italy. And I don't only indicate a probable adesion to the European Socialist Party on behalf of SEL or the next political party we'll have, but also an important move in European politics, through political actions that see the environment, jobs and human rights as protagonists in the game. Because Europe was born and was prospered that way, and it's dying because it has forgotten those values.
Left wing, go out in the light of the sun. Don't be afraid of your noble identity or of your people. Your loving assemblies are passional hugs to life and democracy. The future is yours.
Fabio Nacchio | @NorthernStar88
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