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— Il Triste Mietitore (@TristeMietitore) 08 maggio 2013
sabato 20 aprile 2013
L'ora del @pdnetwork: dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior
Per chi avesse ancora dubbi, è bene chiarire una questione: il PD è imploso.
Tutto il fuoco creatosi durante le primarie, quella voglia di partecipazione e messa in discussione democratica del programma e dell’organizzazione del partito, sono svanite nel nulla. L’entusiasmo generale ha lasciato spazio a una campagna spenta, all’amarezza degli elettori per l’insuccesso delle elezioni nazionali, alla delusione per le scelte poco convincenti degli ultimi due mesi, alla perplessità e alla rabbia dovute alla candidatura di Franco Marini in vista di un governo di larghe intese col PDL, al rammarico di non aver reso onore a un grande politico quale è Romano Prodi e alle dimissioni di un segretario che non è riuscito a tenere assieme il proprio gruppo in un momento così delicato.
Questa è la storia degli ultimi mesi. In poche settimane, son svaniti i ricordi positivi che raccoglievano la voglia di riscatto delle nuove generazioni e il desiderio di conferire al Paese quella dignità racchiusa nel sentimento di rivalsa di milioni di abitanti.
Le soluzioni erano lì, sempre a portata di mano. Eppure esse sono state accantonate lasciando spazio a immensi errori che rischiano fortemente di far sprofondare il centro-sinistra nel baratro.
Molti la chiamano la notte dei lunghi coltelli. Eppure, a farci le spese, è soltanto Pierluigi Bersani. I 101 traditori (così chiamati dall’ormai ex segretario) siederanno ancora in quelle aule, a rappresentare soltanto la propria vana gloria.
Le parole di Giuseppe Civati e Matteo Orfini pesano come pietre. L’accusa alla vecchia dirigenza non rimane tra le righe ma viene palesemente lanciata sui tg nazionali a tarda sera e risulta evidentemente carica di rabbia e della consapevolezza di non aver potuto evitare che interessi personali scavalcassero quelli del Partito Democratico e dell’Italia intera.
Che ne sarà ora?
L’elezione del Presidente della Repubblica potrebbe essere ancora lontana, ma le “nuove leve” del PD (e qua non conta l’anagrafe, sia ben chiaro) hanno già da oggi una responsabilità immensa: continuare quel progetto riformista e innovativo figlio delle primarie e di un nuovo modo di fare politica.
Il PD è imploso, è vero. Ma non è detto che tutto ciò non si possa trasformare in un’opportunità per lasciarsi indietro la Seconda Repubblica e lo sdegno nei confronti della sporca politica che essa a creato.
D’altronde… dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior.
Veronica Orrù | @verocrok
The hour of PD: from diamonds nothing is born, from shit the flowers are born
For those who still had doubts about it, let me make it clear: the PD has imploded.
All the fire created during the primary elections, the willingness to participate and discuss democratically the program and the party organization, have disappeared in thin air. The general enthusiasm has left space to a dull campaign, the bitterness of voters for the insuccess of national elections, the disappointment for the unconvincing choices of the last two months, the perplexity and the rage due to the candidacy of Franco Marini in view of a government together with the PDL, not giving honor to a great politician such as Romano Prodi and the resignment of a secretary who couldn't keep his group together in such a delicate moment.
This is the story of the last few months. In a few weeks, the positive memories that collected the desire for change of the new generations have disappeared along with the desire to give the country that dignity in the sentiment of redemnption of millions of citizens.
The solutions were there, always available. And yet they have been put aside leaving space to huge errors that risk to make the center left disappear.
Many call it the night of long knives. And yet, the one who's paying for it is only Pierluigi Bersani. The 101 traitors (so the ex secretary calls them) will sit in those chambers representing their own glory.
The words of Giuseppe Civati and Matteo Orfini are heavy as stones. The accusation to the old leadership doesn't remain hidden but is clearly launched on the national TGs during the evening and is full of rage and the awareness of being unable to avoid personal interest get the best of the PD and the whole of Italy.
What will happen now?
The election of the President of the Republic might still be far away, but the new elements of the PD (not anagraphically, of course) already today have a huge responsibility: continuing that reformist and innovative project, son of the primaries and a new way of doing politics.
The PD has imploded, it's true. But this doesn't mean that everything can't be transformed in an opportunity to leave the Second Republic behind and the rage towards the dirty politics it created.
From diamonds nothing is born. From manure, flowers are born.
Veronica Orrù | @verocrok
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