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Berlusconi: "Presidente della Convenzione? Solo una battuta". Come quando prometteva un milione di posti di lavoro ed il rimborso dell'IMU.
— Il Triste Mietitore (@TristeMietitore) 08 maggio 2013
giovedì 25 aprile 2013
#Napolitano vs. #Rodotà o @pdnetwork vs. @mov5stelle: duello o flashmob?
Napolitano è Presidente della Repubblica per la seconda volta, mai successo nella storia repubblicana, ma nella costituzione non c'è nessun divieto.
Si azzerino tutte le questioni e i rumori su golpe o golpettini, ma nel nostro paese il fantasma e l'archetipo del colpo di stato c'è sempre stato, dal Piano Solo a quello Borghese, passando per i sotterranei della storia del paese.
L'ha ribadito lo stesso Stefano Rodotà che ha ammesso che tutto si è svolto in piena legittimità. Sappiamo tutti cosa è successo, il caos, la frantumazione del PD e poi la rielezione. Napolitano nel suo discorso ha sferzato i partiti, che l'hanno applaudito, forse non l'hanno ascoltato fino in fondo, comunque ora è nuovamente nel pieno dei suoi poteri.
Ora la candidatura di Rodotà era già iniziata a circolare da mesi, anche su twitter, poi ci sono state le quirinarie del cinquestelle e dopo l'abbandono di Gabanelli e Strada, il giurista cosentino è diventato il candidato di bandiera del movimento/partito di Casaleggio/Grillo. Da lì è diventato, vox populi, il candidato di tutti gli italiani, degli italiani tutti, per cielo terra e mare. Poi stamattina arrivano i risultati delle famose Quirinarie, dove Rodotà ha ricevuto ben 4.677 voti. Prima cosa perché se alle elezioni politiche di Febbraio i cinquestelle hanno preso circa 8.700.000 voti, possono votare solo in 48.000? Perchè devono essere iscritti entro dicembre 2012? Perchè temono infiltrazioni! A parte la paranoia del ragionamento, poi i problemi ci sono stati lo stesso e non i temibili hacker venuti dallo spazio profondo.
Certo poi ci vuole molto coraggio a dire che Rodotà con queste cifre è il candidato di tutti gli italiani, uscire da Montecitorio coi cartelli stampati a casa, gridare alla morte della repubblica, al golpe, alla marcia su Roma. Ci vuole coraggio! O no? O ci vuole preparazione per mettere a segno una sorta di flashmob lungo qualche giorno, che porti alla massima confusione del tuo avversario giurato, che non ha bisogno, per guadagnare consensi, visto che ci sono le elezioni regionali in Friuli e altre in due mesi? Possibile che solo in pochi ci siamo chiesti se questa non fosse una recita? Davvero volevano Rodotà presidente? Parliamo di una persona stimata e degna che però non ha mai risparmiato critica a Grillo, m5s e democrazia elettronica.
E Rodotà? Caduto nel tranello? Non so. Certo non è proprio un personaggio che possa essere in sintonia con i dettami del mondo grillino (professore universitario, uomo delle istituzioni, qualcuno mormora anche raccomandazioni alla figlia giornalista al Corsera, ma sono solo squallidi pettegolezzi). Certo aveva dei motivi di rivincita personale verso Napolitano. 1992, Napolitano viene eletto alla presidenza della Camera dei deputati, carica promessa al presidente del PdS, proprio il professor Rodotà all'epoca, che poi lasciò il partito. Lo so che suona strano, ma anche la risposta piccata che ha dato sulla mancata comunicazione con Bersani, suona di rivincita, di ferita aperta, di vanità colpita. Certo poi è venuta la responsabilità e la coscienza, però il comportamento, diciamo, da statista, non è senza macchia e senza paura. Davvero Rodotà non ha pensato che poteva essere una manovra? Un inciucio di tipo diverso? A me il dubbio resta.
L'errore del Pd non è non aver votato Rodotà, cosa che poteva fare, ma poi sarebbe finito nell'inciucio con Grillo, ma quello di aver sbagliato la candidatura di Marini, per poi ripiegare su Prodi e non so su chi altro se Napolitano non avesse accettato. Una non-strategia che rispecchia quanto manchi una prospettiva politica nazionale e che ora necessiti di un congresso vero, che non sarà facile, ma i nodi devono essere risolti, anche a costo di tagliarli come fece Gordio. Comunque gli "inciuci", termine orribile, posso essere molti di più di quanti immaginiamo. Fa pensare.
Simone Corami | @psymonic
Napolitano - Rodotà or PD - M5S: duel or flashmob?
Napolitano is President for the second time, it has never happened in the history of the Republic, but there's nothing against it in the Constitution.
So let's please silence all the rumors and gossipping about a golpe, even though our country has always been prone to these kinds of things, from Piano Solo to Borghese, not to mention all the underground plots in the history of the Republic.
The same Stefano Rodotà has reminded this, and has admitted that everything was done in full legitimacy. We all know what happened, the chaos, the breaking of the PD and then the re-election. Napolitano in his speech has beaten down the parties, who clapped their hands, maybe because they didn't fully understand what he said, but however now he has his full powers once again.
Now Rodotà's candidacy had already started to be around for months, even on Twitter, then the quirinaries of the M5S and the refusal of Gabanelli and Strada, the jurist from Cosenza has become the flag candidate of the movement/party of Casaleggio/Grillo. From there it has become, vox populi, the candidate of all Italians, of Italians all, on earth and on sea. Then the results of the famous Quirinaries, where Rodotà has received 4.677 votes. First of all, if at the February political elections the 5 stars have received 8.700.000 votes, how is it that only 48.000 people can vote? Why do they have to be part of M5S since before December 2012? Because they're afraid of infiltrations! Apart from the paranoia of the reasoning, the poblems have appeared anyway, and not the terrible hackers came from outerspace. Of course, you have to have some guts to say that Rodotà is the candidate of all Italians with these numbers, go out of Montecitorio with the signs printed at home, shout at the death of the Republic, the golpe, the march on Rome.
You need courage! Or not? Or maybe you need preparation to strike a sort of flashmob that lasts a few days, that brings the maximum of confusion of your sworn enemy, since there are the regional elections in Friuli and others in just a couple of months? Is it possible that only a few of us have asked ourselves whether all of this was just a play? Do they really wanted Rodotà as president? We're talking about an esteemed and worthy person, who however has never saved his critiques to Grillo, M5S and electronical democracy.
And Rodotà? Has he fallen for it? I don't know. Of course, he's not the kind of person who can be in synthony with the dictates of the Grillo world (University professor, man of the institutions, someone also rumors about recommendations for the daughter, journalist for Corriere della Sera, but these are just filthy rumors). Of course he had personal reasons towards Napolitano. 1992, Napolitano is elected at the Presidency of the Chamber, a role which was promised to the President of PdS, at that time Professor Rodotà, who afterwards left the party. I know it sounds strange, but even the answer he gave on the missed communication with Bersani, sounds like an open wound, a stricken vanity. Of course, then comes responsibility and conscience, but the behavior - let's say - isn't without stain and without fear. Did Rodotà really not think that it could be a manneuver? I still have the doubt.
The mistake of the PD wasn't not voting Rodotà, which they could have done, but then it would have ended in the compromise with Grillo, but getting Marini's candidacy wrong, and then go to Prodi and who knows who else if Napolitano had said no. A non-strategy that perfectly illustrates how a national political perspective is lacking and that now it needs a true congress, which won't be easy, but the knots must be resolved, even if it means to cut them as Gordio did. However the "compromises", a horrible term, can be many more than we can imagine. It makes you wonder.
Simone Corami | @psymonic
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