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— Il Triste Mietitore (@TristeMietitore) 08 maggio 2013
martedì 30 aprile 2013
Il panorama dei #socialmedia
Nei social media, i ricchi diventano più ricchi
Uno dei problemi più comuni che incontriamo quando studiamo la storia del mondo è la distribuzione ineguale del denaro. Questo ha causato problemi gravi fin da quando il concetto di denaro è stato inventato. E' un ciclo senza fine da cui gli esseri umani non sono ancora stati in grado di uscire. E funziona in questo modo:
I ricchi hanno un sacco di soldi. I poveri cominciano ad essere arrabbiati e decidono che vogliono protestare. Quello con cui si scontrano, ovviamente, è il fatto che i ricchi, con i loro soldi, possono evitare praticamente tutto quello che vien loro gettato. Questo rende i poveri ancora più arrabbiati finché, inevitabilmente, la situazione non si fa brutta.
Si potrebbe pensare che con tutte le meraviglie della tecnologia moderna, potremmo finalmente avere la possibilità di prevedere questo triste ciclo, eppure ancora ci perseguita. Ora, persino nel reame dei social media, la distribuzione equa della "ricchezza", comunque la si possa definire in termini online, sta diventano sempre meno equa. Considearate le seguenti categorie di influenza online, se volete, e ditemi se questo corrisponde anche alla vostra esperienza.
Blogging
Per poter costruire il vostro blog, avete bisogno di promuovere i vostri post e sperare che ciò che state scrivendo avrò risonanza. Lavorate duro a tutti vostri post, sperimentate, e la maggior parte delle volte non vedete un compenso molto alto per tutto quel duro lavoro. Vi trovate in una situazione da Catch-22. Le persone tendono a non leggere post di siti che non conoscono, ma non possono scoprire il vostro sito se nessuno ne parla. Questo ovviamente non è un problema per il blogger che ha molti subscriber o una grande community. Può scrivere di quasi qualsiasi cosa ed è statisticamente certo di ottenere più reazioni rispetto ai tuoi post.
Quando mi sono iscritta a Twitter per la prima volta, il grande obiettivo era arrivare a 100 follower. Pensavo che sarebbe stato molto divertente, e siccome iniziavo da 0, sarebbe stato anche un buon benchmark. All'inizio, tutto andava bene. Quando si è nuovi su Twitter, si viene seguiti da un sacco di spam bots. Ma ricordo di essere rimasta bloccata a 67 follower per un periodo di tempo che sembrò lungo mesi. A volte arrivavo a 70, ma poi tornavo indietro a 65. Ogni volta che ottenevo un nuovo follower, facevo festa. Beh, non è vero, ma comunque ero molto felice. La cosa interessante di Twitter, tuttavia, è che più follower hai, e più le persone vogliono seguirti. Le persone che hanno già molti follower riescono a far crescere la loro community o network molto più rapidamente delle persone che vogliono (o hanno bisogno) di arrivare nello stesso punto.
Facebook pages
La stessa formula è vera per le Facebook fanpage. Dicono che i post che vengono commentati o condivisi hanno più probabilità di finire nei newsfeed delle persone. Tuttavia, non si possono avere molti commenti o condivisioni se non si hanno molti fan, e non si possono avere molti fan se nessuno vede i nostri contenuti.
Sembra tutto molto ingiusto, e non sono sicura di cosa potrebbe essere fatto in proposito. Ho solo voluto evidenziare che questo trend in effetti esiste. Se siete nuovi nel ondo online e state pensando che forse è una cosa che vi stavate immaginando, vi posso assicurare che è vera! Quindi pensiamoci. Come possiamo cambiarla?
Marjorie Clayman | @margieclayman
Social media today
In Social Media, the Rich Get Richer
One of the most common problems you encounter as you study world history is the unequal distribution of money. This has thrust cultures into distress probably since the concept of money was first developed. It’s an endless cycle that humans have not yet been able to escape. It goes like this:
The rich get a lot of money. The poor start to get upset about this and decide they want to protest. What they encounter, of course, is the fact that the rich, with their money, can stave off pretty much anything that gets thrown at them. This makes the poor even more angry until, inevitably, the situation becomes ugly.
You might think that with all of the wonders of modern technology we would finally have the ability to forego this sad cycle, but it haunts us still. Now, even in the realm of social media, the even distribution of “wealth,” however you define that in online terms, is becoming increasingly uneven. Consider the following categories of online “influence,” if you will, and tell me if this has been your experience.
Blogging
In order to build your blog, you need to promote your posts and hope that what you are writing will resonate. You work really hard on all of your posts, you do a lot of experimentation, and most of the time you don’t see much reward for all of that hard work. You find yourself in a catch-22. People don’t tend to read blog posts from sites they don’t know, but they can’t learn about your site if nobody is talking about it. This is of course not a problem for the blogger who has a lot of subscribers or a big blog community. They can post almost anything and it’s certain, statistically, to get more reactions than your posts.
When I first signed up on Twitter, my big goal was to get up to 100 followers. I thought that would be great fun and since I was starting from 0, it would also be a pretty good benchmark. At first, things went ok. When you’re new to Twitter you get followed by a lot of “follow-back” spam bots. But I remember very clearly being stuck at just about 67 followers for what had to be months. Sometimes I’d get up to 70, then I’d sink back down to 65. Every time I got a new follower I threw a parade for myself. Well, that’s not really true, but it made me happy. The interesting thing about Twitter, though, is that the more followers you have, the more people want to follow you. The people who already have a lot of followers grow their community or network much faster than people who really want (or need) to get there.
Facebook pages
The same formula is true for Facebook pages. They say that posts that get shares or comments are more likely to show up in peoples’ newsfeed. However, you can’t get a lot of shares or comments if you don’t have a lot of fans, and you can’t get more fans if nobody sees your content.
It all seems highly unfair, and I am not really sure what could be done about it. I just wanted to point out that this trend does in fact exist. If you are new to the online world and are thinking maybe you’re just imagining things, I can assure you – you are not! So, let’s think about it. How can we change this?
Marjorie Clayman | @margieclayman
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1 commento :
Is the unequal distribution of money a function of history? Evil? Or natural competition? It's a little too early in the morning (5:30am EST) for me to reflect on such questions in an adequate manner - but I do look forward to further prompts for such a conversation.
Is attention like money?
It is a common saying that people "pay" attention. But if people pay attention, it can also be said that they pay attention to what interests them and - yes - for all the right and wrong reasons. Beyond interest (prejudice and affection), human attention has limitations - time, position and priority among them.
Is it unfair (unjust?) that people pay more attention to one thing than another? Ignore things? Or that somethings are never (or rarely) positioned as an object for their possible attention?
If it is unjust, the individual is a willing and enthusiastic accomplice to this (dare I say?) crime against humanity?
Are we each (as individuals) complicit in contributing to the increasing wealth of the rich by our own consumer preferences and decisions for cheaper, faster, more convenient, and/or better?
Why is Daryl Dixon (Norman Reedus) preferable to Stan Faryna? [grin] Stan Faryna wants to have a conversation with you about some of the things that you care about. And Daryl Dixon is a fictional character whose script will never provide the same.
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